Escursioni al Corno alle Scale
Ho letto il messaggio del CAI contrario alla nuova seggiovia per il Lago Scaffaiolo. Certo, sono convinto che sia un’opera totalmente illugica, però….Però detto messaggio è arrivato durante le mie riletture di due testi che reputo importanti : 1° “Psicologia delle folle” di Gustave Le Bon e “Dell’esternazione” di U. Eco . Quest’ultimo è un breve scritto, un paio di paginette, che compare ne “Il secondo diario minimo” a pg. 59 . Partiamo dalle considerazioni di U. Eco . Ha un senso battersi per un’idea, apparentemente sensatissima, quando una notevole parte della popolazione è convinta che la soluzione di tutti i suoi problemi sia metter mano a : ruspe, gettate di cemento, impianti a fune e devastazione del territorio ? Queste convinzioni scendono pari pari da ciò che scrisse G. Le Bon. Analizziamo bene il problema . Grazie a questi interventi sul territorio vi saranno cospicui ritorni economici, anzi, milionari. Non è mai stato specificato bene chi fossero i beneficiari di detta valanga di soldi dei contribuenti. Sino ad oggi, troppo spesso, in Italia i grandi beneficiari delle spese discutibili fatte con denaro pubblico sono stati gli amici dei loro amici, basti pensare a zone terremotate, alluvionate, autostrade senza senso, strade costruite a metà, viadotti e ponti dal crollo facile, stabilimenti aperti e poi chiusi e tante altre spese, tutte fatte con pubblico danaro. Quindi se la popolazione locale è in maggioranza convinta che grazie a detti impianti a fune verranno risolte tutte le sue problematiche, bisogna seguire i suggerimenti impliciti di U. Eco e quindi proporre altre idee nello spirito di tali impianti a fune. Idea N°1 perchè non interrare il Lago Scaffaiolo e trasformarlo in un campo di calcio ? I benefici sono tali e tanti che servirebbe una enciclopedia per descriverli tutti. Incominciamo dai più evidenti. Vi immaginate una partita di serie A quale Juventus-Milan nell’ex Lago Scaffaiolo? Decine e decine di migliaia di tifosi che, sfruttando gli impianti a fune, fanno da contorno al match ? Ovvie le battaglie fra gli opposti schieramenti di sportivi con uso di randelli dei boschi limitrofi, nutrite sassaiole con sassi che abbondano in zona ed altre manifestazioni sportive. Cosa unica, oserei dire quasi esclusiva della zona, quella di scaraventare sportivi “nemici” giù da qualche dirupo. Idea N°2 a W del vecchio rifugio vi è una tipica valle ad U, l’unico residuo dell’ultima glaciazione non ancora interessato da interventi di valorizzazione turistica ed ambientale. Tra l’altro in detta zona vive una specie unica di animale che si nutre di un tipo di pianta, ambedue resti dell’ultima glaciazione, scoperte nel 2012 . Un vero patrimonio entomologico ! Lasciamo da parte gli animali ed andiamo ai soldi ! Rivestire l’intera valle con una spessa coltre di cemento armato che, essendo anch’essa disposta ad U, consentirebbe discese di skateboard durante i mesi favorevoli e di snowboard o slittini durante il periodo, purtroppo breve, di freddo invernale. Risalite grazie agli impianti a fune. Un business da valutare. Idea N°3 stante le sempre più scarse precipitazioni nevose ed il costo della neve sparata con i cannoni, si potrebbe ovviare stendendo uno spesso manto di plastica per piste da sci partendo dal bordo ex lago sino alle Malghe, se non più in basso, con una larghezza di almeno 200 metri . Detto manto consentirebbe di sciare in qualunque stagione. La risalita verrebbe sempre garantita dagli impianti a fune. Detto manto potrebbe riportare, su un colore di fondo adeguato, tipo giallo luminescente, le scritte ed i marchi degli sponsor, dei partiti in lizza per eventuali elezioni ed altro ancora. Anche questo farebbe della zona del Corno un richiamo unico. Qualcuno potrebbe chiedere : “Ma i soldi per dette opere dove si andrebbero a trovare?” . La risposta è semplice. Incominciamo dalla più ovvia. Da tempo si sta portando avanti la politica di smantellamento degli ospedali della zona, a questo punto basta chiuderli ed i soldi risparmiati investirli nelle tre idee sopra accennate. Evitare spese inutili quali : servizi igienici, sistemazioni di strade ed infrastrutture, acquedotti compresi. Se nessun ente o istituzione spendesse un solo € in dette futili e costose opere ma convogliasse tutto il danaro così risparmiato nelle tre idee, saremmo a buon punto. Come si vede si avrebbe una utilizzazione quasi continua degli impianti a fune ed attività correlate che avrebbero una ricaduta economica epocale sul territorio. Di fronte ai soldi bisogna avere il coraggio ed una adeguata dirittura morale tale da non farsi condizionare da problemi ambientali, faunistici, estetici, di rispetto della natura. Il primo rispetto è per il portafogli. Grazie Umberto Eco di avermi suggerito come :”Con un guizzo di ingegno rovesciare la situazione”.