Vivere di illusioni

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Queste sono mie considerazioni personali dovute ad osservazioni del modo di agire in ambito istituzionale. Non andiamo tanto lontano, faccio riferimento al 21 Gennaio 2023 il giorno in cui sulle nostre cime montane sono caduti circa cm 50 di neve. Avete letto bene : 21 Gennaio, mica 21 Novembre o Dicembre e mica 2 metri di neve, cm 50, due spanne come si dice. Ebbene ? Festeggiamenti con partecipazione di amministratori, uomini politici ecc , non so se si sono fatti balli in piazza e fuochi d’artificio. Le previsioni ? Sciate ininterrotte sino a Pasqua l’11 di Aprile per ben 11 settimane ! Nei festeggiamenti, vi è da supporre lo sbeffeggiamento per i Climatologi. A me sorge spontaneo pensare che
in Alto Loco non conoscano molto bene le condizioni meteo della montagna, specialmente quelle degli ultimi decenni con venti registrati ad oltre Km 270/h e continue alternanze di correnti fresche, fredde è un po’ eccessivo, e più calde. Così quelle conclamate 11 settimane di Bengodi sono state funestate da 5 settimane, fine settimana comprese, di brutto tempo con due di pioggia. Diciamo che tutto si è concentrato in 6 fine settimana di lavoro per gli operatori del settore invernale, durante i giorni feriali la frequentazione è piuttosto modesta.

Inizio Dicembre 2023, una ventata della solita corrente fresca, fredda
è sempre esagerato, per continuare gli sbeffeggiamenti dei soliti Climatologi, viene da pensare che in campo istituzionale siano tutti esperti scienziati del clima, che avrebbe dovuto far sciare su di un cospicuo manto nevoso sino a data da destinarsi. Passati un paio di giorni ecco la nota corrente calda sahariana con temperature primaverili fino ad oltre l’Epifania. La colpa di tutto ciò, lo sappiamo da tempo, è dei Climatologi, dei Dipartimenti universitari, dell’Istat e di altri nemici della montagna. Finalmente, verso il 10 Gennaio, la solita corrente fresca ha portato una, desiderata, precipitazione nevosa, cm 20, meglio che
niente, al di sopra dei 1.300 metri con una temperatura sotto lo 0 in grado di mettere in funzione i cannoni sparaneve. E così sabato 13 e domenica 14 Gennaio le piste del Corno alle Scale hanno visto una bella partecipazione di appassionati delle nevi. Non so, non mi sono documentato, mea culpa, se durante detta nevicata si sia provveduto agli sbeffeggiamenti delle categorie di cui sopra. La cosa ha poca importanza,
ciò che importa è che gli operatori turistici della zona abbiano avuto un bel po’ di ossigeno. Purtroppo questa alternanza di correnti fresche e calde rende incerto il prosieguo della attività economica legata allo sci. E così, dopo due o tre giorni di tempo bello, abbiamo avuto un martedì con nebbie ed ora sembra che in quota stia addirittura piovendo. Mi auguro solo che sia un fatto momentaneo e che la temperatura torni a scendere sotto lo 0 consentendo l’uso dei cannoni sparaneve e il cielo torni sereno. Questo per la
soddisfazione di chi pratica lo sci e per la ricaduta economica sul territorio. Ciò che avviene a livello meteorologico avrebbe dovuto consigliare di diversificare le attività turistiche del comprensorio del Belvedere. Purtroppo non è stato così, ed il calo del reddito di chi abita in zona lo sta a dimostrare.
Speriamo che si giri il timone in maniera di un turismo più continuativo e che dia maggiori garanzie.

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