Non importa vedere film di fantascienza, basta fare un viaggetto di alcune ore in auto percorrendo strade ed autostrade nei nostri siti, Emilia e Toscana, per trovarsi calati nel più assurdo film dell’assurdità. Vi elenco cosa si riesce a trovare lungo le nostre vie di comunicazione. Innanzi tutto è evidente che negli uffici preposti alla gestione di tali importanti infrastrutture non sanno ancora che le piante crescono. Bisognerà che i responsabili organizzino corsi di apprendimento per funzionari sul tema :”La flora ed i suoi ritmi”. Infatti circa l’80% dei cartelli segnaletici sulla destra risultano illeggibili causa cospicui rami e fusti della vegetazione che ricoprono abbondantemente tali preziose informazioni. Certo, due o tre operai muniti di forbicioni da potatore o lunghe cesoie potrebbero in breve tempo risolvere il problema. Ma qui nasce l’italico problema : Chi decide tale operazione ? I comuni, le province, lo stato ? Inizia un gigantesco rimpallo burocratico delle competenze, degli impegni, dei finanziamenti. Già i finanziamenti ! A questo punto incomincia il conflitto fra le varie segreterie di partito per la gestione del relativo danaro. Una battaglia senza esclusione di colpi, anche bassi. Pecunia non olet, diceva Vespasiano, anzi, in connubio con le poltrone del potere crea una dipendenza tale al cui confronto quella con le più potenti droghe fa ridere. In un paio di casi dinnanzi a detti cartelli segnaletici è cresciuto un albero di cospicue dimensioni. Il ché indica che da parecchi anni nessun pubblico funzionario sia mai transitato su tali Strade Statali. Dopo aver viaggiato su varie strade statali e provinciali, tutte con manti stradali aventi, spesso, buche ed avvallamenti ben datati, ci si inoltra in una autostrada “storica”, vero fiore all’occhiello dell’Italia motorizzata : L’Autostrada del Sole, direzione Bologna. Ritirato il biglietto di ingresso, si inizia un viaggio molto particolare. Detta autostrada ha, per lunghi tratti, cartelli che obbligano ad una velocità inferiore a 60 Km/h.continui restringimenti di carreggiata sembra per presunti lavori in corso. Dico presunti perché non si vede né un operaio, né un macchinario. A quel punto mi è venuto in mente che quando ero in Germania vedevo spesso, in autostrada, di notte e con il brutto tempo anche in giorni festivi, una serie di fotoelettriche che illuminavano i lavori in corso con macchinari ed operai in attività. Dove ero per lavoro chiesi come mai un simile impegno. Mi fu risposto che essendo un lavoro utile alla collettività andava fatto nel più breve tempo possibile per evitare disagi ai cittadini. Quasi come in Italia. Facendo il conto di quanti Km sono da farsi a velocità inferiori a Km 60, sono arrivato alla conclusione che la differenza tra una normale strada provinciale e tale tratta di autostrada sta solo nel fatto che in quest’ultima bisogna pagare il biglietto. Il tempo medio di percorrenza, se si rispettano i limiti imposti, sono risibili. La differenza più evidente è che,viaggiando su strade provinciali, si attraversano o si vedono antichi borghi con opere architettoniche di elevato valore storico-artistico. E poi se viene un crampo di fame puoi trovare una trattoria con piatti locali, anche questa è storia. Sia che si viaggi per lavoro che lo si faccia per diporto, un’autostrada spesso a due corsie e con continui limiti di velocità a Km60/h non dà una bella presentazione del nostro Paese. Nell’andare verso Piombino, nostra meta, ho seguito le indicazioni per il tragitto più breve fornito da una azienda internazionale dedita alla fornitura di dati in merito. Ciò al fine di seguire i consigli della consorte, avente somma fiducia in tali informazioni. E così ci siamo trovati a percorrere strade campestri larghe al massimo m 2,5, piene di curve di strettissimo raggio. Ci siamo goduti la visione di un mondo agreste ad una velocità da carro agricolo. Ma, come è mio costume, prendo sempre molto tempo per compiere qual si voglia viaggio, siamo in Italia e non sai cosa ti aspetta strada facendo. L’ultimo esempio ? Venti giorni fa dovevamo andare a Pianaccio, Km 73 dal centro di Bologna. Ipotizzando una folle velocità di Km 49/h avremmo dovuto essere all’ameno paesello in circa un’ora e mezza . E così avevamo prenotato la cena all’Antica Locanda Alpina della famiglia Gentilini, appunto a Pianaccio, per le ore 20 . Abbiamo dovuto disdire tale prenotazione. Siamo giunti alla avita casa alle ore 21,15 . Due ore e 45 minuti per fare Km 73 . Lascio ai lettori il conteggio della velocità oraria. Ma si sa, viaggiare per la SS 64 Porrettana è possibile tutto, anche fare il tragitto in senso inverso in più di tre ore, già esperimentato a più riprese. Ritorniamo all’argomento della strada più breve. Mi aveva colpito, non era la prima volta, che le indicazioni di tale brevità non contemplassero altri parametri quali : velocità media, stato delle strade ed altro. Quindi, da appassionato di matematica, sono andato a leggermi un libro su tale argomento. Sembra infatti che tale azienda utilizzi un determinato Algoritmo che seleziona i tragitti più brevi. Forse tale Algoritmo non è stato abbinato ad altre funzioni che completino l’informazione. Ecco la ragione per cui, spesso, faccio più affidamento alla mia memoria ed a carte stradali che all’I.A. Buon viaggio a tutti !