foto magazine dooid
Finalmente bar ed assimilati possono riaprire ed avere una nutrita clientela di persone frustrate dalla lunga quarantena ! E si vedono bene queste persone così afflitte dalle passate sofferenze accalcate sotto i portici, quasi tutti senza mascherina, alla distanza di cm 25 l’un l’altro, intenti a parlare, gesticolare, sbevazzare e, principalmente, impedire il passaggio ai pedoni transitanti sotto i portici. Quando da lontano si vedono questi assembramenti, penso siano a norma di legge, visto che nessuna autorità provvede a sfoltirli, conviene deviare sulla pubblica via a distanza di sicurezza. E’ vero che si rischia di essere investiti da qualche veicolo in transito, ma è sempre meno rischioso che trovarsi più o meno abbracciati a degli sconosciuti alcolicamente esuberanti e, forse, poco protetti. Non passa un minuto che in ogni dove si prescrive la distanza minima di m 1 fra le persone. Questo vale per qualunque sito, dai supermercati ai pubblici uffici ed altro con esclusione dei locali di ritrovo. Come ho scritto, in detti posti l’unità di misura è il metro da cm 25 . Sarebbe opportuno che la Pubblica Amministrazione diffonda una pianta della città con ben segnati i luoghi di pubblico sbevazzo e/o riunione al fine di garantire percorsi alternativi a chi non abbia intenzione di trovarsi a tu per tu con una decina di persone, rigorosamente SENZA mascherina, nello spazio di 4 metri quadri. Dal momento che l’umana stupidità ha un valore tendente all’infinito, chi non si sente attratto da detto incremento tendenziale, abbia la possibilità di transitare in luoghi e spazi meno di tendenza ma più salubri.