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Chiuso in via precauzionale il ponte “nuovo” tra Cento e Pieve di Cento sul fiume Reno

Dal 24 agosto, per circa 40 giorni, resterà chiuso in via precauzionale il ponte Nuovo sul Reno tra Cento e Pieve di Cento nel bolognese.
Il comune di Cento (Fe) e la Città metropolitana di Bologna, in accordo con il sindaco di Pieve di Cento, hanno infatti disposto con un’ordinanza contingibile e urgente la chiusura alla circolazione del ponte in via Bologna.

Da lunedì 27 agosto al 14 ottobre 2018, altri 3 ponti del territorio saranno interessati a interventi di manutenzione degli impalcati dei cavalcavia autostradali:
– nel comune di Castel Maggiore sulla SP 46 “Castel Maggiore – Granarolo” dal km 1+700 al km 2+000
– nel comune di Bentivoglio sulla SP 44 “Bassa Bolognese” dal km 5+100 al km 5+410
– nel comune di Malalbergo sulla SP 20 “San Pietro in Casale – SS 64” dal km 5+200 al km 5+400
Ma in questo caso è previsto solo il senso unico alternato.

Rispetto alla chiusura del ponte sul Reno il consigliere delegato della Città metropolitana di Bologna Marco Monesi e il sindaco di Cento Fabrizio Toselli hanno dichiarato: «Si tratta di un provvedimento assunto in via precauzionale nel momento in cui abbiamo ricevuto l’esito degli approfondimenti, che hanno documentato come la struttura non versi in un buono stato di conservazione. Pur consapevoli dei disagi che inevitabilmente ci troveremo ad affrontare, in tutta coscienza abbiamo assunto questa decisione dettata dalla necessità di salvaguardare la sicurezza dei fruitori del ponte».

La chiusura non sarà fine a se stessa. «Abbiamo già iniziato le procedure d’urgenza per l’immediato reperimento delle risorse e la tempestiva esecuzione delle opere provvisionali, per cui è stata prevista una durata di una quarantina di giorni. Questi lavori consentiranno di mettere in sicurezza il ponte e di allungarne la ‘vita’ utile residua: quando saranno completati non solo sarà ripristinata la regolare circolazione, ma potranno anche tornare a transitare i mezzi pesanti, sino alle 33 tonnellate, riportando il limite a quello previsto dal Codice della Strada».

Il percorso che ha condotto a questa disposizione è cominciato nell’ottobre scorso ed è stato condotto nell’ottica della doverosa prevenzione.

Sul Ponte sono stati disposti il limite massimo di 50 chilometri orari e il divieto di transito ai mezzi aventi massa a pieno carico superiore a 15 tonnellate (ad eccezione dei mezzi adibiti a trasporto pubblico, dei residenti e afferenti alle proprietà private). Infatti a dicembre è stata prodotta una relazione di ispezione: la situazione di degrado, già evidenti nelle ispezioni del 1994 e dell’immediato post sisma, che però non hanno avuto alcun seguito, ha consigliato un’adeguata campagna di indagini, il cui incarico è stato affidato a giugno dalla Città metropolitana. A luglio sono stati eseguite le verifiche di capacità portanti: le indagini di rilievo strutturale e le indagini materiche, con carotaggi, rilievi e prove di laboratorio.

«Ne è emerso appunto che la struttura, risalente al 1967 e progettata dal Genio Civile di Ferrara, non versa in buono stato di conservazione e necessita di opere provvisionali. Si dovrà intervenire sulle tre campate con l’installazione di carpenterie metalliche e l’inserimento di tiranti, cui seguirà la sistemazione dei giunti: una modalità di intervento che, fra l’altro, garantirà l’invarianza idraulica del fiume. È nostra intenzione procedere anche al monitoraggio e allo studio del ponte, attraverso la strumentazione con celle di carico, che permetteranno di individuare eventuali anomalie».

Come detto, Ponte Nuovo potrà poi essere riaperto in piena normalità e revocando il divieto ai mezzi aventi massa a pieno carico superiore a 15 tonnellate.

«Dal momento che si tratta di una condizione di urgenza siamo riusciti a individuare le risorse necessarie, di cui ci faremo carico interamente per circa 200mila euro, e a definire il percorso più rapido possibile, che inizierà già lunedì. Metteremo così in sicurezza l’infrastruttura, ma non ci fermeremo. Dovremo reperire i fondi per l’intervento definitivo, che prevede la realizzazione completa di un nuovo impalcato per oltre tre milioni di euro».

Infine un duplice invito. «Chiediamo a tutti collaborazione e pazienza per convivere con questa situazione. Raccomando inoltre di considerare i possibili rallentamenti nella circolazione nell’affrontare gli spostamenti. Per parte nostra verrà fornito il massimo supporto nella viabilità, che sarà direzionata in via alternativa su Ponte Vecchio e sulla SP66/SP255, via Modena».

“Questa opera – ha aggiunto Monesi -sarà al primo posto dell’elenco di priorità che ci ha chiesto il Governo entro l’1 settembre e speriamo sia sollecita anche l’assegnazione dei fondi”.

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