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I sentieri danno i numeri

Foto Movimento Lento

Come è mio costume, mi metto ad operare nella matematica, quella contabile. Mi riferisco in particolare a dei conti preventivi sulle vie transappenniniche nel Comune di Lizzano in Belvedere. Dette vie sono legate a 4 passi principali sul crinale con la Toscana; li elenco da Est verso Ovest : Porta Franca, Passo del Cancellino, Passo dello Strofinatoio e Passo dei Tre Termini. Si badi che detti passi furono frequentati massicciamente per millenni sino alla prima guerra mondiale. Dopo, le necessità di trasporto furono assorbite dalle vie di fondovalle. Di questa frequentazione sono testimonianza termini di toponomastica di origine Etrusca, Romana, Greco-Bizantina, Longobarda e, forse, Celtica. Arriviamo ai numeri: partiamo da un concetto di base, ovvero diciamo che per 200  giorni nell’arco di un anno sia possibile transitare in detti tracciati partendo dal Passo de La Masera ove abbiamo l’aggancio con la Piccola Cassia e da Rocca Corneta posta sul tracciato della Valle del Dardagna. Ipotizziamo che ogni via abbia 5 frequentatori ogni giorno e che costoro compiano il tragitto sino al versante toscano stando in zona due giorni. Questi sono i conti 5 (le persone) x 4 (le vie da percorrere) x 2 (giorni medi di permanenza) x 200 (giorni di possibile utilizzazione delle vie) = 8.000 giornate di apporto turistico. Ipotizzando una spesa giornaliera pro capite di € 50 abbiamo un apporto economico di € 400.000 annuali.

Foto CAI

Si badi bene che non ho preso in considerazione quelle persone che vengono definite “Turisti di supporto” cioè coloro che accompagnano alla partenza o decidono di incontrarsi a metà strada con chi viaggia a piedi o li raggiungono a fine percorso. Questi “Turisti di supporto”, di regola motorizzati, rappresentano tra 1/4 ed 1/5 di chi viaggia a piedi. E’ evidente che questi “supporter” quando si incontrano con i “pedibus calcantibus” si rechino al bar, al ristorante o in altri luoghi deputati alla convivialità. Inoltre vi è un ulteriore indotto causato dal consumo di carburante e da esigenze legate alla motorizzazione e neppure il flusso turistico in senso inverso, cioè dalla Toscana all’Emilia. Anche i mezzi di trasporto pubblici vedrebbero aumentare il numero dei passeggeri dato il fatto che tanti turisti a piedi prendono detti mezzi per spostarsi o per ritornare alla partenza. Ebbene, voglio rimanere con i piedi ben piantati a terra, tutte queste voci che sono di un importo complessivo rilevante, le considero 0 (zero). A questo punto ci chiediamo: quanto sarebbe la spesa di sistemazione di questi 4 assi principali di turismo a piedi? A seconda di quale tipo di intervento si voglia fare si può andare dai 40.000 agli 80.000 € . Le spese annuali di manutenzione viaria non dovrebbero superare i 4.000 € .

Concludendo: qual è quel tipo di investimento in aree montane che crea un indotto minimo di 5 volte l’investimento nel primo anno e di 100 volte gli anni successivi senza impatto sul territorio? Tra l’altro starà ai privati potenziare e/o migliorare la capacità di ristorazione, accoglienza (alberghi e B&B ed altro) . L’intervento pubblico dovrebbe limitarsi al ripristino di dette vie, alla tabellazione di zone di rilevanza culturale, paesaggistica o storica. Una ulteriore incombenza degli enti pubblici sarebbe quella di pubblicizzare detti percorsi su canali di informazione e/o pubblicitari tali da raggiungere, specialmente, paesi esteri. Per fare tutto ciò cosa necessita? Interpellare le associazioni e/o le persone che conoscono il territorio e che hanno studiato i suoi trascorsi storici. Difficile? Attendo dai lettori l’elenco di dove si trovino le difficoltà per la realizzazione di un simile programma.

Ettore Scagliarini

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