“Le belle giornate estive e le bellezze dell’Appennino mi hanno portato a fare il turista in Alto Reno ed essendo appassionato di basket mi sono recato a far visita al Santuario della Madonna del Ponte dove ho visto il Sacrario del Cestista. Questo lo sapevo già ma mi hanno detto che è anche la Patrona del basket. Non ho capito bene come stiano le cose e forse non è tutta colpa mia perché parlando con amici non molti sono al corrente di questo luogo. Ma quello che mi ha veramente sorpreso è la disposizione delle maglie. Sono tutte lì ? Grazie per i chiarimenti.
G. H. – baskettofilo bolognese
Questa lettera riassume quanto altri, amici e semplici conoscenti tutti appassionati di basket, mi hanno detto a voce non solo in questi ultimi tempi.
La storia del Santuario, che risale alla fine del 1500, è piuttosto nota non credo che occorra ripassarla e non credo che sia questa che interessa. Il Sacrario (attenzione: non è un Ossario, alcuni confondono il termine, non c’è nessuno cestista sepolto e quindi non ci sono ossa di nessuno) è una cappella interna che volle Achille Baratti, a cui a Bologna è stato intitolato l’ex Sferisterio, affezionato a Porretta Terme, come testimonianza a quello sport a cui aveva dedicato la vita (aveva la tessera n.3 della FIP !!).
E veniamo alla Patrona del Basket. L’avv. Alessandro Albicini, di origine casolana-porrettana come il sottoscritto, nel 2015 ( ma aveva iniziato a lavorarci da tempo partendo da una visita al Ghisallo dove c’è la Patrona del Ciclismo) è stato il promotore dell’iniziativa e ha curato, d’intesa con la Diocesi di Bologna e la FIP, la domanda presentata dall’Arcivescovo Zuppi alla Cei per il riconoscimento della Madonna del Ponte come Patrona del Basket. Sono passati oltre 6 anni, ho pubblicato su queste colonne una lettera aperta al Cardinale Zuppi chiedendo una sollecitazione e finalmente nel maggio scorso è arrivata il comunicato, che ho pubblicato, con la risposta positiva dalla CEI. Quindi ora siamo in attesa della data ufficiale della proclamazione definitiva.
Sulle maglie il discorso è più complicato. In occasione della prima cerimonia per la Patrona nacque l’“Associazione Amici del Basket” fondata da Guglielmo “Bibi” Bernardi, che ebbe la sede in Piazza, poco oltre il Comune. Ho saputo che è stata sciolta ed è nata un’altra denominata “Porretta Terme Basket Room” con responsabile il dott. Cesare Tosetti. Non so da chi sia composta e chi abbia avuto e abbia tuttora l’incarico di scegliere e sistemare le maglie ( e quindi ne ignoro le simpatie cestistiche). Vidi di persona quelle che presentarono il famoso 19 aprile 2015 all’Helvetia e di altre ho visto le foto. Sicuramente non sono tutte lì e non ho mai capito il metodo per la scelta e la disposizione, che sicuramente non condivido.
Dalle foto inviatemi di recente non appaiono le maglie di Kobe Bryant, di Datome (vincitore di Eurolega col Fenerbahce), della Zalasini(vincitrice del campionato WNBA), la prima maglia azzurra di Marzorati, quelle di Sassari con lo scudetto ed altre.
Non si vedono neanche la fiaccola olimpica e la lampada votiva benedette da Papa Francesco e la piastrella donata dalla FIP a Baratti e che la vedova, la sig.ra Valeria Buganza, ha regalato a me e che io ho portato al Santuario in quel famoso giorno, ed altre cose. Dove sono ? Non ne ho idea. Parlai della Patrona con l’ex parroco Don Lino Civerra e con l’attuale Don Enrico Peri ed entrambi mi hanno sempre detto che non sanno niente su tempi e modi inerenti la Patrona del basket e sui doni giunti dalle Società. Io consiglio quindi agli amici lettori di rivolgersi direttamente al Porretta Terme Basket Room che ha il sito su fb.
Per il futuro non c’è che da attendere la grande cerimonia di ufficializzazione (è già pronto l’inno alla Patrona, cantato da Andrea Mingardi, Luca Carboni e Iskra Menarini). E da quella mi auguro, e lo spero vivamente, che si volti pagina.
La signora Valeria, vedova di Achille Baratti, con la piastrella del 1956
Il Santuario dovrà diventare non solo una meta degli appassionati di basket, ma dei tanti turisti che vengono in Appennino. A questo proposito ricordo che nel 2016 è stata firmata una convenzione tra Regione e Conferenza Episcopale Italiana per promuovere il turismo religioso creando percorsi di pellegrinaggio ( ad esempio per la nostra zona Madonna del Ponte, Madonna del Faggio, Madonna dell’Acero, Madonna di Calvigi, ecc.), programmi di incentivazione economica, trekking,etc. E’ un’opportunità che va sfruttata, altri Comuni l’hanno già fatto con notevoli vantaggi.