Smog da dissesto stradale

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Ho letto stamane su El Paìs, quotidiano spagnolo, che la Associazione Spagnola delle Strade assicura che il cattivo stato del manto stradale comporta un sovra consumo di combustibile ( e delle conseguenti emissioni) calcolabili in 3 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno. Questo in Spagna, con 45 mln di abitanti e una rete viaria messa meglio di quella italiana. Se confrontiamo questi dati con la situazione italiana, sia per numero di abitanti, veicoli circolanti e situazione dei manti stradali, parlare di 6 milioni di tonnellate di CO2 annui mi sembra realistico. Scendendo nel locale, guardiamo la situazione del manto stradale nella Città Metropolitana e di Bologna nello specifico. In molti casi, parlare di superfici da piste da motocross non è esagerato, provate a percorrere Via S. Stefano e Via Farini finendo per Via Carbonesi e Via Barberia sino all’incrocio con Piazza Malpighi e ditemi se ci troviamo dinnanzi ad una strada o ad un campo arato pieno di lastre sconnesse, di chiazze di asfalto mal messo e buche da scavi archeologici. Tra l’altro il pessimo mantenimento del manto stradale è fonte primaria di incidenti; il 70% dei guai patiti da chi viaggia su due ruote, con o senza motore, è causato dal dissesto stradale. Basta viaggiare nel tratta di SS 64 tra Sasso Marconi ed il Bivio per Marano per avere il dubbio di stare percorrendo una strada statale o il greto del Fiume Reno male asfaltato. Tutte queste strade mal messe costano sia in termini di carburante, pneumatici, gestione dei veicoli, incidenti e tranquillità nel viaggiare. Ma siccome questi sono costi che li paga il cittadino, anche sulla propria pelle, alle famose Istituzioni (quelle con la i maiuscola) non importa un accidente, anzi si elaborano contorti programmi contro l’inquinamento e per il benessere dei cittadini. D’altronde siamo già in campagna pre elettorale, bisognerà pure gettare un po’ di fumo negli occhi, oltre alle, ormai stantie, promesse da non realizzarsi.

Ettore Scagliarini

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