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“Passeggiando nella Linea Gotica”, percorsi nella rete delle Pro Loco di Bologna est

foto “Cammini d’Italia”
Percorsi pensati e immaginati per scoprire la grande storia che si intreccia con le storie locali direttamente nei luoghi e nei territori che ne sono stati palcoscenico, all’insegna dell’importanza della memoria e della conoscenza delle nostre radici. E’ il progetto “Passeggiando nella Linea Gotica”, a cui ha dato vita la Rete di Proloco a est di Bologna PLNET per celebrare l’anniversario della Liberazione d’Italia.
Il progetto dei Percorsi della Memoria comprende sette itinerari, da compiere a piedi o in bici, in auto o in moto, che toccano e attraversano i territori che sono stati scenario degli avvenimenti della Linea Gotica e dell’offensiva di primavera. “Passeggiando nella Linea Gotica” è anche un opuscolo cartaceo e digitale, che contiene i percorsi integrali (con cenni storici, luoghi da visitare e indicazioni di durata e difficoltà); l’opuscolo si trova sul sito della Rete www.proloconet.it e in versione cartacea nelle sedi delle Pro Loco aderenti.

 

I percorsi di “Passeggiano nella Linea Gotica”
1) Itinerario appenninico sui luoghi della memoria: Castel San Pietro Terme – San Martino in Pedriolo – Monte Cerere Monte Grande – Montecalderaro
2) Itinerario di pianura lungo la Linea Anna: Castel San Pietro Terme – Gaiana – Poggio Piccolo – Castel Guelfo –Medicina
3) Itinerario di pianura attraverso il Percorso della Maiella: Castel San Pietro Terme
4) Itinerario appenninico dalla Via Emilia all’Appennino: Castel San Pietro Terme – Dozza – Imola – Borgo Tossignano -Castel del Rio
5) Itinerario di collina alla scoperta delle ultime battaglie di primavera per la Liberazione: Castel San Pietro Terme -Casalecchio dei Conti – Case Grizzano Varignana/Palesio – Ozzano dell’Emilia
6) Itinerario appenninico della Battaglia partigiana di Ca’ di Guzzo: Castel San Pietro Terme – Belvedere (Castel Del Rio)
7) Itinerario appenninico “Le fontane della Linea Gotica”: Montecalderaro

Cenni storici: la linea Gotica e l’offensiva di primavera (a cura di Davide Cerè)
Durante la Seconda Guerra Mondiale in Italia, i nostri territori furono interessati da quella sosta del fronte  conosciuto come Linea Gotica, fortificazione di difesa eretta dalla Wehrmacht tedesca per fermare l’avanzata anglo-americana che di fatto divideva in due il paese estendendosi lungo tutta la dorsale appenninica. Questa linea di difesa fu sfondata nell’agosto del 1944 dagli Alleati che in poche settimane raggiunsero le nostre alture in vista della Pianura Padana. Nell’autunno del 1944, dopo la liberazione di Castel del Rio, i Blue Devils dell’88a divisione americana, dopo alcuni giorni di intensi bombardamenti, conquistarono le vette di Monte Cerere il 19 ottobre, Monte Grande il 20 ottobre e Montecalderaro il 23 ottobre, giungendo così a pochissimi chilometri dalla SS9, la via Emilia. A causa del maltempo  che limitava le operazioni belliche e a seguito della decisione degli alti comandi alleati di sostenere altri fronti diguerra, le nuove posizioni sulla Linea Gotica, ad eccezione di alcuni avanzamenti dal settore est, fino al fiume Senio, si arrestarono per tutto l’inverno, fino all’offensiva della primavera del 1945. La nuova fase della Linea Gotica fu definita Linea d’inverno, o Winter Line. Per i partigiani e la popolazione civile di questa ampia zona furono mesi di lutti, sofferenze e distruzioni, con una parte del territorio già liberata e un’altra ancora sotto il giogo  dell’occupazione tedesca. Nel territorio di Castel San Pietro, le cime di Montecalderaro (m. 568) insieme a quelle di Monte Grande (m. 607) e di Monte Cerere (m. 605), sono disposte orograficamente in modo tale da costituire una sorta di  terrazza naturale che si affaccia sulla Pianura Padana, the Po Plain, in prossimità della via Emilia. Il territorio  conquistato dagli Alleati, un’insenatura circondata da tre lati in territorio nemico, costituì quello che in gergo militare si definisce “saliente”. Su questo fronte di guerra si affrontarono  complessivamente decine di nazionalità diverse.

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