Ho saputo di un servizio TV sui percorsi escursionistici nella zona del Corno alle Scale. Ottima cosa che cercherò di vedere. Vi sono però alcune cose che non quadrano nell’immagine che si cerca di dare ai probabili turisti pedibus calcantibus da parte del comprensorio del Belvedere . Vi sono interventi su siti di dominio pubblico che lasciano interdetti. Faccio presente di far parte di alcune associazioni culturali e sportive di Bologna e, quindi, ho modo di ascoltare i commenti di parecchie persone su questi interventi di belvederiani che giudico assurdi. Partiamo dal più datato, inizio estate 2021, vi è stato chi ha definito i bolognesi dei merdoni e che sarebbe stato opportuno che, non venissero nell’Alto Appennino Bolognese. La diminuzione di frequentazione della zona dovrebbe confermare che parecchie persone si sono adeguate a tale invito. Si badi che una persona può benissimo esprimere opinioni sconcertanti, ma, quando si trovano altri che avvallano tali discorsi, la cosa diventa preoccupante. Recentemente c’è chi è ritornato a definire gli escursionisti a piedi “Coloro che girano con la bottiglietta dell’acqua ed il panino in tasca”. Una forma di sbeffeggiamento che da tempo viene ripetuto. Certo, il turista ideale per queste persone sarebbe una specie di Rockfeller che arriva in Cadillac laminata d’oro e che per un caffè lasci una mancia di $ 10.000 . Stante i chiari di luna economici del Belvedere, mi sa che di questi turisti ve ne siano molto pochi. In un incontro di una settimana fa, sempre a Bologna, ho ascoltato i commenti di alcuni escursionisti in merito a questa ennesima esternazione di “Bottiglietta e panino”. La conclusione è stata che, pur venendo nella zona del Corno alle Scale, se ne guarderanno bene dal frequentare bar e/o ristoranti della zona. Sembra che di tali attività commerciali ve ne siano anche fuori del Comune di Lizzano in Belvedere. La cosa mi ha fatto ritornare alla mente il profondo sud degli Stati Uniti negli anni 50-60 del secolo scorso quando dinnanzi a molti locali vi era la scritta “NO NIGGERS” , tradotto “NIENTE SPORCHI NEGRI”. Per coerenza sarebbe opportuno mettere cartelli analoghi dinnanzi ai locali pubblici del Belvedere riportante la scritta “ACCESSO PROIBITO AGLI ESCURSIONISTI”. Per me è una forma di pubblicità di senso negativo, ma, ognuno è libero di farsi la pubblicità che reputa più opportuna. Certo che, osservando le vicissitudini della Piccola Cassia o Cassiola, antichissima strada che partendo da Nonantola, passando per Santa Lucia e Gaggio Montano giungeva al confine con il Belvedere, anzi, a mio avviso, attraversava il nostro comprensorio per giungere ai valichi appenninici, viene da pensare che la categoria degli escursionisti non sia molto congeniale allo spirito Belvederiano. Anni fa, giunta detta strada alla Querciola, la si dirottò a Fanano. In questi giorni, arrivata a Gaggio, viene indirizzata a Porretta. Sono proprio attuali le informazioni in merito alle prenotazioni per la Via degli Dei ed altri percorsi con dei pieni notevoli e l’impegno degli organizzatori per aumentare le possibilità di accoglienza e ristorazione. Certo i frequentatori di tali itinerari non viaggiano con Cadillac laminata d’oro ma, i loro soldi per B&B e per la ristorazione, apportano indiscutibili benefici alle comunità montane attraversate da tali percorsi. Ritorno all’incipit di questo mio scritto : sono lieto che i sentieri, le antichissime mulattiere e percorsi del comprensorio del Corno alle Scale vengano fatti conoscere e pubblicizzati, ma siamo veramente sicuri che questo tipo di pubblicità sia gradita a diversi Belvederiani DOC ?