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Crisi Saeco: a rischio il futuro di oltre 200 dipendenti

E’ notizia recentissima che lo stabilimento ex SAECO voglia chiudere e mettere a casa 222 dipendenti. A conti fatti si tratta di oltre 200 famiglie che vivono sul lavoro svolto in detta fabbrica, ovvero più di 800 persone che gravitano, per il proprio sostentamento, sulla SAECO. Le prime rimostranze sono, come ovvio, contro i gestori di tale stabilimento che, a quanto sembra, preferiscano delocalizzare in altro sito la produzione. Risparmi economici ? Economie di scala ? Non si sa. A mio avviso, però, così facendo, si guarda solo una faccia della medaglia, manca l’altra, ovvero, cosa hanno fatto sino ad oggi le Istituzioni per rendere conveniente, sotto vari aspetti, impiantare e mantenere aziende in zone montane ? Praticamente NIENTE . Si guardi alcuni aspetti che gravano, e pesantemente, sulla gestione aziendale. Trasporti, da tempo è chiuso il ponte G.Marconi di Sasso e non si sa ancora quando verrà riaperto. Tempo fa era chiusa anche la galleria di Riola. Avendo casa a Pianaccio, non molto lontano da Gaggio Montano, dove ha sede la SAECO, trovavo più agevole passare per Rocca Corneta, Fanano, Marano sul Panaro e fare la Bazzanese che avventurarmi per la SS 64 Porrettana. Oppure passare da Gaggio Montano, Castel d’Aiano, Monte Pastore, Casalecchio di Reno. Facile per un’automobile, ma per un camion o un TIR ? Nella SS 64 vi è poi una tratta da incubo tra Carbona e Sasso Marconi, cioè 25 Km di curve e controcurve, saliscendi ed attraversamenti di paesi e borgate da pieno medioevo. Anche qui non si sa se si voglia metter mano a qualche lavoro pubblico atto a rendere tale tragitto a livello del 3° millennio. Tutto questo rende evidente il disinteresse istituzionale per la Valle del Reno. E’ evidente che una azienda che operi nell’area montana si trovi a sostenere costi aggiuntivi rispetto ad una analoga entità operativa posta nelle aree industrializzate a nord di Bologna. Per sovramercato non sembra che dette Istituzioni abbiano mai elaborato un piano organico per facilitare la nascita ed il mantenimento di entità produttive in detta zona. Cosa significa Piano Organico ? Più o meno quello che fanno nel Nord delle Alpi, ovvero: facilitazioni nell’acquisto di carburanti e nei sistemi di riscaldamento. Sembra che in montagna sia più freddo che in altri siti. Agevolazione nelle imposte e negli oneri sul personale. Collegamenti informatici adeguati al 2021 . Infrastrutture che consentano facilità nei trasporti e nei collegamenti ed altri interventi che sarebbe lungo elencare. Non ultimo, però, un piano di ISTRUZIONE che consenta ai giovani di acquisire una conoscenza ed una capacità professionale in loco atta anche a fondare nuove startup. Un dipartimento universitario o istituto a detto livello non è concepibile nella Valle del Reno ? In ultimo, ma non trascurabile, la presenza di una burocrazia, quella italiana, da teatro dell’assurdo. Ricordo qui che ho conosciuto aziende che, anni fa, si trasferirono in Austria e Germania . Non certo per risparmiare sui salari, ma, penso, per poter pianificare e svolgere la propria produzione senza aver a che fare con il contorto mondo italiano. Alcuni hanno accennato che aziende straniere acquistano aziende italiane per svuotarle e poi chiuderle. Scusate, ma perché non avviene il contrario ? Perché l’Italia è poco ambita come zona di investimenti produttivi da parte di aziende straniere ? E’ facile vedere la pagliuzza negli occhi altrui e non la trave nei propri ! Chiudo questa cicalata con l’augurio che la questione SAECO si risolva positivamente per i lavoratori e che detto stabilimento continui a dare lavoro per 365 giorni l’anno a 222 famiglie. Da cultore di aspetti di antropologia sociale, vorrei ricordare a qualche entusiasta di inutili, a mio avviso, OPERE FONDAMENTALI in zona, che anche queste 222 persone con i loro famigliari, come ho scritto, circa 800, frequentano ristoranti, bar, ritrovi, negozi e luoghi deputati allo sport per 365 giorni l’anno creando un indotto non trascurabile. Che tutto vada per il meglio !!!

 

foto repubblica bologna

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