Ieri, dovendo girare in centro per acquisti alimentari, ho visto in un negozio delle tanichette di alcol denaturato al prezzo di € 29 cadauna . Mi sono fissato sul prezzo e non sul contenitore che mi è sembrato da 3 L o da 5 L . Nel primo caso, quello da 3 L, pagare € 10/L dell’alcol denaturato mi sembra una follia. Nel secondo caso, i 5 L, si scende a poco meno di € 6/L ; è sempre una cifra elevata. Produrre l’alcol è una operazione di tale semplicità che qualunque ragazzino con la confezione regalo de “Il piccolo chimico” potrebbe produrne a litri senza difficoltà. Un bene che veniva prodotto anche in pieno Medioevo persino dagli arabi, il nome alcol è arabo, finisca, oggi, in un mondo industrializzato a costare più di un vino di elevata qualità, mi sembra che la cosa puzzi di bruciato. A conti fatti conviene di più acquistare, utilizzando i dovuti canali “privati”, grappa di elevata gradazione e di buona qualità. Così quando si igienizzano varie cose, invece di odorare il mefitico miasmo denaturato, si può apprezzate l’aroma della grappa. Se poi si è degli igienisti estetici, detta grappa con infuso di : basilico, salvia, timo o altre erbe aromatiche, darebbe un tale gradevole aroma che non si vedrebbe ora di igienizzarsi totalmente dagli abiti al caffé . Questa storia dell’alcol disinfettante l’assimilo alla carenza, ed ai prezzi, delle mascherine. Le due cose, ai miei occhi, hanno avuto uno svolgimento molto strano. Qualcuno disse che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Personalmente, e non sono il solo, ho pensato malissimo.