Leggendo ed ascoltando le indicazioni per affrontare il prossimo inverno, con i doverosi anticipi autunnali e le code primaverili nello spirito del risparmio energetico, mi sono venute in mente le celeberrime frasi del ventennio che ridicolizzavano gli inglesi sempre dediti ad abbuffarsi e sbevazzare e i francesi tutti impegnarsi a stare con donnine. Il modello era l’italico costume di mangiare poco, d’altronde si faceva poca fatica stante l’autarchia ed il mercato nero. L’italiano, più che occuparsi delle donnine era impegnato a fuggire dai bombardamenti e dai rastrellamenti. Adesso leggo che il pellet è un lusso, assieme al gas, al petrolio e qual si voglia combustibile, legna compresa, viste le sanzioni per chi la usa. Non passa settimana che viene consigliata una temperatura, nelle abitazioni, verso valori sempre più bassi. Si era partiti dai 20°, si è scesi 19° e poi a 18°, adesso siamo ai 17° con valori molto più bassi, non indicati, per le camere da letto. Non viene citata a quale temperatura debba essere un bagno e l’acqua della doccia. Facendo alcune estrapolazioni nei rapporti, possiamo dire che nel bagno non si debbano, per ora, superare i 18° e l’acqua per lavarsi debba essere tra i 20° ed i 22°. Attendiamo ulteriori cali termici. Speriamo che non mettano una accisa o una tassa sui sacchi a pelo da bivacco alpino, altrimenti sarà più confortevole dormire nel frigorifero che in camera da letto. Di concerto impazzano le indicazioni dei cibi crudi e freddi. Attendiamo fiduciosi il consiglio di qualche chef per un pranzo a base di pollo crudo, eventualmente ancora da spennare. Sarà citato ad esempio, dal mondo politico, di vero Master Chef. In compenso siamo bombardati dalla pubblicità di stazioni montane ove praticare lo sci a ruota libera. A questo punto mi sorge un sospetto : va bene sciare, ma quando uno ha finito le discese e si reca in albergo sai che soddisfazione avere un accogliente camera a 10° con doccia a 20° (lusso) e con una sala da pranzo con il camino spento ! Non parliamo poi dei proprietari di seconde case che per poter passare le feste natalizie in Appennino o nelle Alpi hanno due soluzioni : compiere alcune rapine in banca per acquistare il necessario combustibile o dar fuoco ad una parte del fabbricato per riscaldarsi rimanendo nella parte non incendiata. Senza arrivare a questi estremi, ormai una sostanziosa parte di proprietari di seconde case ha provveduto a scaricare l’acqua ed a sigillare tutto. Comunque, anche per lo sciatore vi è una via di fuga. Viste le decine e decine di alberghi e ristoranti che chiudono non potendo pagare le bollette energetiche, sarà giocoforza rifugiarsi velocemente in auto, accendere il motore e, con il riscaldamento al massimo, andare pian piano verso casa godendosi un insperato calduccio in attesa di entrare in una abitazione con temperatura da igloo eschimese. Per fortuna mi sono tenuto tutta l’attrezzatura che mi è servita per bivaccare sui monti dove andavamo ad arrampicare, anche oltre i 5.000 metri anche in inverno. Sarei però curioso di sapere se anche le ville o gli attici abitati dai nostri politici abbiano tutti temperature a valori così bassi, oppure vige il proverbio “Armiamoci e partite “.