Una serata interessante a Pioppe di Salvaro

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Una lieta serata fra amici in quel di Pioppe di Salvaro per discorrere di Pianaccio, dell’Alto Appennino, delle antiche vie di transito per l’Etruria, degli Etruschi e degli attuali problemi di chi abita e lavora nella Valle del Reno. Innanzi tutto una mia osservazione : Sàlvaro, con l’accento sulla prima sillaba, puzza di etrusco come Sàvena, A’posa, Vènola ed altri siti. E poi “Pioppe”. Và bene che siamo lungo il greto, non completamente, del fiume Reno, ma “Populus in latino significava, al maschile, POPOLO, dall’etrusco Pupulus. Gli etruschi non avevano la O . Populus al femminile significava “Pioppo”, come in dialetto bolognese “Fiopa”. Mie considerazioni mi hanno portata a pensare che in origine Pioppe di Sàlvaro significasse “Pupulus Salvaru” cioè Popolo di Sàlvaro. Dobbiamo anche pensare all’abisso di Monte Sàlvaro con una voragine di parecchie decine di metri, manifestazione degli Dei Inferi ? Insomma, gira e rigira i nostri antecedenti etruschi saltano sempre fuori come nel fatto che la vallata del Reno sia piena di aziende metalmeccaniche. Gli Etruschi furono i grandi metallurgici dell’antichità. E così, fra Arcerio sopra Pianaccio dove, forse, si fabbricavano archi da spedire in Inghilterra durante il Medioevo, altre manifestazioni storico-culturali dei nostri predecessori, siamo arrivati alla cena, preparata dagli amici di Pioppe. Abbiamo però pensato di organizzare una gita al Pianaccio e dintorni per vedere come si viveva, ci si muoveva e si lavorava nel medioevo, meno primitivo e meno incolto di quanto ci hanno raccontato.
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