Riscaldamento e dissesto stradale

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Se parliamo di “riscaldamento domestico”ci troviamo dinnanzi alle solite disposizioni “Foglia di Fico” cioè quando non si è capaci di bloccare il toro si ammazza la formica. In parole povere: il dissesto stradale è responsabile non solo di una congrua parte degli incidenti (70% per veicoli a due ruote con o senza motore) ma anche di un considerevole aumento del consumo di combustibile, pneumatici e organi motori. Qui stiamo parlando di milioni di tonnellate di CO2 immesse annualmente nella atmosfera. Neppure una parola. L’insufficienza se non l’inesistenza di aree di parcheggio obbliga a percorrere più volte interi quartieri a bassa velocità onde trovare un buco ove sistemare il veicolo. Anche qui neppure una parola. Quando vengono eseguiti lavori stradali, anche in pieno centro, si vedono camion movimento terra con targhe ancora con l’indicazione della provincia se non con le antiche targhe nere con lettere e cifre bianche. Considerando che una vecchia 500 inquinava come 500 Euro due-tre, detti camion sia per cilindrata che per tipologia del propulsore possono inquinare, ognuno, come 5.000 auto Euro 4-5. Anche qui silenzio di tomba. Certo la soluzione ci sarebbe: sostituire gli impianti a legna ed a pellet con i più “ecologici” impianti a GPL . Indubbiamente il Pair deve avere una particolare simpatia per i combustibili fossili che, notoriamente, NON contribuiscono al riscaldamento globale né a quello locale ed inoltre sono talmente economici, parlo del GPL da costare 6 (SEI) volte di più dei sistemi di riscaldamento a biomassa. Sig.Qualcuno potrebbe anche sospettare che le persone facenti parte del Pair siano di quei pubblici funzionari, i quali, dopo una difficile digestione notturna, si sveglino con la seguente determinazione:”Cosa posso fare oggi per fare impazzire parecchi cittadini?”

Ettore Scagliarini

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