Dopo l’approvazione delle linee di indirizzo, avvenuta lo scorso anno, entra nel vivo il percorso di approvazione del Piano strategico metropolitano, il nuovo strumento di pianificazione che la legge Delrio assegna alle Città metropolitane, un atto di alta amministrazione prioritario rispetto a ogni atto della Città metropolitana e delle amministrazioni locali.

Il documento preliminare del PSM è stato illustrato il 1° dicembre dal sindaco metropolitano Virginio Merola ai sindaci del territorio insieme al responsabile scientifico del Psm Daniele Donati, mentre l’approvazione del documento definitivo è prevista per la primavera 2018.

 

Tre le parole chiave di Bologna metropolitana: sostenibile, inclusiva e attrattiva.
“Siamo la prima comunità in Italia per qualità sociale, del lavoro e ambientale – spiega il sindaco metropolitano Virginio Merola – e per essere all’altezza di questo passato occorre innovare in modo autentico, saper compiere scelte che vadano in una direzione per noi ben definita cioè assumere quello della sostenibilità, in tutta sua valenza, come tema decisivo per un salto di qualità.”

 

Le azioni che si metteranno in campo sono tante e vogliono essere il più possibile misurabili e verificabili.
Si va dal tema del lavoro (tasso di occupazione ai livelli pre-crisi entro il 2020) allo sviluppo economico (uno sportello dedicato a investimenti strategici dal 2018), dal turismo (obiettivo +3% presenze annuo redistribuendo i flussi nell’area metropolitana) all’Appennino (distretto dell’economia sostenibile e circolare), dalla rigenerazione (politica stabile sul modello del bando periferie all’urbanistica (ridurre del 20% il consumo di suolo al 2020 e un fondo Perequativo Metropolitano per interventi di rigenerazione).

 

E ancora: spazio alla mobilità sostenibile e stop alla progettazione di nuove strade; scuola e formazione (armonizzare modalità accesso e tariffe, calendari ecc. sul territorio metropolitano per i 0-6 anni e promozione della cultura tecnica), sanità (caratterizzare e integrare tra loro le strutture ospedaliere e rete di servizi a sostegno degli anziani non autosufficienti), casa (“serbatoio” di Edilizia Residenziale Sociale in locazione tramite la messa a sistema del patrimonio privato).

 

Per accompagnare e sostenere il PSM sono stati istituiti due organismi:
• Advisory Board: organismo volontario di consultazione che mira a garantire il raccordo fra la Pianificazione Strategica Metropolitana e quella dell’Università di Bologna e a supervisionare e validare scientificamente i contenuti del PSM.
• Consiglio di Sviluppo: il luogo del confronto stabile sulle strategie di sviluppo del PSM tra Città metropolitana e Unioni con le altre Istituzioni e con imprese, associazionismo, mondo del lavoro, della cultura, della formazione, del sociale e della sanità che si insedierà il 15 dicembre.

Inoltre i rapporti con le società partecipate verranno tentui attraverso un appostio Tavolo. “Non vogliamo più incontrarle una per una – ha spiegato Merola – ma insieme, per delineare le politiche industriali per lo sviluppo economico e sociale e perchè fra di loro arricchiscano lo scambio di buone pratiche”.
Il PSM prevede di rafforzare la Conferenza metropolitana dei sindaci come unico punto di coordinamento delle politiche metropolitane, luogo a cui ricondurre tutte le azioni, gli organismi e i tavoli di coordinamento, anche settoriali. La Cabina di regia, incardinata nell’Ufficio di Presidenza, disegna la nuova finanza metropolitana e definisce dove indirizzare le risorse (come già avvenuto per il Piano Periferie e il Patto per Bologna).

Si sosterrà inoltre l’allocazione in Unione delle funzioni amministrative comunali fondamentali, si promuoverà prescrittivamente l’adesione alle Unioni già esistenti dei Comuni non ancora associati e si sosterranno i processi di fusione tra Comuni.

 

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