Domanda e offerta in Appennino

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Leggo da più parti che le richieste di ospitalità estiva in Appennino sono a livelli piuttosto alti ma che l’offerta è inadeguata. La cosa è davvero singolare. Per anni ci si è lamentati della scarsità della domanda ed ora ci si trova nella situazione opposta. In taluni casi , credo, si pensi ancora ad hotel, alberghi e strutture monumentali quando in realtà la richiesta prevalente è in una fascia più modesta di B&B lungo le vie di transito, mini appartamentini o strutture semplici se non modeste adeguate allo spirito prevalente di oggi, essere economici e poco spendaccioni, in aree residenziali. Nelle Vie di Transito l’attrattiva è la via medesima e, quindi, è necessario potenziare l’accoglienza sotto gli aspetti della sosta notturna e della ristorazione. Diverso il discorso nelle zone residenziali. Ci sranno certamente i famosi panorami mozzafiato, le cascate rumoreggianti, i sentieri, spesso mal tenuti, a creare il motivo attraente per due o tre giorni, e poi ? Il riempire le giornate per almeno 30 giorni a persone con bambini o ragazzi diventa una cosa impegnativa a livello di inventiva e di organizzazione. Scuole di musica, di sport vari, di qual si voglia argomento atto a soddisfare le più svariate aspettative in molteplici campi. Per me la società si è evoluta verso una mentalità più risparmiosa ma più esigente nell’articolazione delle richieste. Una volta, parlo di 65 anni fa, ad una famiglia era sufficiente poter andare con l’utilitaria a mangiare i famosi tortellini e assistere ad una sagra paesana per sentirsi gratificata. Il divertimento era già andare con l’auto. I tortellini facevano parte dell’immaginario gastronomico bolognese, la sagra paesana mostrava un volto diverso da quello della città, si facevano quattro chiacchiere e tutto era finito lì. Oggi viaggiare in auto non è più divertente, anzi, in molti casi ci si è obbligati. I tortellini non rappresentano più una conquista sociale. Le sagre paesane, folkloriche e simpatiche riunioni cui fa piacere partecipare ed assistere. E poi ? La società ha molteplici e diversi interessi che chiede vengano soddisfatti. Interessi culturali, artistici, musicali, sportivi e di qualsiasi altra natura. Mi ricordo, parlo di più di 30 anni fa, che in luogo dove eravamo in ferie per una settimana, figlia compresa, era stata organizzata una scuola di ceramica aperta a tutti. Tripudio dei bambini, dei ragazzi e degli adulti. La tecnica prevalente era il Raku che consentiva di cuocere il prodotto creato senza tanti problemi e i giovani e meno giovani artisti potevano vedere le loro opere da portare a casa. Il costo di partecipazione era accettabile e, anche noi, ci cimentammo nell’opera. Ho ancora il lavoro della figlia e mio. Questa è solo una mia esperienza, ve ne possono essere tante altre da evidenziare a da realizzare. Si cerchi di tenere legato l’ospite al territorio montano facendolo partecipe di tante iniziative, altrimenti percepirà sempre di essere un “turista” estraneo ai siti accettato solo per l’aspetto economico.

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