Porrettana: una linea ferroviaria da sogno

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Dopo aver letto i dati del Comitato per la ferrovia Porrettana che a definirli disastrosi sarebbe un atto di estremo ottimismo, viene da pensare : ma che razza di lavori hanno fatto durante il mese di Agosto se questi sono i risultati? Bisogna però calarsi nella logica dei lavori pubblici che vanno fatti in modo tale da peggiorare l’esistente per creare i presupposti di ulteriori interventi. Una volta si definiva “Mulin gazino” una ripetizione tesa all’infinito. D’altronde chi paga tali lavori ? Il solito pantalone del contribuente ! Ieri pomeriggio, ore 18 circa, ero in quel della SS 64  Porrettana intasata a dei livelli inverosimili di veicoli aventi direzione verso Vergato e Porretta . E’ evidente che si tratta di persone che, uscite dai luoghi di lavoro o di studio, si dirigono verso casa. E’ tutta una popolazione che non può fare affidamento sul trasporto pubblico, ferroviario in primo luogo. Non è casuale che una intervista fatta anni fa a turisti stranieri, alcune migliaia, su cosa trovavano di negativo in Italia, le risposte quasi unanimi furono : Strade mal messe e piene di buche e servizi pubblici inaffidabili . Sembra la fotografia della Valle del Reno da Casalecchio di Reno al crinale appenninico . E’ vero che vi era anche il giudizio sui musei mal tenuti, ma questo non tocca la viabilità “Porrettana” . Dalle indicazioni scritte apprendiamo che il dis-servizio ferroviario da Porretta giunge a Bologna per poi terminare a Pianoro . Mi sarebbe piaciuto che, con un poco di fantasia, raggiungesse anche Loiano e Monghidoro. Siccome sono anni che, periodicamente, vengono eseguiti lavori su tale linea ferroviaria con risultati, a quanto sembra, non eclatanti, viene da pensare che quella che dovrebbe essere “Una linea ferroviaria da sogno” sia più una “Linea ferroviaria da incubo”. E’ noto che anche i più bei sogni possono trasformarsi in incubi. E così se si vuole avere la quasi certezza di essere in orario sul posto di lavoro o di studio bisogna fare affidamento sull’auto o sullo scooter a dispetto di tutta una cartellonistica e pubblicità che incita all’uso del trasporto pubblico. A dire il vero, penso, che molti di coloro che si trovano obbligati ad usare il mezzo privato in dette zone di cui sopra, abbiano la sensazione di essere presi per i fondelli o, meglio, dal lato del cuore, dove sta il portafogli dovendo con le tasse pagare i lavori sulla linea ferroviaria Porrettana, pagare la pubblicità per l’uso del mezzo pubblico e, dulcis in fundo, viaggiare per necessità con il proprio veicolo con benzina ecc ecc a proprio carico.

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