Da sabato 27 febbraio si estende a tutta la Città metropolitana di Bologna, e quindi ai 55 comuni che ne fanno parte, la zona arancione scuro in vigore dal 25 febbraio nell’Imolese. Lo prevede la nuova ordinanza regionale mirata a tutelare la salute dei cittadini e contenere il virus Covid-19 che il presidente Stefano Bonaccini firmerà domani.
Queste in sintesi le restrizioni (ulteriori rispetto a quelle già in vigore per la zona arancione) previste dall’ordinanza regionale valide fino al 14 marzo:
Spostamenti
– vietati sia in entrata che in uscita dal proprio comune sia all’interno del medesimo territorio, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute o strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza ove consentita. Rimane sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
– possibilità di recarsi in comuni limitrofi solo per particolari necessità, (come ad esempio per l’acquisto di prodotti che nel proprio comune sono introvabili).
– Escluse anche visite a parenti e amici una volta al giorno, anche all’interno del proprio comune, salvo le situazioni di necessità.
– Non sono consentiti gli spostamenti verso le abitazioni private e quelli dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti.
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Scuola (misure valide da lunedì 1 marzo)
– in presenza solo Servizi educativi 0-3 anni e Scuole dell’Infanzia
– a distanza al 100% per tutte le altre scuole di ogni ordine e grado e le Università
– Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento online con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata
Attività economiche
– consentite quelle permesse nelle zone arancioni su tutto il territorio nazionale.
– I datori di lavoro pubblici sono tenuti a limitare la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività indifferibili e che richiedono la presenza; il personale non in presenza presta la propria attività lavorativa in modalità agile.
Sport
– sospesi eventi e competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto.
– consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto.
– Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.
È previsto l’incremento di tracciamento e screening sulla popolazione. Inoltre, non potrà essere interrotto l’isolamento del caso confermato dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi ma dovrà proseguire fino all’effettuazione di un test molecolare con risultato negativo.
Il commento del sindaco Merola
“Abbiamo condiviso oggi una misura necessaria e per questo ringrazio tutti i sindaci – afferma il Sindaco di Bologna e della Città metropolitana Virginio Merola – Lo abbiamo fatto sulla base di dati scientifici e di numeri precisi che ci ha fornito l’Azienda Sanitaria. Oggi 672 contagi, un numero che neanche a novembre avevamo raggiunto, e attualmente 754 persone ricoverate nei nostri ospedali. È necessario anticipare, e invertire, gli esiti di una tendenza che porterebbe una pressione eccessiva sulle strutture sanitarie.
Con un numero rilevante di comuni in situazione di criticità è necessario un unico provvedimento che riguardi tutta l’Area metropolitana.
Per questo assumiamo misure omogenee in tutta la Città metropolitana sul modello dell’ordinanza regionale in vigore per il circondario imolese.
Visto l’aumento veramente alto dei contagi nella fascia delle scuole elementari e medie, abbiamo condiviso anche la misura della chiusura delle scuole, a partire dalle elementari e fino alle superiori. Anche l’Università passerà alla didattica a distanza al 100 per cento.
Per questo motivo al Governo chiediamo di introdurre i congedi straordinari anche per i genitori delle zone arancione scuro e sappiamo che ci sarebbe una disponibilità in tal senso. È un tema che si sta ponendo in tutta Italia, dove si stanno decidendo queste misure.
Ai cittadini chiedo invece di limitare il più possibile gli spostamenti, di muoversi nel rispetto dell’ordinanza che vieta di andare in altre case, da parenti o amici, se non per casi di necessità, di tornare ad andare a far la spesa un solo componente per famiglia.
È un provvedimento limitato nel tempo che siamo convinti darà risultati e chiedo di affrontarlo con lo spirito di responsabilità che la grandissima maggioranza dei cittadini ha avuto fino ad adesso.
Le vaccinazioni stanno proseguendo e rappresentano la vera via d’uscita dall’emergenza sanitaria. Ma adesso è necessario fermare una curva che preoccupa”.
Il commento del direttore dell’Ausl Bordon
“Maggiori restrizioni alla circolazione delle persone per limitare la diffusione del virus e proteggere, in particolare, le classi di età che in questo momento registrano i dati più alti di diffusione del contagio e, contemporaneamente mettere in sicurezza la rete ospedaliera. Sono le tre direttrici principali – ha commentato Paolo Bordon, Direttore Generale dell’Azienda Usl di Bologna – che, dal punto di vista sanitario, motivano l’ordinanza regionale che ha previsto, da sabato 27 febbraio, il passaggio dell’area della Città Metropolitana di Bologna dalla zona arancione a quella arancione scuro.
L’andamento della pandemia – prosegue Bordon – ha fatto registrare, nella settimana tra il 15 e il 21 febbraio, una incidenza di 340 casi ogni 100 mila abitanti, con una crescita costante osservata dall’inizio del mese, che si era aperto con un tasso di 200 casi ogni 100 mila abitanti. In questo quadro, la classe di età che maggiormente ha registrato i più alti livelli di contagio è quella compresa tra 11 e 13 anni, con un tasso di incidenza di 535 casi ogni 100 mila persone.
La proiezione di questi dati, elaborata dal gruppo di esperti dell’Università di Bologna, presenta scenari che, a seconda delle limitazioni agli spostamenti dei cittadini, prevedono nelle prossime settimane una occupazione di letti ospedalieri dedicati al COVID 19 che oscilla da un minimo di 800 (scenario arancione scuro) ad un massimo di 1.000 (scenario arancione), a fronte di una dotazione odierna di 646.
Per mantenere attive la cura e l’assistenza a tutte le patologie – conclude Bordon – oltre ad aumentare la dotazione di letti COVID, è più che opportuno quindi limitare la diffusione del virus”.
Queste le misure previste per le zone arancioni ancora valide
Attività commerciali
• Aperte le attività al dettaglio a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni
• nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
Bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie
• Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie).
• È consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto.
• La ristorazione con asporto è consentita fino alle ore 18 per i bar (esercizi che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici ATECO 56.3 e 47.25) e fino alle 22 per i ristoranti, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Trasporto
• a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale, con esclusione del trasporto scolastico dedicato, è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento.
Impianti sciistici
Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni.
Sport, palestre, piscine
• Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori..
• Lo svolgimento degli sport di contatto (il cui elenco è stato definito con provvedimento del Ministro dello Sport) è sospeso; sono altresì sospese l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto nonché tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto, anche se aventi carattere ludico-amatoriale.
Teatri, cinema, spettacoli, eventi
• sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto.
• Sono vietate le fiere di qualunque genere, le sagre e eventi analoghi.
Musei, biblioteche
• Sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico di musei, biblioteche e degli altri istituti e luoghi della cultura ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi.
Sale da ballo, discoteche e feste
• restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose. Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Sono vietate le sagre, le fiere di qualunque genere e gli altri analoghi eventi.
Sale giochi
• sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente.
Convegni e congressi
• sono sospesi i convegni, i congressi e gli altri eventi, ad eccezione di quelli che si svolgono con modalità a distanza; tutte le cerimonie pubbliche si svolgono nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti e in assenza di pubblico; nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza.
Luoghi di culto e funzioni religiose
• L’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
• Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni.
• Sono vietate le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose.
• In Emilia-Romagna è consentita l’apertura dei cimiteri. Orari di apertura e modalità di accesso sono definiti dalle amministrazioni comunali territorialmente competenti.
Resta l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.
Sono esonerati:
a) le persone che stanno svolgendo attività sportiva;
b) i bambini di età inferiore ai sei anni;
c) le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché per coloro che per interagire con questi soggetti versino nella stessa incompatibilità.
È fortemente raccomandato l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi.