Il commento di Giovanni Zaccanti, noto imprenditore di Gaggio Montano ora A.D.di Parmacotto, all’articolo (vedi in foto) uscito su “Il Resto del Carlino” lo scorso 28 aprile a firma di Riccardo Rimondi:
“L’Appennino soffre sempre di più”
Se qualcuno non se ne era accorto è perché l’appennino non lo frequenta , è sufficiente guardarsi attorno e vedere come il lento abbandono del territorio ha reso la nostra montagna sempre più povera e spopolata.
Aziende che chiudono o lasciano il territorio, giovani che se ne vanno alla ricerca di un posto di lavoro, anziani che faticano a gestire le attività rimaste che purtroppo sono destinate alla chiusura per limiti fisici , questa è la fotografia di una parte dell’appennino un tempo florida e piena di benessere che oggi deve fare i conti con le scelte di una politica che non ha saputo dare supporto e capire le esigenze del territorio per poter mantenerne vitalità e sviluppo ,è già difficile vivere in montagna ma abbiamo esempi di territori che hanno saputo gestire e curare l’ambiente per permettere lo sviluppo di una montagna viva piena di piccole risorse da valorizzare.
Assistiamo da anni ad un calo demografico e ad un invecchiamento della popolazione , questo è il segnale del declino di una comunità che non sarà in grado di dare forze nuove per lo sviluppo futuro ed allora bisogna ben riflettere su quello che non è stato fatto e su quello che bisognerebbe subito fare per frenare questa fase di declino, i numeri sicuramente andrebbero guardati con più attenzione ed anche con cadenze non decennali, sicuramente la perdita di imprese, la perdita di posti di lavoro, ha favorito l’abbandono di molti residenti .
Se si analizzano i dati dei residenti di alcuni comuni montani si percepisce il calo netto della popolazione con punte eccessive nei paesi più disagiati, il dato di riferimento 2009-2017 , vede i residenti in calo, Gaggio Montano – 308, Camugnano – 231, Lizzano in Belvedere – 219, Castel D’Aiano -125 , Castel di Casio – 87 , Alto Reno Terme – 91, per un totale dati ISTAT di ben 1061 nei soli 6 comuni citati.
Credo che da questi numeri si possa ben capire come una parte dell’appennino non sia attualmente in buona salute demografica , nonostante le imprese artigianali e industriali consolidate sul territorio godano di buona salute assieme a tante attività commerciali ed agricole .
Spetta alla classe politica analizzare e mettere in campo le azioni necessarie per poter ridare vitalità ad una parte del territorio che purtroppo negli ultimi anni ha rallentato la sua corsa , e riflettere sulle troppe scelte non sempre felici che ne hanno compromesso lo sviluppo, credo anche che il territorio meriti un’attenzione particolare un’area dove ancora 20.000 residenti, vivono, lavorano e tengono in vita un territorio che se abbandonato potrebbe essere un problema per tutta la comunità.
Giovanni Zaccanti