Cogliendo l’occasione di un ricovero ospedaliero di una settimana, mi sono dedicato alla rilettura di alcuni testi di alcuni anni fa, fra i quali almeno quattro o cinque di Federico Zeri, il grande storico ed esperto dell’arte. Altri erano relativi al mio corso universitario di oltre un ventennio fa e un paio di un matematico, Piergiorgio Odifreddi, che analizzano la nostra società italiana. In aggiunta mi sono documentato di alcune analisi della Ue in merito ad aspetti del nostro tempo in Europa. Partiamo da Federico Zeri e da un paio di sue analisi relative alla nostra Italia. Nel libro “Confesso che ho sbagliato-ricordi autobiografici” del 1995 alla pagina 145 leggiamo “La corruzione generale dei partiti politici italiani era un segreto di Pulcinella ma nessuno, fino all’intervento del potere giudiziario, aveva interesse a rovesciare il sistema: tutti vi trovavano il proprio tornaconto”. Ciò fa il paio con l’analisi di Piergiorgio Odifreddi che nel libro “La democrazia non esiste”, nel valutare la trasformazione del potere in Italia ha scritto del passaggio da Democrazia a Partitocrazia con tendenze alla Cleptocrazia. Bisogna qui ricordare il pensiero di Ugo La Malfa quando si decise di dar vita alle Regioni . L’acuto politico ipotizzò la creazione di nuovi centri di potere a similitudine di quelli peggiori presenti a Roma. Sembra non si sia sbagliato. Ritorniamo a Federico Zeri nel libro “Caro professore” del 1998 . Alle pagine 35-36 leggiamo “La cosa più bizzarra della situazione culturale italiana, in realtà, è l’incongruo dislivello tra la massa della gente che legge, che conosce la lingua, che viaggia e l’élite rappresentativa. Eppure, in rapporto a questo tipo di popolazione ci ritroviamo con un governo pieno di semi-analfabeti……La verità è che il livello culturale di un popolo non ha nulla a che vedere con quello dei governanti, così come lo spirito democratico di un popolo, spesso, non ha niente a che vedere con quello dei suoi dirigenti. Questi sono solo apparentemente eletti dal popolo, perché in una finta democrazia – come quella italiana – i giochi elettorali sono infiniti…..” . Ed infatti si è giunti ad approvare una legge elettorale INCOSTITUZIONALE per soddisfare gli appetiti partitici. Non tratto qui i giudizi sia di Zeri che di Odifreddi sulla italica burocrazia definita, in ambedue i casi, come una gigantesca palla al piede del Paese. Dove possiamo toccare con mano l’abissale distanza fra le esigenze di un popolo, quello italiano, e la gestione della cosa pubblica ? Semplicemente analizzando come vengono spese valanghe di milioni e miliardi del danaro dei contribuenti in opere “pubbliche” inutili, dannose per l’ambiente, inefficienti e costosissime. Una delle prassi più usuali è quella di fare detti lavori senza rendere noto alla popolazione studi fatti ad analizzare vantaggi, spese, ricadute sul territorio, soluzioni alternative ed altro. Detti studi, ben fattibili da dipartimenti universitari o centri di analisi di buon livello, non vengono quasi mai fatti. La frittata viene fatta e tocca al contribuente pagarne i costi e subirne i danni. A proposito del comparto Grandi opere, riporto qui quanto scritto da Piergiorgio Odifreddi nel suo libro “Dizionario della stupidità” a pagina 133 . “Grandi opere E’ un segreto di Pulcinella che le grandi opere esistano per elargire finanziamenti pubblici: in massima parte alle imprese private, tramite i lavori di costruzione delle opere stesse, e in minima parte (il famoso 10 %) ai funzionari pubblici, tramite le tangenti” . Se poi andiamo ad analizzare dove vengono effettuate tali Grandi opere, talvolta definite Opere Fondamentali, scopriamo che ben difficilmente sono finalizzate a beneficio della collettività, vedi sistemazione degli alvei fluviali con ricorrenti alluvioni, disastri miliardari e morti, ma spesso a impianti o lavori di scarsa o nulla validità sociale. Non è, poi, casuale che si proceda ad un sistematico smantellamento della Sanità pubblica e della Istruzione. Secondo quanto detto da Odifreddi, è più “redditizio” spender soldi in “Grandi opere” che riversare detti capitali a vantaggio della società. In taluni casi, spesso, purtroppo, si tende ad illudere, da parte del potere politico, talune comunità che tali Opere Fondamentali vengono fatte per il loro bene. Tutto, ovviamente, senza alcuno studio serio su ricadute, costi ed altro. E’ una delle applicazioni di quanto si può leggere nel libro “Psicologia delle folle” di G. Le Bon del 1895 . Libro che insegna anche come scaricare responsabilità e guai creati sulle spalle dei “Nemici”, ovvero figure inventate al fine di farla franca. Vedi gli ebrei per Hitler ed è noto che detta pubblicazione era sempre ben letta da Mussolini. Certo non è facile fare aprire gli occhi ad una comunità o persone illuse. Come scrisse Mark Twain :”E’ più facile imbrogliare delle persone che far loro capire di essere state imbrogliate”. Illudere è, spesso, sinonimo di imbrogliare. Oggi i nemici degli organizzatori degli appalti delle Grandi opere e degli illusi sono : Dipartimenti universitari, Centri di ricerca, ISTAT, Climatologi, Tecnici preparati ed alcuni altri, a scelta. Poche settimane fa è apparso uno studio della Ue in merito alle denunce per diffamazione. Sui 57 paesi della Ue, l’Italia con il 25,5 % delle denunce ha un, poco, invidiabile primato. Dal momento che la stragrande maggioranza di tali denunce viene fatta dal mondo politico senza alcuna reale ragione ma al solo fine dell’intimidazione, se ne evince, anche in questo caso, che la strada per essere l’Italia una Democrazia e non una Finta Democrazia come scrisse Federico Zeri, è ancora piuttosto lunga.