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Sogni infranti, sogni fragili

Tra i numerosi porrettani (veramente tanti) presenti all’apertura delle terme ristrutturate dalla Banca di Bologna, notai i due candidati a essere i primi cittadini del neonato comune di Alto Reno Terme: Giuseppe Nanni, ex Sindaco di Granaglione, e Tiberio Rabboni, ex Assessore in Provincia ed ex Assessore in Regione. L’occasione era ghiotta per uno scoop fotografico/giornalistico (e infatti credo che sia unica !)e chiesi di mettersi vicini per una foto “particolare”. Accondiscesero subito entrambi con grande gentilezza ed anzi Rabboni sorridendo mise, senza che l’avessi richiesto, il braccio sulle spalle dell’avversario. Scattai ringraziando e col pensiero peccai di ottimismo e ingenuità politica. Sognai infatti che chiunque avesse vinto si sarebbe avvalso anche delle qualità dell’altro. Immaginai uno (Nanni) “ministro dell’interno” per la sua lunga esperienza e conoscenza del territorio (30 anni primo cittadino a Granaglione ) e l’altro (Rabboni) “ministro degli esteri” per le conoscenze ed esperienze fatte nelle precedenti cariche. Purtroppo l’accesa (anche troppo) battaglia elettorale ha tracciato un solco molto profondo e, nonostante fossero il “prodotto” dello stesso partito (PD), non è mai nata alcuna collaborazione.  Anzi, accuse velate e non velate. Visioni troppo diverse e nettamente staccate . Peccato. Loro hanno mantenuto fede alle rispettive linee ma ci hanno rimesso soprattutto i porrettani, pardon Alto Reno Terme.  Con le recenti dimissioni dal Consiglio comunale credo che Rabboni abbia deluso non pochi dei suoi elettori e temo che, nonostante la promessa di rimanere affianco ai giovani di “Una Nuova Idea”, molti fili che univano la Ballina, sua residenza, al Comune di Porretta siano stati tagliati. Anche con l’ingresso (un subentro come primo dei non eletti) in Consiglio Comunale di Maroni nel 2009, allora n.2 della Lega, si sperò che  per qualche giorno Porretta diventasse l’”ombelico del mondo”, ma ben presto la speranza naufragò. Si limitò alla partecipazione al Soul Festival col suo gruppo.

Un altro sogno, non solo mio ma sono sicuro anche di molti porrettani, risale a diversi mesi fa, allorchè la Banca di Bologna iniziò i lavori di restauro delle Terme.  Volando un po’ troppo alto, immaginai che nascesse  un progetto simile a quello che aveva realizzato un altro Istituto che restaurò  la Rocchetta Mattei e, fatto determinante, ne ha seguito la promozione da vicino e da lontano. Purtroppo il progetto è stato ben diverso. Ed ora si punta alla prossima asta dell’Hotel delle Acque per riprendere “a volare”, ma, ricchi dell’esperienza precedente, stando molto bassi.

L’inaugurazione del Parco fluviale

Ci sono altri miei sogni, molto fragili, lo confesso, che tentano di colorare di rosa questa parte dell’Appennino:  il Palazzetto dello Sport, di cui si attende l’esito del bando per lavori, la Madonna del Ponte, dove ci sono il Sacrario del Cestista e  la Patrona del Basket, che nei prossimi mesi dovrebbe veder confermato ufficialmente dalle autorità religiose il titolo di “Patrona” e quindi, si spera, in un rilancio promozionale del Santuario, ed anche il Parco fluviale, rimasto molto sulla carta in attesa di vedere concretizzarsi nell’area da Molino del Pallone fino a Silla, e quindi anche con la collaborazione del Comune di Castel di Casio, quell’oasi naturalistica prospettata anni fa.

 

 

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