Vestito da monaco medievale con una tunica nera stordisce una ragazza a
forza di “shortini” in discoteca e poi la violenta in una camera d’albergo.
Il reato era stato reso pubblico dagli organi di stampa il 15 – 16 febbraio
scorsi.
I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di San Giovanni in Persiceto
hanno arrestato un ventitreenne casertano, indagato per violenza sessuale e
rapina, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso
dal Tribunale di Bologna.
Il provvedimento trae origine dalla denuncia che una ventinovenne italiana
aveva sporto ai Carabinieri di San Giovanni in Persiceto in merito a quanto
accadutole la sera del 13 febbraio scorso durante una festa in maschera
organizzata in occasione del carnevale presso una discoteca di San Pietro in
Casale.
Durante la serata la ragazza era stata avvicinata da un giovane che dopo
essersi spacciato per un addetto alle pubbliche relazioni del locale, le
offriva da bere. Di quanto fosse successo in seguito, la ragazza non
ricordava più nulla. La mattina successiva si era svegliata nella camera di
un albergo situato in zona con evidenti segni e lividi in varie parti del
corpo che facevano immaginare cosa le poteva essere accaduto. La ragazza,
nonostante fosse ancora in stato confusionale e dolorante, aveva avuto la
forza di pulirsi, rivestirsi, uscire dalla stanza e scendere alla reception
per farsi chiamare un taxi. Prima di andare via, una persona di servizio del
hotel consegnava alla ragazza un vestito da carnevale consistente in una
tunica nera, dicendole che l’aveva trovato all’interno della stanza. Quel
vestito da carnevale non apparteneva alla ragazza. Al momento di pagare il
tassista, la vittima si accorgeva che le erano state sottratte un’ottantina
di euro, le chiavi della sua auto e la carta bancomat. Arrivata a casa
scopriva inoltre che l’amica con cui si era recata alla festa aveva
denunciato la sua scomparsa ai Carabinieri. Subito dopo, la ragazza si
recava presso una struttura sanitaria per farsi medicare e ove le venivano
riscontrate varie lesioni sintomatiche di un’avvenuta violenza sessuale.
I pezzi del puzzle sono stati ricomposti dalla Procura della Repubblica di
Bologna grazie all’attività dei Carabinieri di San Giovanni in Persiceto. E’
stato possibile risalire all’identità del “monaco medievale” e raccogliere
evidenti elementi che dimostrano come il rapporto sessuale subito dalla
ragazza non poteva certo definirsi consenziente, al contrario di ciò che
aveva cercato di far credere il ventitreenne casertano incensurato. I
militari inoltre hanno scoperto che il giovane si sarebbe reso responsabile
di altre due violenze sessuali (luglio 2017 e febbraio 2018) commesse con lo
stesso modus operandi “…connotato da inquietanti tratti di serialità…” come
scritto nell’ordinanza del GIP, nei confronti di due ragazze che non avevano
inteso sporgere denuncia.
Nella giornata di ieri, il ventitreenne casertano è stato rintracciato dai
Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di San Giovanni in Persiceto e
tradotto nel carcere di Bologna.
Il positivo esito delle indagini curate dai Carabinieri, trae origine dalla
particolare attenzione prestata dall’Arma, in particolare nell’ultimo
decennio, alla violenza di genere. In particolare è diventato abituale lo
svolgimento di specifici incontri di formazione tenuti da psicologi e
criminologi al personale effettivo alle Stazioni Carabinieri. Inoltre le
strutture investigative dell’Arma possono contare su alcuni militari
specializzati nell’approccio alle vittime tramite prolungati corsi e
tirocini pratici. L’Arma dei Carabinieri opera nel settore in stretta
sinergia con le strutture anti violenza presenti territorialmente.
Foto – Nucleo Operativo Carabinieri San Giovanni in Persiceto.