Corno alle Scale: un futuro da scrivere

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Finalmente ha preso forma (per la sostanza ci sarà da attendere) la nuova gestione della stazione sciistica del Corno alle Scale. La recente dimostrazione degli ambientalisti ha forse solo dato la spinta decisiva a chi nutriva ancora dubbi, perchè se ne parlava fin dallo scorso inverno e circa un mese fa mi era giunta voce della firma del passaggio (scadenza ufficiale è a fine ottobre) da Zero Lupi a Doganaccia 2000.

Ora i nomi sono diventati ufficiali e la nota particolarmente positiva è data dal fatto che coloro che intendono investire su questo progetto siano del territorio. Alla guida degli imprenditori c’è il porrettano Marco Palmieri, che avrà al suo fianco gente esperta come Flavio Roda (presidente FISI), lizzanese con residenza a Vidiciatico; tra i politici nel CdA troviamo l’ex ministro Galletti, che credo rappresenti anche l’on.Casini spesso presente agli avvenimenti dell’Alto Reno, e Tiberio Rabboni, ex Assessore in Regione e residente nel comune di Castel di Casio.

La notizia relativa  alla nuova gestione ha ricevuto un grande plauso non solo dai residenti sul Belvedere, non solo dagli sciatori,  ma da tutto l’Alto Reno che si augura una veloce ripartenza.

L’obiettivo è scontato ed è stato apertamente dichiarato ovvero il rilancio della stazione sciistica e di tutto il territorio del Parco. Ricalca a grandi linea quello degli anni passati di Luigi Biagi e della Zero Lupi. Si punta ancora molto sullo sci (di discesa e di fondo, snowboard), ma gli si affiancano attività praticabili per tutto l’anno. Non rimane che attendere il via ai lavori, il passaggio dai programmi ai fatti.

Saranno in programma degli incontri con chi aveva già in mano il famoso progetto degli impianti a fune. L’dea è vecchia di 50/60 anni, ma ricordiamo che è stata ripresa  in occasione di un convegno della Confesercenti che si tenne 4/5 anni fa a Vidiciatico.
Si misero al lavoro il Comune di Lizzano, la FISI, comitati civici e politici e si arrivò, con l’intervento dell’ex ministro Lotti, all’approvazione di un finanziamento di 30 milioni di euro (20 dal Governo e 10 dalle Regioni ) che riguardava le stazioni invernali di Emilia e Toscana. E’ stato stilato il relativo Masterplan, visibile su internet, che ovviamente ora andrà rivisto e aggiornato.

Diversi lettori ci hanno già mandato commenti e suggerimenti per il futuro degli impianti per lo sci invernale. Ne allego solo uno che ritengo sintetizzi le varie voci di altri:

Quello che serve al Corno alle Scale oltre a fatto che in tanti farebbero bene a stare zitti se non sanno di che si parla???………..TANTI SOLDI PER NUOVI IMPIANTI, NUOVE PISTE E SOPRATTUTTO UN INNEVAMENTO ARTIFICIALE ALL’AVANGUARDIA PER IL 100% DELLE PISTE E CHE SIA EFFICIENTE, ALTAMENTE PRODUTTIVO E CON UN PIANO DI RACCOLTA DELLE ACQUE PER MEZZO DI BACINI IDRICI DEDICATI.

Per far concorrenza a Cimone ed Abetone io la vedrei così:

1) Ammodernamento della vecchia seggiovia biposto Cavone/Rocce, con nuove sedute ed un motore più performante che dia più velocità all’impianto e perché no adeguamento della pista dedicata di rientro soprattutto nella parte bassa, allargandola.
2) Prolungamento della attuale veloce seggiovia quadriposto che porta alle Rocce, fin alla cima del Corno alle Scale e quindi dismissione della vecchia e lenta seggiovia quadriposto Rocce/Corno alle Scale, così facendo si arriverebbe in tempi nettamente più rapidi in vetta, ad occhio in metà tempo di adesso e poi così si potrebbe scendere tutto di un fiato fino a valle (l’Abetone in questo insegna, vedi le Zeno), oltre al fatto che ci sarebbe un impianto in meno da gestire.
3) Sostituzione della seggiovia biposto del campo scuola con una seggiovia quadriposto, per velocizzare la salita, di un’ora di maestro, mezza se ne va sull’impianto!!!
4) Nuova seggiovia esaposto Polle/Lago Scaffaiolo con conseguente dismissione della seggiovia quadriposto Direttissima e dello skilift del Cupolino, così da rendere fruibili le piste Polla, Stadio, Cupolino, Direttissima, Duca degli Abruzzi e del Sole con un unico impianto.
5) Ripristino sci ai piedi della strada di collegamento che io chiamo panoramica e dalla località Malghe conduce fin verso le Rocce
6) Nuova seggiovia biposto con partenza da punto di arrivo pista Cupolino e arrivo capanna del Sasseto, con costruzione due nuove piste, una a destra e una a sinistra dell’impianto e che nella parte bassa sono quelli che adesso sono classificati come fuori pista e che appunto una riporta all’impianto e l’altra prosegue per la panoramica.
7) In fine creazione di bacini di raccolta acqua a tutte le quote e innevamento programmato efficiente su tutte le piste, NO tre cannoni uno in qua e uno in la…”

 

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