ALTO RENO TERME: Incontri letterari al lavatoio di Olivacci

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Lorena Grattoni e Fabrizio Carollo

 

Una  volta il lavatoio era il luogo del bucato e oltre che un bisogno familiare per le donne, diventava un punto di incontro per parlare dei propri problemi e per portare con sé i bambini che trovavano comunque il modo di svagarsi in attesa delle mamme.

Oggi l’antico lavatoio di Olivacci, restaurato dall’Associazione Culturale Olivacci e Dintorni nel 2018, diventa un punto di aggregazione sociale diverso, accogliendo eventi culturali in un’atmosfera del passato, ma per parlare del presente.

E ieri 16 luglio ha accolto due grandi scrittori del nostro tempo, Lorena Grattoni e Fabrizio Carollo. Entrambi di provata carriera letteraria, scrittori per passione, per il gusto di scrivere parlando anche di territorio, di passioni umane e di domande per questa umanità presa dal conformismo e dalla tecnologia che sovrasta ogni sentimento e riflessione sull’essere.

Lorena Grattoni dopo il grande successo di “Le ricette della Leda” presentato a Olivacci in occasione della festa della donna e in altre occasioni come “Donne si raccontano”, organizzate dall’Associazione negli anni pre-pandemia, all’ombra e nella frescura del lavatoio ieri, ha presentato “Morte in canonica” e “La Pistola di Antonio Ferdinando Navarro”, due opere in cui i personaggi inventati si intrecciano nel luogo di Campeda, piccolo borgo a cui lei è da sempre legata. Due libri legati alle passioni della gente di un paese, dove a seguito di un grave delitto,  il parroco Don Antonio si domanda, confuso e incredulo, quale sia il suo ruolo su come guidare le sue pecorelle.

Lorena è vincitrice di recente di tanti concorsi nazionali, ma i trofei non sono il suo obiettivo, è la passione per la scrittura la sua motivazione principale, per regalare al lettore, seppur con fantasia, i problemi di un piccolo borgo come Campeda e come altri dell’Appennino.

 

Fabrizio Carollo, appassionato di thriller, in questa sua ultima opera “Adorate il tricheco” presentata ieri ad Olivacci, prevale un romanzo conturbante e disturbante, che esplora i meandri più oscuri dell’essere umano, dove i due protagonisti del libro, incapaci di provare qualsiasi sentimento, alla fine, per la loro cattiveria e frivolezza, si ritrovano molto più piccoli e miseri di quanto non abbiano mai pensato.

Anche Fabrizio, come Lorena, ha l’obiettivo di regalare al lettore, momenti di riflessione e di farsi domande su questa corsa incessante dell’essere umano, distratto e sovrastato dai social e da ogni altro bene materiale per essere superiore di fronte all’altro, senza un minimo di solidarietà.

 

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