Ancor prima della guerra in Ucraina il prezzo del pellet aveva iniziato a salire. Capacità di preveggenza del mondo finanziario ? A Febbraio 2022 un sacco da 15 Kg di detto combustibile era passato da € 4 e poco più ad oltre € 15 . Quasi un 400 % . Non bastasse era iniziato un aumento delle più svariate materie compresi ananas e datteri, si supponeva che dette frutta fossero prodotte in Ucraina. Di conseguenza molte seconde case in montagna sono rimaste chiuse per tutto l’inverno. Non si sono sentite né proteste né lamenti istituzionali, forse andava bene così, anche per l’economia delle zone montane per le cui problematiche basta, periodicamente, organizzare dei convegni sul rilancio economico delle zone alte per mettere il cuore in pace. Penso che il mercato del pellet abbia ricevuto una brusca frenata. A titolo personale ho fatto funzionare l’inserto a legna del camino da 18 KW erogati nella casa di Pianaccio, luogo definito da Enzo Biagi avente due mesi di fresco e dieci di freddo, in modalità allegra tenendo la caldaia a pellet al minimo e, spesso, spenta. Non devo essere stato l’unico visto che, progressivamente, il costo del sacco di tale combustibile è sceso prima a 9 € e poi, pian piano, adesso è poco oltre gli € 5 . Parlo di pellet di elevata qualità . Fra poco, quando sarà sceso sotto gli € 5 farò la scorta per il prossimo inverno. A questo punto formulo una esclamazione : Ma allora la guerra in Ucraina è finita e non ci hanno ancora detto niente ! Vatti a fidare dei telegiornali e della carta stampata ! Il più veritiero è il sacco di pellet !!!!