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SAN LAZZARO DI SAVENA: “Così lontano, così vicino”

Un tuffo nelle sonorità dell’Africa e del Medio Oriente, che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra musica e cultura; un’occasione per avvicinare, anche solo per qualche ora, le sponde del Mediterraneo e riscoprire le origini, le radici e le influenze di un mondo così vicino, eppure così lontano.
E’ la missione della rassegna musicale “Così lontano, così vicino” che per quattro serate, a partire da domenica 11 febbraio porterà note, suggestioni e sonorità da tutto il mondo in Mediateca.
Artisti, musicisti ed ensemble, selezionati dal direttore artistico Carlo Maver, combineranno
sapientemente influenze musicali dalle radici lontane con le melodie e i generi più moderni, alla ricerca di una nuova espressione musicale al di là del tempo e dello spazio geografico.

Ad aprire la rassegna, domenica 11 febbraio alle ore 17, saranno gli Upwelling, con la loro esplorazione dei background musicali più profondi. Si prosegue domenica 25 febbraio, sempre alle 17, con l’atmosfera afro/jazz/blues del Kone Trio, mentre l’11 marzo sarà il turno del reading musicale degli Azalai. A chiudere la rassegna sarà invece il duo femminile Quintana con “I canti dell’altalena”, il 25 marzo.
Tutti gli spettacoli si terranno alle ore 17 nella sala eventi della Mediateca. L’ingresso è gratuito.

IL PROGRAMMA

COSÌ LONTANO COSÌ VICINO
Musiche dal mondo
direzione artistica: Carlo Maver (a sn nella foto sotto)

domenica 11 febbraio ore 17
UPWELLING
Peppe Frana, oud
Francesco Savoretti, percussioni

L’Upwelling, o risalita delle acque profonde, è un fenomeno oceanografico che coinvolge il
movimento provocato dal vento di grandi masse di acqua fredda, densa e generalmente ricca di nutrienti, che risalgono verso la superficie dove vanno a rimpiazzare l’acqua superficiale più calda.
Upwelling è quindi un’esplorazione del background musicale “profondo” dei due musicisti, che riemerge mescolandosi con le sonorità e gli strumenti che connotano la presente attività artistica.

Domenica 25 febbraio ore 17

KONE TRIO
Kalifa Kone, balafon, tama’, kamelengonì
Paolo Prosperini, chitarra
Alessandro Cosentino , violino
I suoni del jazz e degli strumenti tradizionali africani, sapientemente amalgamati in un sottile e prezioso equilibrio tra composizione ed improvvisazione, tracciano una rotta immaginaria nella mappa dello spirito musicale umano ed evocano profumi di terre mitiche e lontane.
Un afro/jazz/blues ricco e sorprendente, ipnotico, onirico ma anche sensuale e trascinante, che percorre l’Africa sulle tracce del suono ancestrale su cui fonda gran parte della musica
contemporanea. Una pozione di diverse culture, tradizioni e sonorità fuse in un’unica “mistica” voce.

domenica 11 marzo ore 17

AZALAI
Reading musicale del racconto Azalai con immagini del viaggio sonorizzate da
Carlo Maver, voce recitante, flauti, testi e musiche
Fabio Mina, flauti, duduk, effetti e musiche
Il diario di un viaggio sulle rotte dell’azalaï, l’antica via commerciale che da Tombouctou conduce alle miniere di sale di Taoudeni attraverso il deserto del Mali. Un lunghissimo percorso a dorso di cammello alla scoperta della vita nel Deserto; a far compagnia al nostro viaggiatore solitario, soltanto un cammelliere, la volta celeste e gli stupefacenti colori delle vaste superfici sabbiose punteggiate dalla rara vegetazione della brousse.

domenica 25 marzo ore 17

Quintana
I CANTI DELL’ALTALENA
Kateřina Ghannudi, arpa barocca e voce
Ilaria Fantin: arciliuto, voce e percussioni
Donne fragili travolte da passioni, donne forti padrone del loro destino, storie di inganni e
rapimenti, dichiarazioni di amore e fedeltà, momenti di unione e dolorose separazioni. Un
chiaroscuro di emozioni, un’altalena di sentimenti che hanno trasformato un progetto musicale in un racconto lirico dalle radici molto lontane…
Da anni il duo si dedica alla ricerca e alla reinterpretazione dei canti dell’esilio, abbinandoli per naturale affinità ad altre melodie provenienti dell’area del Mediterraneo. Questo percorso musicale, come un’altalena, sentimento dopo sentimento ci conduce al Barocco italiano.

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