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Festival “Uscire dal guscio” – Evangelisti:”Quali informazioni alle famiglie ?”

Dal 24 al 26 maggio si svolgerà nei Comuni di Argelato, Castel Maggiore, Pieve di Cento e San Pietro in Casale il festival di letteratura per l’infanzia e l’adolescenza “Uscire dal Guscio” promosso dall’associazione “Genitori rilassati”, in collaborazione con l’Unione Reno Galliera e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna oltre che con il patrocinio della Città metropolitana.

E la consigliera metropolitana di Uniti per l’Alternativa, Marta Evangelisti, va all’attacco: “Come già segnalato in occasione della prima edizione – afferma – tale festival pare avere un taglio “ideologico” nettamente spostato a favore della cultura “gender” intendendo incidere sui principali “attori” della società, ossia i bambini e le famiglie oltre che gli insegnanti e la scuola (sono previsti infatti anche dei corsi di formazione per insegnanti ed educatori), e potrebbe pertanto tradursi nell’ennesimo tentativo di introdurre nelle scuole, per vie indirette, la teoria del gender”.

La caratteristica di questi eventi – prosegue – sembra essere quella di accostare ad argomenti assolutamente condivisibili, come la lotta all’omofobia e alla violenza e il superamento di stereotipi negativi, altri temi di carattere molto più “ideologico” come per esempio la “fluidità di genere” che vorrebbe mettere in discussione l’identità sessuale maschile e femminile”.

Evangelisti pone il tema anche dei partners a sostegno del progetto tra cui “Falling Book” (il cui sito non risulterebbe consultabile) e l’associazione “Progetto Alice”.

“Il sito collegato – spiega Evangelisti – sulla destra, contiene una serie di link a blog vari, tra cui anche un blog denominato “sexyshock” che, in alcune sezioni del sito stesso, rimanda a contenuti sessualmente espliciti, quali tra gli altri: pratiche sessuali, sextoys, sexishock. Tutte cose che erano già state segnalate in occasione della prima edizione del festival”.

“Inoltre, dalla consultazione dei siti web degli istituti scolastici comprensivi afferenti le scuole interessate, non parrebbe esposto il Patto Educativo di Corresponsabilità, né il dettaglio delle attività extracurricolari annuali. Sembra poi essere assente ogni riferimento alla doverosa informativa alle famiglie”, afferma la consigliera che chiede alla città metropolitana “quali sono state le ragioni sottese alla concessione del patrocinio dell’Ente; se il festival goda di finanziamenti pubblici; se la Città metropolitana ha sostenuto direttamente od indirettamente delle spese per l’organizzazione di tale iniziativa; come sia stata selezionata la Associazione Genitori Rilassati promotrice ed organizzatrice dell’evento anche per questa seconda edizione; se prima di concedere il patrocinio ha verificato quali interventi siano stati messi in atto per assicurare ai genitori una completa e preventiva informazione sulle attività eticamente sensibili svolte dalle scuole; se non si ritiene necessario attivarsi immediatamente per chiedere l’oscuramento dei link dal contenuto del tutto inappropriato facilmente accessibili dalla pagina di Uscire dal guscio”.

Il commento di Galeazzo Bignami (Forza Italia):

Già lo scorso anno avevamo segnalato i contenuti del festival “Uscire dal guscio”, fin troppo spostati a favore dell’ideologia “gender”. Il festival viene riproposto anche quest’anno nei Comuni di Argelato, Castel Maggiore, Pieve di Cento e San Pietro in Casale in collaborazione con l’Unione Reno Galliera, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e con il patrocinio della Città metropolitana.

Pur svolgendosi il festival in orario extrascolastico, ci sembra che anche quest’anno non siano state poste in essere tutte quelle azioni necessarie a garantire una corretta informazione dei contenuti alle famiglie ai sensi della normativa vigente.

Riteniamo doveroso che i genitori siano adeguatamente e ampiamente informati di tali progetti che esulano dalla sfera meramente educativa e toccano temi etici e sensibili in contesti praticamente “ludici” e spesso mescolando tematiche condivisibili come il contrasto al bullismo e alla violenza di genere con argomenti meno condivisi relativi alla “fluidità di genere” o alle famiglie “arcobaleno”.

Di fatto viviamo in una società – e soprattutto in una Regione – che sta tentando di monopolizzare anche l’educazione sessuale dei nostri figli insinuando il messaggio che l’essere uomo o donna sia una scelta “culturale” da orientare fin dai primi anni di vita. Noi ci batteremo sempre contro tale monopolizzazione e per il rispetto di norme e circolari chiare che già esistono – che affermano chiaramente che non c’è spazio per l’ideologia gender in progetti scolastici o para-scolastici – e che devono solo trovare la giusta applicazione.

Galeazzo Bignami – Deputato Forza Italia

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