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Riscaldamento in seconda casa

Ho letto su internet il commento di una signora che, avendo un appartamentino a La Ca’ (Lizzano in Belvedere), si è vista recapitare una bolletta di € 1.000 dalla Liquigas per aver trascorso 2 (DUE) mesi in detto mini abitazione. Qui mi rivolgo sia alla signora che a qualunque abbia un immobile nel comune di Lizzano. Se ci si guarda in giro, il cartello più diffuso su molte case è VENDESI . Le ragioni di questa debacle immobiliare sono varie, tutte però facilmente prevedibili ma totalmente accantonate. Partiamo da una elementare considerazione : siamo in montagna e il riscaldamento è indispensabile ! Fino ad una normativa alla fine del governo Gentiloni, non si poteva montare una canna fumaria all’esterno di un fabbricato. Non sto parlando della Galleria degli Uffizi a Firenze, monumento nazionale, parlo di una comunissima casa costruita con sassi ed unto di gomito 100 o poco più anni fa nell’Alto Appennino Bolognese. Voi pensate che qualche amministratore abbia sollevato vibranti proteste per questa sciocchezza che danneggiava l’economia della zona ? No, a che io sappia nessuno ha protestato. Quindi dove era possibile si sono montati impianti di riscaldamento, dove non fosse possibile ci si veniva solo d’estate con grande vantaggio economico per le popolazioni del posto. Chi ha potuto ha montato caldaie o stufe a pellet. Visto che nelle zone marginali l’uso del pellet sostituiva l’impiego di combustibili fossili (ecologici), i petrolieri si saranno messi a piangere per i mancati guadagni e subito l’IVA sul pellet è schizzata dal 4% al 22%. Avete sentito vibrate proteste di amministratori locali ? Io no .

Non bastasse si pensa, in alto loco, di dare una bella crescita all’IVA sulla legna da ardere. In aggiunta si è sparsa la voce che i camini sono una fonte primaria di inquinamento. Solo che non si cita MAI lo stato delle strade, le messe peggio d’Europa, fonte primaria di inquinamento spec. in Val Padana. Il taglio del legname, fatto con doverosi criteri, è fonte di lavoro e di uso di un combustibile rinnovabile. E’ comunque noto che i petrolieri, oltre a vari combustibili e derivati, producono oli lubrificanti. Quindi la legna è più pericolosa della diossina di Seveso. A questo punto mi rivolgo alla signora ed ai suoi problemi di riscaldamento ed economici. Ho una casa del 1915 a Pianaccio cui sono molto affezionato, paese compreso. Avendo parecchia dimestichezza con statistiche, numeri e strumenti di indagine, decisi di mettere a posto l’impianto di riscaldamento, vi era solo un camino. Fortunatamente, previdenza del nonno, vi erano due canne fumarie. Una primaria per il camino ed una secondaria nella parete opposta della casa per l’uso di una cucina economica utilizzata per pochissimo tempo negli anni 30. Montato un inserto da 18 Kw a legna nel camino con tutte le derivazioni ed altro inox per metà casa, una caldaia a pellet e 10 radiatori nei vari ambienti ed in più una caldaia a gas (bombole) per l’acqua calda. La casa l’ho perfettamente coibentata senza mettere il solito cappotto da integralisti del risparmio energetico che lo metterebbero anche in un nuraghe. Risultato ? Una casa da circa 84 m2 con 238 m3 di volume, mi costa annualmente, fra riscaldamento ed acqua calda,  € 750 di legna + € 265 di pellet + € 210 di GPL per un totale di € 1.225 , poco più dei 1.000 € della signora per due mesi. Il guaio è che tutta questa sistemazione mi è costata una barca di soldi ed esattamente € 27.200 cui sono da aggiungere onorari vari, incombenze burocratiche e strutture di coibentazione per un totale di € 20.500 .

Bisogna proprio essere amanti di un posto per dilapidare una simile somma ! Quindi cara signora, facciamo un bilancio decennale : 27.200 + 20.500 + 12.250 ( 1225 x 10 ) + tasse, spese di gestione pari a 2.000 ( 200 x 10 ) = € 61.950 , ovvero € 6.195 l’anno . Se a detta cifra andassi a sommare le spese del nostro mantenimento (due persone) oggi avrei avuto modo di trascorrere con la moglie 10 (dieci) anni in qualunque zona alpina o del Tirolo senza geometri, muratori, burocrazia varia ed altre storie. Ha capito perché molte persone si sono rotte le scatole della seconda casa in Appennino ? Aggiunga a ciò che coloro che hanno una seconda casa nell’Alto Appennino Bolognese sono al centro di ironie e sbeffeggiamenti da parte degli auto proclamatesi Montanari DOC, basta andare a leggere ciò che è ripetutamente comparso in un servizio Internet questa estate. Se poi questi sventurati proprietari hanno il brutto vizio di fare escursionismo o trekking (termine inglese equivalente a quello italiano), il dileggio diviene totale ed istituzionalizzato. Come vede, il problema non è solo il metano, vi è una sommatoria di cose che hanno fatto disamorare molte persone di questi luoghi. Altre persone, che hanno la seconda casa qui , hanno esternato pareri non discordi a quello di una signora che si è espressa brutalmente su questo tema. Oggi tutto è focalizzato sullo sci e sulle seggiovie, chi non è allineato a detta “filosofia”, ha l’impressione e, forse, qualcosina di più, che  farebbe bene ad andarsene altrove, cosa che, a quanto sembra con i cartelli VENDESI, parecchi hanno deciso di fare. A questo punto faccio una semplice osservazione : 1° coloro che hanno unico obiettivo lo sci e relativi impianti devono avere un peso ed una capacità di condizionamento sociale incredibile, visto che, malgrado la Crisi Climatica, il calo esponenziale di tale attività, l’impoverimento economico ed il calo demografico cui aggiungere una pesante fragilità sociale quali conseguenze di questa pluri decennale unica opzione, riescano a far sì che questo sia l’unica scelta economico-sociale  2° Quelle persone autoproclamatisi Montanari Doc e che si esprimono con sbeffeggiamenti, offese e, talvolta, minacce nei confronti di chi non ha la loro visione del mondo, perché vengono tacitamente accettate?  Vi sono  tante persone che assolutamente non hanno simili comportamenti, che lavorano, che meritano la più assoluta fiducia, ma è mai possibile non mettere all’angolo questi incivili che danno la peggiore immagine possibile della comunità Belvederiana ? Quindi, egregia signora, lei è di fronte ad un bivio : o viene in montagna solo in Luglio ed Agosto, oppure affigge il cartello VENDESI, salvo che non voglia dissanguarsi economicamente per pagare il riscaldamento .

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