Bcc Felsinea aderirà al Gruppo Bancario Cassa Centrale, questa è la notizia di maggior rilievo scaturita dall’assemblea dei soci che si è tenuta domenica 25 novembre a San Lazzaro di Savena.
Era presente il Presidente di Cassa Centrale, Giorgio Fracalossi, che ha evidenziato l’importanza di questo passaggio che si potrebbe definire “storico”, perché impone un deciso rinnovamento sotto molti profili organizzativi.
Prima di iniziare l’assemblea i Sindaci dei Comuni dove erano fino a pochi mesi fa insediate le sedi delle tre banche che oggi formano BCC Felsinea (Monterenzio, Castenaso e Lizzano in Belvedere), hanno portato il loro saluto valorizzando il ruolo che una banca molto legata al territorio dovrà continuare a rivestire. Ferme restando le nuove regole sarà fondamentale trovare forme di collaborazione che possano portare sinergie nuove per le comunità facenti parte della zona di operatività della Banca.
Il tavolo di presidenza era sormontano da un’importante opera del pittore pavullese Gino Covili: la “Discussione per la formazione della cooperativa” che ha in un certo senso contribuito a guidare i lavori nel corso della giornata.
Tra i partecipanti anche Enrica Cavalli, presidente della Federazione delle BCC Emilia Romagna.
L’assemblea è stata presieduta dal Presidente di Bcc Felsinea, Paolo Angiolini e coadiuvata dal Direttore Generale, Andrea Alpi e dal Vice Presidente vicario, Andrea Salomoni.
Il Direttore Alpi ha illustrato ai Soci l’andamento della banca, che si presenta al nuovo gruppo bancario in prima fascia di merito ed avrà perciò garantita la massima autonomia operativa come prevista dal nuovo statuto. Il Vice presidente Salomoni ha focalizzato l’attenzione sulle variazioni proposte per l’adozione del nuovo statuto.
Andrea Alpi, Direttore Generale BCC Felsinea
Anche il presidente Giorgio Fracalossi ha sottolineato come Bcc Felsinea goda di ottima salute, tra le prime Bcc in Italia. Le nuove regole, unite al patto di coesione che tutte le banche andranno a sottoscrivere servono per poter garantire ai Soci ed ai clienti una banca solida. Il Gruppo Cassa Centrale avrà un indice di solidità ben più alto della media nazionale e non c’è da temere il paventato ingresso di capitali stranieri, perché oggi le stesse Bcc posseggono il 95% del capitale (il minimo è comunque il 60%). In un panorama bancario dove tante banche operanti sul nostro territorio di italiano hanno solo il nome, il Credito Cooperativo si distingue anche per queste importanti caratteristiche.
Le votazioni hanno confermato le scelte proposte. Pochi i voti contrari, soprattutto da parte di alcuni soci contrari allo spostamento delle sedi a San Lazzaro di Savena, pur comprendendone le ragioni di efficienza operativa dopo la fusione di Bcc dell’Alto Reno che ha spostato il baricentro della Banca.