CORONAVIRUS: Un pensiero per i nostri EROI

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Lunghi e dritti corridoi asettici, vuoti, nei quali regna un silenzio pesante, assordante.

Un silenzio spezzato tristemente solo dal ritmico rumore dei respiratori.

Analisi che vengono effettuate febbrilmente, con ogni mezzo a disposizione, successi incoraggianti e cocenti delusioni; il momento per una rarissima pausa, in cui riprendere fiato, per poi ributtarsi nella mischia, scacciando i brutti pensieri, le preoccupazioni che attanagliano cuore e anima.

Tentando disperatamente di vedere la luce in fondo ad un tunnel stretto e lungo, percorrendolo a testa alta, ricordando la propria missione, anche se la paura cerca di fermare in ogni istante, giorno dopo giorno.

Impegnati in una costante minaccia. Oscura, meschina, invisibile e potente.

Camminando a testa alta, guardando avanti con occhi ancora pieni di speranza e la voglia di vincere una battaglia tra le più dure. Forse, la peggiore che si sia mai affrontata.

Una battaglia senza esclusione di colpi, con un nemico subdolo, ma soprattutto contro sé stessi ed i timori personali che, inevitabilmente, assalgono.

La nostalgia per i propri familiari, la possibilità di essere contagiati a propria volta.

Un colpo di tosse che vi fa sobbalzare. Un senso di calore strano che paralizza.

Ma poi via, ancora e sempre instancabili.

Nonostante tutto questo, nonostante tutto il buio, una scintilla esiste sempre, così come la parola di conforto o semplicemente un sorriso, senza mai dimenticare la più fondamentale delle parole: umanità.

Già… perché in queste settimane, la parola umanità ha assunto il più grande dei significati, facendo riscoprire a tutto il genere umano, ciò che veramente è importante.

Dettagli, piccoli momenti della vita di ciascuno di noi ed i ricordi belli ai quali possiamo aggrapparci, che aiutano a mantenere viva quella piccola speranza, destinata a crescere giorno dopo giorno, per combattere e vincere la battaglia contro il virus.

Un virus che, a dispetto del suo nome, non merita alcun titolo regale né alcuna corona.

Un virus che vuole mettere in ginocchio, ma non ha fatto i conti con la volontà dell’uomo e degli eroi in prima linea, che si muovono decisi lungo quei corridoi silenziosi.

A volte, arriva lo sconforto a rompere il passo e piegare le gambe, rendendo necessario fermarsi un momento, prima di proseguire.

Dubbi e preoccupazioni che tuttavia non rendono più fragile la missione intrapresa.

Ben più di un lavoro e non serve questo virus a ricordare che è sempre stato così. Vestiti della loro uniforme, di quel bianco e azzurro che li rendono autentici eroi, medici e infermieri ingaggiano una lotta valorosa contro un piccolo batterio intenzionato a minacciare noi ed i nostri cari, minando un futuro che non abbiamo intenzione di gettare via.

Ospedali pieni, storie di vita e di morte, lacrime e sorrisi.

Dentro le stanze tutte uguali, i pazienti attendono l’arrivo di buone notizie, che a volte tardano ad arrivare. Aspettano l’arrivo degli eroi in uniforme, che possano dar loro anche solo un sorriso sotto la maschera.

Un sorriso regalato dagli occhi, magari accompagnato da una frase rincuorante o poche parole che comunque rammentino come nessuno sia abbandonato al proprio destino e che qualsiasi cosa sarà fatta e tentata per guarire, per ricominciare.

Solo un pensiero, questo. Una semplice lettera per dottori e infermieri sul campo, in prima linea: uomini e donne di grande umanità, che non hanno mai lasciato indietro cuore e anima, accompagnando le emozioni con professionalità, competenza e impegno in ogni singolo giorno del loro lavoro.

Uomini e donne con famiglia, problemi, preoccupazioni come tutti gli altri, eppure tanto grandi da non mollare mai, nonostante la stanchezza e pronti a continuare il cammino verso la luce della speranza, nonostante il tunnel, a volte, diventi più angusto.

Timidamente e con tutto il rispetto che potrò mai provare, dico GRAZIE a testa bassa… grazie a questi eroi che non mollano e si rialzano ogni volta che a noi sembra impossibile farlo, dandoci l’esempio e perfino incoraggiandoci, esortandoci a rispettare quelle importanti regole perché tutto possa tornare alla normalità e finalmente ci si possa tornare a riabbracciare e baciare senza alcuna paura.

Eroi dalla barba lunga, dal sudore che imperla le fronti, i capelli trascurati e occhiaie profonde, ma ugualmente fantastici e ricchi a dismisura per quello che portano dentro e donano a chi fatica a conservare.

Eroi che guardo con estrema ammirazione. Eroi dotati del superpotere più grande, che è l’Umanità.

Grazie a voi, al vostro spirito di sacrificio, al vostro impegno e alla volontà che ci dimostrate, reagendo e facendo capire cosa significhi unione e forza.

Noi possiamo aiutarvi, possiamo sostenervi, come voi fate con noi, con i nostri affetti.

Possiamo imparare da voi, dal vostro coraggio e da quello che sta succedendo. Dobbiamo imparare, assolutamente… perché il cammino è ancora lungo e le difficoltà non sono terminate, ma seguendo il vostro esempio e incoraggiandovi a nostra volta, mai dimenticando che anche voi siete umani, i migliori tra gli umani… beh, forse quella scintilla di speranza crescerà ancora più in fretta.

Non abbiate paura di piangere, di essere preoccupati, di abbracciare e ascoltare la paura che ci soffia freddamente sulla pelle, perché essa ci rende comunque saggi e prudenti e da essa possiamo imparare, come dal vostro esempio.

Non abbiate paura della vostra umanità, del vostro calore verso lo sconosciuto, verso chi vi tende la mano e si nutre di quel sorriso mascherato.

Siete grandi e, guardandovi e sostenendovi, forse riusciremo ad esserlo tutti.

Forse, potremo essere tutti eroi come lo siete voi.

GRAZIE !!

 

 Fabrizio Carollo a nome di tutta la Redazione e dei Lettori di Reno News

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