Uno sguardo in biblioteca

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Avendo una nutrita biblioteca, alcune migliaia di libri, frutto di acquisti, eredità, regali, salvataggi dai cassonetti ed altro, spesso ficco il naso in testi anche antichi fra cui varie cinquecentine, ovvero libri stampati nel 1.500 . Fra questi mi piace dare una scorsa ad un testo stampato a Venezia in tale secolo che raccoglie il lavoro di Giovanni Sacrobosco (1.195 Inghilterra – 1.256 Parigi ) intitolato “Sphaera” in cui tratta di tutto ciò che riguarda detto corpo con particolare riferimento alla sfericità terreste, paralleli e meridiani e tanto altro. Tra l’altro detto Sacrobosco, docente alla Sorbona, fu anche un grande matematico iniziatore dell’uso dei numeri arabi e di varie operazioni matematiche. Questi testi e, specialmente quello dedicato alla terra, furono tenuti in alta considerazione fino al 1.600 . Bisogna qui fare una osservazione : spesso si parla che nel Medioevo si pensasse che la terra fosse piatta. Una solenne corbelleria diventata luogo comune che persino un grande fisico del XX secolo, L.D. Landau, premio Nobel per la fisica e Medaglia Max Planck, in una sua pubblicazione nella quale tratta della relatività, ripetutamente stigmatizza come nel Medioevo si considerasse la terra piatta. Indubbiamente era male informato, basti dire che persone di tale periodo del calibro di Ruggero Bacone, Tommaso d’Aquino, Brunetto Latini, Dante Alighieri, Giovanni Buridano e tanti altri stimavano essere la terra una sfera. Basta poi leggere la Divina Commedia per convincersene. In tale libro vi è stampato anche l’opera “Teoria dei pianeti” di Georg von Peuerbach ( 1.488- 1.461) che considera sempre i corpi celesti, terra compresa, delle sfere. L’ultima opera stampata in detta pubblicazione è il “Libro di geografia” di Enrico Glareano (Heinrich Loriti) (1.488-1.563) un personaggio di molteplici interessi che si dedicò alla geografia matematica e scoprì la declinazione magnetica e, tanto per unire scienza ed arte fu un teorico musicale di altissimo valore con nozioni tutt’ora valide. E’ vero che detti testi sono scritti in latino, ma dopo vari anni trascorsi alle medie ed al liceo destreggiandomi in tale materia, mi è anche divertente esercitarmi la mente in una lingua che, sino all’inizio 1.800, era quella di base per le comunicazioni e gli scritti scientifici. Lo stesso Newton i suoi lavori li scrisse in latino ! Perché non si decide che il latino sia la lingua ufficiale della Unione Europea invece di altre lingue legate ai risultati di guerre ? Più di 2.500 anni di cultura dovrebbero avere il loro peso !

Sempre mettendo mano a vari libri, mi sono venuti all’occhio, già li conoscevo, però, due volumi di “Index librorun prohibitorum” ovvero l’indice dei libri proibiti editi dalla Curia romana. Ciò che ho in mano spaziano dal 1.681 sin quasi a metà del 1.800. E’ una lettura un po’ noiosa e, per certi aspetti, abbastanza irritante. La ragione ? Non è che siano scritti in latino, il ché mi diverte, è capire con quale logica si siano negate per oltre 350 anni evidenze scientifiche operando in maniera sistematica affinché tali risultati scientifici o di pensiero non arrivassero ad essere divulgati. Vi elenco alcuni autori le cui opere non dovevano essere né stampate né divulgate né lette : Dante Alighieri “De monarchia” , Bacone, Copernico, Galileo Galilei, Keplero, Newton, Kant, Cardano, Erasmo Darwin, Beccaria, Pietro Verri, J. Swift, Ovidio, Lorenzo Valla, Voltaire, Vittorio Alfieri, David Hume, Melchiorre Gioja, Machiavelli, Marsilio da Padova, Bentham, Ugo Foscolo ecc ecc . Li ho messi così, in ordine sparso, unendo scienza, cultura ed arte in un calderone di fondamentale esaltazione dell’ignoranza. Non bastasse, in Francia, a Parigi, il mondo cattolico francese, che aveva appoggiato il colpo di stato di Napoleone III (Napoleone il piccolo), fece sospendere, nel 1851, il celebre esperimento di Foucault con il pendolo eseguito nel Pantheon dimostrante la rotazione della terra. Qui non vorrei passare per antireligioso, ma mi sembra che quando si cerca di negare scienza, arte, cultura e storia in nome di una metafisica religiosa di cui ci si autoproclama unici depositari, si faccia il peggior servizio proprio agli stessi valori di pacifica convivenza e rispetto tra le persone ed i popoli.

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