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La grande ferita della montagna fragile

La notizia della frana nel territorio di Gaggio Montano non mi ha sorpreso. Chi conosce questo territorio sa quanto sia fragile questo versante e quanti smottamenti si sono verificati nel corso degli anni.

Nell’apprendere le dimensioni il mio pensiero è andato a due episodi del passato. Il primo risale a diverse decine di anni fa quando andavo in giro nei campi e nei boschi di mio nonno dalla parte opposta e, guardando verso un “campone” coltivato, che dicevano essere di proprietà di uno della Daldi, e la terra vicina dicevo:” Nonno, quella montagna sembra che voglia scivolare giù…” L’altro è più recente. Ero nell’ufficio di Giovanni Zaccanti a Gaggio Montano e argomento della conversazione era il tratto della nuova Porrettana “Riola-Silla” che non si decidevano a concludere. All’improvviso tirò fuori un blocco di carte, posta e foto dei lavori e disse:”Debbono muoversi. Per tanti motivi tutto l’Alto Reno ha bisogno di quella strada. “ E infatti proviamo a pensare cosa sarebbe potuto succedere se il normale traffico non avesse avuto questa alternativa. La frana avrebbe potuto travolgere auto, moto…

Ed ora ? Ora tutti al lavoro per fermare lo smottamento perchè non arrivi a chiudere il fiume con rischi anche per la linea ferroviaria. L’impegno di Protezione Civile, VVFF, tecnici e operai del Comune di Gaggio, geologi, ecc.. è  al massimo. C’è la grande paura di vederla allargare ed anche di vederne apparire un’altra vicina.

La domanda che si fanno tutti è la più ovvia: si poteva evitare ? La risposta è altrettanto ovvia: occorre fare più prevenzione. La famosa frana di Cà dei Ladri, sempre nel territorio di Gaggio, è stata studiata e seguita per lungo tempo da vari tecnici che per forza di cosa hanno sicuramente studiato il terreno di tutta la zona e quindi avrebbero dovuto suggerire i provvedimenti da prendere per tutto questo versante. L’hanno fatto ? Sono stati fatti i lavori segnalati ? Certamente sarebbero costati, ma gli interventi del “dopo” sono ancora più cari e a volte intervenendo “dopo” si rischia di pagare anche in vite umane.

I timori dei residenti in tutta la zona sono palpabili. Col salire della temperatura l’abbondante coltre di neve (più di 2 m al Corno !)inizierà a sciogliersi, le piogge che stanno cadendo e che sono previste nei prossimi giorni ne aumenteranno la velocità. Crescerà la portata d’acqua dei ruscelli ed anche delle vie sotterranee di scolo che sono la vera causa delle frane. Sarà quindi opportuno tenere monitorati i piccoli movimenti di terra già scoperti e soprattutto quelli evidenti nelle zone più alte e intervenire subito per evitare grossi problemi.

Foto della Protezione Civile di Gaggio Montano

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