Ho seguito la vicenda della proibizione di utilizzare camini ed associati al fine di riscaldamento causa il grave inquinamento da questi causato. A questo punto sarebbe opportuno che l’Ente che ha espresso questi vincoli certifichi, scientificamente, alcuni parametri; in caso contrario ci troveremmo dinnanzi ad una delle solite prese di posizione senza basi certe. Innanzi tutto si deve esplicitare in termini di milioni di tonnellate la quantità di inquinanti che la Regione e/o la provincia emettono annualmente nell’atmosfera. Quelle immesse nei corsi idrici o nel suolo, vanno esaminati in altro capitolo. Detti inquinanti vanno scissi sia per tipologia che per quantità ed origine. Partiamo da alcune basi certe e suddividiamo le cause di tali inquinamenti . 1° Dissesto stradale. Le pessime condizioni dei manti stradali sono causa di notevoli immissioni di CO2 e di particelle inquinanti nell’atmosfera a causa di un maggior consumo di combustibili che per deterioramento dell’asfalto, dei pneumatici e delle parti meccaniche dei veicoli. 2° Veicoli divisi per classe ed età :2T, pre Euro, diesel, vari Euro, auto, veicoli pesanti e sistemi di produzione di energia ( compressori, generatori elettrici ecc. ), 3° Centrali di produzione energetica (elettrica in gran parte) funzionanti a combustibili fossili, 4°Apparati industriali quali: fonderie, trattamento dei metalli, officine ed altro, 5° Mondo agricolo con mezzi di lavorazione della terra, raccolta e trasformazione dei prodotti, 6° Riscaldamento domestico, industriale e dei servizi suddivisi per sistemi di combustione, potenza e localizzazione, 7° Apparati di riscaldamento a bio massa divisi per: materia prima impiegata, tempo di utilizzazione e localizzazione, 8°Apparati che potremmo definire ludici o assimilati alla ristorazione quali barbecue funzionanti a carbone vegetale, legna, elettrici o a gas (GPL). Vi sarebbero altre voci, ma, penso queste sarebbero sufficienti. Se i dati in possesso dell’Ente non fossero trattati scientificamente ed in maniera matematica, le varie imposizioni sarebbero prive di qualunque fondamento accettabile. Si tratterebbero, né più e né meno, di scelte ipotetiche. Gradirei avere dati certi e scientifici di quanto incida l’uso di biomasse per riscaldamento domestico sulla quantità globale degli inquinanti. Ciò che meraviglia in tale presa di posizione è che non venga accennato l’impatto ambientale dato dai punti 1-2-3 che, dipendendo dall’impiego di combustibili fossili, non ha neppure la scusante nel ciclo del CO2 e di altri elementi. Se questa mia richiesta non venisse esaudita, quale cittadino di una democrazia, significherebbe che l’Ente preposto si è mosso con ben altri intendimenti che l’inquinamento e la salute dei cittadini.
Ettore Scagliarini