La notizia di un’altra nascita lungo la strada ha scatenato di nuovo tante voci. E’ come un colpo di gong che dà il via …. Non ci voleva altro per i politici in pieno periodo elettorale. Ma ricordo a quelli in alto (soprattutto)e a quelli in basso (con tutto il rispetto) che gli appelli, i vari SOS a dritta e a manca erano già partiti all’indomani della chiusura. Lo ricordo bene perchè ero presente ( ed Emanuela Cioni lo può confermare) alle manifestazioni davanti all’ospedale di Porretta e davanti alla Regione, ma non è mai cambiato nulla.
Si vede che era un dialogo tra afoni e sordi, o tra chi non ha voce per farsi sentire e chi non vuole e /o non può cambiare le cose. Ora ripartono i megafoni. Cosa otterranno in concreto ? Lasciamo perdere le tante parole accorate e le promesse ancora una volta ripetute in fotocopia e aspettiamo di vedere dei fatti. Se ci sono finanziamenti italiani ed europei per tante e varie “cose” (non entro in polemica perchè ci sono di mezzo delle vite umane), debbono saltare fuori anche per le popolazioni della montagna.
Ritornerà in Appennino ?
Sono sicuro che le famiglie ed in particolare le donne di Porretta ricordano questa vasca per il parto in acqua, la comprarono con i loro soldi e la offrirono all’Ospedale “Costa”. Dopo la chiusura del punto-nascita è stata trasportata all’ospedale di Bentivoglio. Bene, pur di non lasciarla inutilizzata….. Ma c’è stata una donazione ufficiale ? O è stato un trasferimento “di autorità” ? Ecco questo fatto per me è stato un esempio, un cattivo esempio di come a volte vengono gestite le proprietà “pubbliche”.