Il contributo, che andrà in pari misura ai cinque distretti metropolitani (Pianura Est, Pianura Ovest, Appennino bolognese, Reno-Lavino-Samoggia, San Lazzaro di Savena) con esclusione di Bologna e del circondario imolese in cui sono in atto altre iniziative, è finalizzato ai servizi sociali e socio sanitari (residenziali e non) rivolti alle persone più deboli e all’acquisto delle attrezzature e dei presidi sanitari ritenuti necessari per garantire la continuità dei servizi assistenziali in questo momento così critico.
Il ruolo della Città metropolitana consisterà in particolare nel rilevare le necessità insieme alle istituzioni che direttamente operano sul territorio, coordinando e promuovendo il migliore utilizzo delle risorse messe a disposizione. I distretti potranno utilizzarle per le tipologie di nuclei in maggiore difficoltà in questa emergenza, ad esempio per sostenere le famiglie fragili, che vedono peggiorare il loro stato di deprivazione materiale, aggravato dalla limitazione delle possibilità di spostamento; oppure per interventi a domicilio a supporto delle famiglie, destinati a persone in condizione di fragilità o isolamento. La Città metropolitana garantirà inoltre il monitoraggio delle attività realizzate dai diversi distretti, verificando l’eventuale emersione di nuovi bisogni al procedere dell’emergenza sanitaria, sociale ed economica.