Mascherine suggerite da “El Pais”

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Stamane, come al solito, sono andato a leggere un paio di quotidiani stranieri. In uno di questi, El Paìs, spagnolo, mi sono letto un interessante articolo, fornito di molti disegni esplicativi di come farsi le mascherine in casa. Il materiale è semplice: tessuto di cotone a trama fitta, tipo lenzuola o federe, forbici, ago e filo o macchina da cucire e un po’ di spago ed elastici. Ormai, stante la spaventosa carenza di detti mezzi protettivi, è un proliferare di fai da te di mascherine. Quello proposto da El Paìs mi sembra razionale e ben fatto.
A questo punto, penso, sia a me che ai lettori, sia passata per la mente questa domanda : “Ma come è possibile che un mondo industrializzato, che sta pensando di mandare l’uomo su Marte, non riesca a fabbricare mascherine, praticamente uno straccetto di carta o di TNT o di tessuto ?” Le ragioni possono essere molteplici. Una è trovarsi a dover fabbricare un bene di cui non si sentiva la necessità. E’ difficile convertire una serie di fabbriche che producono bombe, mine antiuomo o antibambino, mitragliatrici, cannoni, mortai, missili ed altro e, quindi, beni con cui fare cospicui guadagni, in aziende che producono mascherine con le quali, non solo non si ammazza della gente, ma si guadagna poco. Se, poni caso, si scoprisse che quelle famose mine antiuomo che, praticamente, servono per mutilare dei bambini, servissero per debellare una pandemia, statene certi che in meno di 24 ore saremmo sommersi da dette mine. Il ridicolo di questa storia da “Carnevalino” cioè dove si usano le “Mascherine”, è evidenziato da certe imposizioni di indossarle tutti. Benissimo, ma dove sono ? A quanto sembra non lo sa nessuno. Se vi è qualcuno esperto in concorsi a premi o caccia al tesoro, organizzi uno o più tornei . I vincitori verranno premiati con un completo da Carnevale di Venezia. maschera compresa.

 

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