Niente di nuovo sul fronte occidentale. “Il deserto dei tartari”, e così potremmo continuare con le citazioni letterarie scomodando anche il personaggio di Godot della commedia di Beckett per descrivere il clima di attesa che si respira in Alto Reno a circa 4 mesi dalle amministrative che dovrebbero svolgersi attorno alla metà di ottobre 2021. Tutto tace, o almeno, questo è quello che è dato sapere “ ai più”. Le amministrative di ottobre riguarderanno i comuni di Alto Reno Terme e Gaggio Montano. Nulla di ufficiale è trapelato, a oggi dalle maggioranze uscenti ( si ricordi che a Gaggio Montano c’è una unica lista), ma nemmeno da eventuali formazioni che potrebbero essere intenzionate a contendere i comuni con le amministrazioni a fine mandato. Questa è una cosa che rattrista e preoccupa non poco. Infatti l’Alto Reno sta vivendo forse uno dei momenti più difficili della sua storia dal dopoguerra a oggi. Gli effetti, soprattutto economici, della pandemia verranno sicuramente “amplificati” dalla estrema difficoltà nei collegamenti verso nord e verso sud della nostra vallata. La chiusura del ponte “Da Vinci “ a Sasso Marconi, con una soluzione in prospettiva di ben 2/3 anni, la chiusura estiva della galleria di Riola, a nord, le due frane sulla statale 64 e sulla traversa di Pracchia e la chiusura del traforo della Collina per una anno per restauri, a sud, rendo il raggiungimento dell’Alto Reno un impresa da “avventure nel mondo”.
Ci si aspetterebbe quindi un “afflato” da parte delle forze politiche, locali e non, ad organizzarsi per le amministrative nell’intento di porre rimedio a questa difficile situazione. Come nel Palio di Siena, invece, tutti stanno aspettando la “contrada di rincorsa”, il cavallo che entra per ultimo tra i canapi e che i vari “mossieri” diano il via alla competizione.
Forse, ma è solo un ipotesi, la “contrada di rincorsa” è per noi costituita dalla primarie del centro sinistra bolognese. Il 20, o al massimo il 21 giugno sapremo chi sarà il vincitore di questa competizione, per la prima volta tale, e quindi, potenzialmente, sindaco di Bologna e, per quello che più ci riguarda, della Città Metropolitana.
A noi non resta che aspettare. Più o meno fiduciosi.
Lettera firmata
Sono stato più volte rimproverato, sempre molto correttamente ma spesso con toni…decisi.., da lettori dell’Appennino per la mancanza su Reno News di articoli sulle Amministrazioni locali. Il motivo è semplice: abito a Bologna e non è mai stata mia intenzione fare critiche “su voci che girano”. Sono pervenute alla redazione diverse lettere con commenti relativi a fatti precisi ma non firmate e quindi subito cestinate.
Questo testo che pubblico invece è arrivato da persona conosciuta e credo riassuma molto chiaramente le preoccupazioni ed i timori dei residenti in Alto Reno Terme e Gaggio Montano, vicini al voto che è stato fissato per il prossimo ottobre, ma un po’ di tutto il Medio e Alto Reno. Per avere conferma è sufficiente leggere le cronache dei quotidiani che si occupano del nostro territorio, territorio piuttosto trascurato da tempo dai politici e che purtroppo ha avuto di recente spazio nelle prime pagine per gli incidenti stradali e per la chiusura del ponte “Leonardo da Vinci” di Sasso Marconi.
Una leggenda metropolitana degli anni passati diceva che la Variante di valico dell’A1 nel tratto Bologna – Firenze, preziosissima alternativa alla Panoramica, era stata decisa dopo che un parente stretto di un Ministro in carica ( o forse lui stesso…) era rimasto bloccato causa neve in quel tratto appenninico. Chissà…forse non ci rimane che sperare che in questi giorni qualche parente di persona illustre, di quelle che contano nella stanza dei bottoni, sia rimasto bloccato nella fila nei pressi di Sasso Marconi….