L’organo della chiesa di S.Lazzaro di Savena
SABATO 20 OTTOBRE, ore 20,45 – SAN LAZZARO (Bologna)
CHIESA PARROCCHIALE DI SAN FRANCESCO D’ASSISI
ORGANISTA: STEFANO MOLARDI
“OMAGGIO A JOHANN SEBASTIAN BACH”
INTRODUZIONE AL PROGRAMMA
Si ringrazia il M° Stefano Molardi per questa approfondita introduzione al
programma.
Il programma è incentrato interamente sul grande J. S. Bach. Si apre con
uno dei suoi più grandi capolavori, il Preludio e fuga in mi minore BWV
548, databile intorno agli anni 1727/32 con una grande relazione e unità
tra il preludio e la fuga, determinata in particolare dal numero delle
battute in cui sono composti, rispettivamente 137 per il preludio e 231 per
la fuga. Quindi 137 + 231 = 368: 231 = 1,6 proportio aurea. Il Preludio è
strutturato in diverse sezioni con molti elementi sviluppati,
ricapitolazione degli stessi, il tutto con grande energia, movimento,
tensione e affetti. Molto intensa la sesta minore ascendente dell’inizio,
seguita da appoggiature superiori e inferiori, su un basso ostinato a salti
di ottava; artifici che rappresentano una sorta di “manifesto” dell’intero
preludio. La fuga ha il tema cromatico”a cuneo”, che disegna cioè sulla
carta una freccia, simbolo della spada di fuoco di S. Michele Arcangelo,
per la cui festa sembra sia stato suonato dal compositore stesso.
Seguono alcuni corali della Dritter Teil der Clavierübung , il punto più
alto della produzione organistica di Bach. La pubblicazione, che in un
primo momento era prevista per maggio 1739 (duecentesimo anniversario della
visita di Lutero a Lipsia e della conseguente introduzione della Riforma),
vide la luce nel settembre dello stesso anno (festa di S. Michele).
Seguendo gli insegnamenti luterani incentrati sul Catechismo e sulla
Trinità, Bach realizza una grande opera nella quale tocca il culmine
tecnico, musicale, religioso e simbolico (frequente presenza del numero 3 e
della “successione” di Fibonacci), nel solco di una tradizione che spazia
da Dufay sino a Buxtehude. La struttura stessa della Clavierübung
rispecchia dinamiche ben precise: Preludio e fuga con 3 bemolli e 3 temi
(Trinità), corali grandi pedaliere e piccoli manualità (Catechismo per i
sapienti – cantate e sermoni, e Catechismo per i semplici e i bambini –
liturgia domestica), 27 brani (27 libri del Nuovo Testamento).
BWV 676 è dedicato al Gloria, che, a differenza della liturgia cattolica,
non è mai realizzato attraverso grandi sonorità, ma i maniera più
meditativa e contemplativa. Si tratta di un trio in cui il movimento di
semicrome ai due manuali è tratto dal cantus firmus, mentre tema del corale
viene esposto interamente alla fine, al pedale. Il brano termina con un
ideale diminuendo in cui le voci salgono verso l’alto, “sparendo” come una
visione angelica.
Dies sind BWV 678 è connesso ai dieci Comandamenti, la Legge di Dio che
deve essere seguita dall’uomo. Il contrappunto è dunque “osservato”, col
cantus firmus nelle voci mediane in canone all’ottava. L’iniziale calma del
brano rammenta l’Eden prima del peccato originale (espresso dai cromatismi
alle battute 3 e 4), mentre le battute che precedono l’entrata del cantus
firmus sono un condensato simbolico della storia della Creazione prima
dell’avvento dei Comandamenti. BWV 682 è dedicato al Padre Nostro. Qui
vengono espresse le due idee fondamentali del testo del corale:
l’insegnamento della preghiera da parte di Gesù ai discepoli, con
l’esortazione a seguirne l’esempio (cantus firmus in canone in cui una voce
“segue” l’altra) e la citazione del testo evangelico “bussate e vi sarà
aperto” (l’uso di terzine staccate).
I due brani successivi provengono dal cosiddetto “Autografo di Lipsia”, una
raccolta di 18 grandi corali composti nel periodo di Weimar e rielaborati a
Lipsia negli ultimi anni di vita del compositore. In molti casi la
rielaborazione avviene sviluppando ulteriormente il materiale preesistente.
Schmücke dich BWV 654 esprime meditazione profonda, attraverso un
tranquillo andamento di sarabanda, spesso sospeso con l’uso di emiolie ed
ornamenti espressivi. La ricerca di una dimensione intima e ultraterrena
viene realizzata da Bach con una delle creazioni più belle ed ispirate
della propria produzione. Il BWV 663 è il secondo corale del trittico
Allein Gott (Gloria) con il tema del corale al tenore. Reca l’indicazione
cantabile, con figure “suspirans” e momenti di sospensione del tempo.
L’ultimo brano in programma , il Preludio e Fuga in si minore BWV 544 è un
brano della grande maturità, si rifà all’affettività delle due grandi
Passioni (di rilievo la citazione dell’aria Es ist vollbracht, dalla
Johannes-Passion) senza lesinare risorse tecniche ed espressive:
appoggiature armoniche, dissonanze, tensione, drammaticità. La Fuga
sviluppa in modo magistrale e colossale un lungo tema a gradi congiunti,
contrappuntato da due controsoggetti. L’ultima sezione sovrappone tutti gli
elementi, compresa la ripresa del tema per moto contrario.
Il programma in sintesi <http://www.organiantichi.org/concerti/07.html>
Stefano Molardi (nella foto). Organista, clavicembalista e direttore d’orchestra
cremonese, deve la sua formazione a interpreti e studiosi del calibro di E.
Viccardi, D. Costantini, E. Kooiman, C. Stembridge, H. Vogel, L. F.
Tagliavini ed in particolare M. Radulescu, con cui si è perfezionato presso
laHochschule für Musik(ora Musikuniversität) di Vienna, ed ha collaborato,
in qualità di basso continuo, all’Académie Bach di Porrentruy (Svizzera).
Premiato ai concorsi organistici di Viterbo (1996), Bruges (1997), Pasian
di Prato (1998), e Innsbruck (“Paul Hofhaimer”, 1998), ha principiato la
sua carriera solistica e cameristica suonando in Europa, Brasile e Stati
Uniti d’America al fianco di musicisti quali G. Carmignola, S. Montanari,
S. Kermes.
Come organista ha tenuto concerti e masterclass in Europa, USA e Giappone.
Nel 2009 ha eseguito a Lugano gli Opera omnia organistici di F. Liszt e C.
Franck.
Nella veste di direttore d’orchestra si è esibito in Austria, Francia,
Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Svizzera, Ungheria, Turchia, USA,
cimentandosi sia col repertorio strumentale italiano e tedesco del Seicento
e Settecento, che vocale sacro (Vespro della Beata Verginedi C. Monteverdi,
La Vergine Addoloratadi A. Scarlatti, Matthäus-Passion,Johannes-Passione
Magnificatdi J. Sebastian Bach, Requiemdi W. A. Mozart) e teatrale
(Ademiradi A. Luchesi, Mitridatedi N. Porpora, Farnacee Giustinodi A.
Vivaldi).
È direttore e cofondatore dell’Accademia Barocca Italiana, orchestra
specializzata nell’esecuzione del repertorio italiano e tedesco con
strumenti storici, con la quale ha recentemente proposto l’esecuzione
integrale dei Concerti per organo e orchestra di G. F. Händel.
Nel 2017 ha partecipato, in qualità di relatore, al prestigioso convegno
internazionale annuale su L. van Beethoven, tenutosi a Berna tra l’11 e il
16 settembre.
È titolare della cattedra d’organo presso il Conservatorio della Svizzera
italiana(Scuola Universitaria di Musica) di Lugano e presso il
Conservatorio “Antonio Scontrino”di Trapani. È inoltre fondatore e
direttore artistico della Rassegna Organistica della Svizzera Italiana.
Ha registrato per i network Südwestrundfunk, Mezzo, Radio France, Radio
Suisse Romande, per le case discografiche Christophorus, Divox, Tactus, e
da ultimo Brilliant Classics, etichetta per la quale tra il 2014 e il 2017
ha portato a compimento la registrazione integrale delle opere organistiche
di J. Sebastian Bach, J. Kuhnau, J. Michael Bach e J. Christoph Bach,
ottenendo, per queste ultime incisioni, la nominationper l’ambito “Preis
der Deutschen Schallplattenkritik”.