Si è conclusa nella serata del 27 aprile scorso, via meet, causa restrizioni anti-covid, la premiazione del Concorso Letterario “GIOVANI POETI E SCRITTORI DI ALTO RENO 2020” promosso dall’Associazione Culturale Olivacci e Dintorni e patrocinato dai comuni di Alto Reno Terme e Castel di Casio.
Il Concorso, abbinato alla storica iniziativa di OLIVACCI IN FIORE- FESTA DI PRIMAVERA, è destinato, ogni anno, agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Alto Reno, i quali partecipano con racconti e poesie.
I risultati, come ci conferma la Presidentessa dell’Associazione, Pasqualina Tedesco, sono stati molto confortanti per organizzatori e insegnanti.
-Nonostante l’emergenza sanitaria, qual è stata la partecipazione degli studenti?
-Nella primavera 2020, in periodo di lockdown, abbiamo indetto la 3^ edizione del concorso con un po’ di preoccupazione perché i ragazzi erano lontani dalla didattica in presenza e la comunicazione è stata un po’ più difficoltosa degli anni precedenti.. Ma la competenza e l’impegno dei docenti è stato costante anche in estate e alla ripresa del nuovo anno scolastico 2020/2021. Il concorso ha visto la partecipazione di sette classi tra primaria e secondaria di primo grado.
-Perché avete voluto proseguire l’iniziativa, nonostante l’emergenza sanitaria?
–Perché non volevamo spezzare questo filo invisibile della cultura che lega l’Associazione ai ragazzi delle scuole e anche perché non vogliamo privarci delle emozioni che ci regalano ogni anno con i loro elaborati. Loro sanno esprimersi in modo semplice e chiaro, non trascurando le impressioni, i sentimenti, la fantasia, il senso di appartenenza a un territorio come l’Appennino. Quest’anno il tema era libero, ma in particolar modo focalizzato sull’emergenza sanitaria da coronavirus. I ragazzi hanno potuto esprimere attraverso le poesie e i racconti le loro paure, come hanno vissuto tutti quei mesi lontani dai compagni di classe, dai docenti, dalle attività quotidiane e dalle piccole cose di ogni giorno che li rendevano felici, ma impossibilitati a viverli con il lockdown. Credo che abbiano sofferto molto, forse più degli adulti, senza uscire di casa, ma la scuola ha avuto un ruolo importante tenendo alta la loro attenzione anche a distanza, sia per il programma ministeriale che per gli elaborati del concorso.
-La Giurìa ha avuto un difficile compito nella scelta dei vincitori?
-Sicuramente sì, ma è stata compatta nella scelta dei sei testi vincenti, come da regolamento, selezionando quelli con una maggiore intensità di messaggio per il lettore, sia di fantasia che di realtà. Tutti i testi sono meritevoli, così come alcuni disegni pervenuti accompagnati da breve poesia, tanto che l’Associazione ha devoluto ulteriori cinque premi della “Critica” per premiare altri alunni. La Giurìa scelta dall’Associazione era formata da tre persone impegnate nel campo della scrittura, dell’arte e della cultura: Giovanna Giagnoni, docente e poetessa; Lorena Grattoni, artista, pittrice e scrittrice; Fabrizio Carollo, scrittore e giornalista, i quali con competenza e sensibilità si sono espressi con insindacabile giudizio.
-La scuola è sempre la base della cultura?
–Sì, sempre! Direi della vita dei nostri ragazzi, insieme alle famiglie, prima della cultura.
-Quali progetti per le future edizioni?
-Se le risorse ce lo consentiranno, magari se ci aiuta qualche sponsor, intendiamo istituire una Borsa di Studio per i ragazzi di Alto Reno e che rimanga perenne nel tempo per premiare la cultura dei più giovani, attraverso la scrittura e inoltre intendiamo pubblicare una raccolta unica di questi tre anni di poesie e racconti.
-Perché scrivere nell’era tecnologica?
-Perché uno scritto su un foglio bianco rimane per sempre, la tecnologia è effimera e non può essere mai paragonata al piacere di leggere qualcosa che l’autore vuole trasmettere al lettore. E credo che i giovani poeti e scrittori di Alto Reno hanno fatto proprio questo concetto, pur trovandosi nell’era tecnologica, specialmente ora da un anno a questa parte, dove hanno provato sulla loro pelle la didattica a distanza, senza il contatto umano dei compagni e dei docenti.
– Ha dei ringraziamenti da fare?
Certo! La Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo di Porretta-Castel di Casio, Emanuela Cioni che è sempre stata aperta alle iniziative esterne, motivo di arricchimento della scuola. E in particolar modo ringrazio la Collaboratrice del Dirigente, Maria Luisa Varcasia, che ha curato la comunicazione in tutti questi mesi difficili con i docenti e i genitori, nonché la regia durante la premiazione via meet dove erano presenti più di sessanta persone tra adulti e ragazzi. Durante questa edizione e anche nelle altre passate, ho potuto notare questa grande empatia e felicità che lega i docenti ai loro alunni, che con molta serenità sanno spiegare ai più piccoli che non tutti possono vincere e questa è una bella cosa.
Ringrazio il Sindaco di Alto Reno Terme Giuseppe Nanni che da sempre nella sua vita di amministratore sostiene la cultura del territorio in tutte le sue forme, il Vice Sindaco Elena Gaggioli Assessore alla Cultura di Alto Reno Terme, il Sindaco di Castel di Casio, Marco Aldrovandi, rappresentato durante la premiazione dal Vice-Sindaco Antonio Gaggioli, tutto il corpo docente, i genitori e non per ultimi i giovani poeti e scrittori che speriamo di poterli accogliere all’aperto prossimamente nel nostro Borgo di Olivacci, come loro desiderano da tempo, per premiarli in una situazione più serena e gioiosa.
Queste le sei opere premiate (in ordine di classe frequentata):
- “La Cura” di DIEGO VARAGO classe 2^ Primaria Montessori – Ponte della Venturina
PREMIO: Buono acquisto Cartoleria di € 25,00
LA CURA
“In un paese lontano, c’era uno scienziato che voleva trovare una cura per il coronavirus. Dopo diversi tentativi, allo scienziato venne un’idea: intrappolare la luce del sole e trasformarla nella cura. Costruì una mongolfiera, prese il volo e passò tra le nuvole cariche di pioggia. A quel punto si aprì un cielo azzurro e riuscì a intrappolare la luce del sole dentro a un’ampolla. Lo scienziato era così felice perché ora poteva curare tutti”.
- “La mia musica” di LORENZO CINI classe 4^ Primaria Montessori – Ponte della Venturina
PREMIO: Buono acquisto Cartoleria di € 25,00
LA MIA MUSICA
Mi sveglio la mattina
e sento una musichina,
un passerotto
sul davanzale della cucina
mi guarda cinguettando
con aria sbarazzina.
Sognando nel mio mondo,
la musica è sempre
nel mio sottofondo,
sensazioni ed emozioni,
delusioni o incomprensioni,
racchiudo tutto questo in belle canzoni.
- “Dalla finestra di casa mia” di MATTIA MULAS classe 5^ Primaria Montessori – Ponte della Venturina
PREMIO: Libro illustrato “BORGHI E CASTELLI DELL’APPENNINO BOLOGNESE”
di Luciano Marchi con testi di Renzo Zagnoni
DALLA MIA FINESTRA DI CASA MIA
Fuori dalla finestra c’è un mondo bellissimo da esplorare, peccato che in questo momento non si possa uscire per colpa della pandemia e ci dobbiamo impegnare tutti a restare a casa! In primo piano vedo un giardinetto con due rose e aspetto il momento di vederle sbocciare: una avrà le rose viola e l’altra di colore arancione; c’è anche un piccolo albero a forma di spirale. In secondo piano vedo uno stradello con delle reti di sicurezza per non cadere giù. Ci sono anche delle case e un albergo che intravedo lì tra gli alberi. Sullo sfondo vedo delle montagne che baciano il cielo. In cielo c’è un bambino di nome Sole che sta andando ad ovest per dormire, come facciamo noi di notte, e lascia spazio a sua sorella Luna che ci fa sognare!
- “Mi piace leggere perché” di VERONICA TRIPICCHIO classe 5^ Primaria Montessori – Ponte della Venturina
PREMIO: Cofanetto cultura contenente libri di poeseie e racconti pubblicati di Giovanna Giagnoni, Lorena Grattoni, Fabrizio Carollo, Pasqualina Tedesco
La premiazione dell’edizione del 2019
MI PIACE LEGGERE PERCHE’
Mi piace leggere perché mi sembra di partecipare alle avventure dei protagonisti, soprattutto quelli dei fumetti: immagino di vivere nel loro mondo fantastico, pieno di avventure divertenti ed interessanti…fuori dalla realtà! Quando leggo entro in un mondo tutto mio, dove tutto è possibile e può accadere qualsiasi cosa inimmaginabile. Fin da quando ero molto piccola mi piaceva guardare le illustrazioni dei libri immaginando quello che ci poteva essere scritto…e facevo finta di leggere. Poi sono andata all’asilo dove le maestre ci incantavano con la lettura di storie: “Il brutto anatroccolo”, “La bella addormentata”, “Pinocchio”… Avevano un modo divertente e molto creativo di raccontare le storia per coinvolgere i bambini e farci comprendere l’importanza della lettura.
Scoprire l’importanza della lettura a scuola, leggere a voce alta, scoprire cose nuove, appassionarsi, immergersi in un mondo di parole e perdersi. Ho capito che leggere aiuta a connettersi con quello che ci circonda e con gli altri. I libri possono cambiarci la vita!
- “I desideri nella paura” di SIMONA JOLIBERT
classe 5^ Primaria Casola-Berzantina
PREMIO: Libro illustrato “L’Appennino che non vedi” di Luciano Marchi
I DESIDERI NELLA PAURA
Incontrare una persona
che non sia virus corona.
Che il tempo mi allieti
senza tanti divieti.
Riveder mio papà
con tanta felicità.
Ritrovare gli amici
ed esser felici.
Sconfiggere il mostro
che fa un gran disastro.
Ritornare alla normalità
non sarebbe male,
per carità!
- “Colpito da un fulmine” di VICTORIA VALDISERRI classe 1A Secondaria 1° Grado Castel di Casio
PREMIO: Accessori informatici
COLPITO DA UN FULMINE
Tutti i giorni erano uguali. Da quando la scuola era chiusa non sapevo più cosa fare, era come se un orologio si fosse bloccato alla primavera del 2020, sembrava durare un’eternità. Mi dicevano che per un po’ non potevo andare a fare la spesa con mia mamma il sabato pomeriggio, niente passeggiate a Porretta o al centro commerciale a Bologna. Volevo rivedere tutti i miei amici di scuola, mi mancava parlare con loro in classe durante la ricreazione, oppure prendere la corriera per tornare a casa a pranzo. Volevo tornare alle giornate piene di impegni, quelle che avevo prima, avevo nostalgia degli allenamenti di nuoto per la gara di giugno, delle musiche e delle coreografie di ginnastica artistica in preparazione del saggio in teatro di fine corso, ma più di ogni altra cosa sentivo la mancanza della Ginger, di Nanà e di Opale. Mi mancava cavalcare con loro nell’arena, accarezzarli, spazzolarli e perché no anche ripulire i paddock.
Sembrava che questa primavera fosse riuscita a togliermi molto, potevo solo guardarli attraverso le foto sul cellulare scattate l’anno prima al maneggio; potevo parlare e vedere i miei amici solo in videochiamata e di certo non era la stessa cosa. Cercavo di passare il tempo guardando, dopo cena, una innumerevole serie di saghe in tv, come se quello fosse il momento più emozionante della giornata! Passavoi miei giorni praticamente davanti ad un computer in videolezione o a fare compiti, qualche corsa in giardino ma nulla di più.
Ma un giorno tutto cambiò…
Avevo appena finito di fare i compiti, quando decisi di uscire un attimo in giardino per vedere come era il tempo. Non era una giornata delle migliori, anzi pioveva a dirotto, ma mentre guardavo verso il cielo vidi una strana ombra scura che si stava avvicinando alla casa. Sembrava avere delle grandi ali come quelle di un enorme pipistrello, una coda e due maniglie ai lati, iniziai a chiedermi cosa potesse essere quell’affare, non feci in tempo a pensare, che quella strana creatura cadde nel mio giardino tutta “sbruciacchiata”. Mi avvicinai incuriosita, e con mia grande sorpresa scoprii che non era un uccello o qualcosa di simile, ma una persona.
“Oh va’, m’ha colpito un fulmine!” Disse.
Nella mia testa pensai: “Ma chi è questo tizio strambo che è caduto dal cielo! Dicerto non è un corriere, pare un vecchio di cento anni! Per di più non porta neanche la mascherina!” Allora provai a chiedergli:
” Chi sei?”
La sua risposta fu alquanto strana:
” Io sono Leonardo, Leonardo Da Vinci”
E beh certo, io dovrei credere a un tizio caduto dalle nuvole? No grazie preferisco tornare in casa! Lui non era della mia stessa idea, infatti iniziò a borbottare:
” Nooo, mi devi aiutare! Devo tornare a casa, aiutami!”
Io gli risposi:
” Ma dove credi di andare? Guarda che c’è la quarantena! Non puoi spostarti! E poi l’autocertificazione ce l’hai?
“Auto che cosa? Certo che sono finito proprio in un posto strano!” Rispose.
Dato che insisteva così tanto invitai lo strano personaggio ad entrare in casa. Era mezzo pelato, aveva una lunga barba bianca, e portava uno strano “camicione” anche quello bianco. Ero quasi indecisa se fosse scappato da un manicomio o da un ospedale!
Leonardo incuriosito iniziò a girare per casa quando vide il calendario appeso al muro, fece una strana faccia quando lesse la data “maggio 2020”. Subito dopo iniziò a fare un sacco di domande:
“Ma come, non siamo nel 1506? Com’è possibile che siamo già nel 2020? Come ho fatto ad arrivare qui? Cosa è successo in tutti questi anni?…
Allora iniziai a spiegargli:gli raccontai qualche evento storico che lui non conosceva come le guerre, o lo sbarco sulla luna. Mi ascoltava come se gli stessi parlando di qualcosa di impossibile!
“Ebbene sì Leonardo, siamo nella primavera dell’anno 2020. Non è proprio un bel periodo, anzi per niente. Non si può uscire di casa per non rischiare di essere contagiati dal Coronavirus!”
“Impossibile! Nessuno può fermare Leonardo! Neanche questo Coronavirus!”
“Fai come credi, ma se poi prendi una multa da 500€ secondo me ti fermi!”
Lui non rispose. Non aveva idea di cosa fosse una multa o tanto meno l’€.
“Ma quindi che cos’è questo Coronavirus?”
“Come non lo sai? Il Coronavirus è un virus che fa ammalare e morire tante persone, quindi per non farci contagiare dobbiamo restare tutti in casa.”
“Ma come! Se siamo nel 2020, quindi nel futuro, è possibile che nessuno abbia ancora inventato una cura?”
“Si vede che di geni al giorno d’oggi non ce ne sono molti! Però ora ci sei tu, pensa a qualcosa per aiutarci!”
“Potreste andare in giro con una delle mie invenzioni, lo scafandro!”
“Ma dai Leonardo! Cosa dici! Non si respira con la mascherina, figurati con un arnese del genere! E poi sembriamo tutti matti!”
In quel momento vidi che dalla piccola borsa di Leonardo stava uscendo uno strano liquido verde, Allora gli chiesi:
“Cos’è quello strano liquido che ti sta uscendo dalla borsa?”
Lui rispose:
“Ha, questo? Boh sinceramente non lo so. Ma quando sono partito avevo preso degli oggetti che mi sarebbero potuti servire, ma mi sa che quando il fulmine mi ha colpito si sono sciolti! E… beh credo che questo sia il risultato!”
Dopo il lungo discorso era ormai sera quindi decisi di mandare a dormire Leonardo nella capanna della legna in giardino. Il mattino dopo mi svegliai, e andai a chiamarlo, in realtà era già sveglio, ma stava curiosando tra tutti gli attrezzi. Decidemmo di andare a vedere i danni della stravagante “macchina volante” di Leonardo, quando io scoprii che il vicino si era ammalato di Coronavirus, e che si stava curando da casa sua.
Allora a me venne in mente di provare a usare l’intruglio di Leonardo scoperto il giorno precedente come “cura”. Lo dissi subito a Leonardo che da bravo ricercatore, curioso di cosa sarebbe successo accettò. Andammo armati di mascherine e guanti davanti alla finestra del vicino e iniziammo a urlare il suo nome, quando aprì la finestra Leonardo tentò di convincerlo a provare la strana sostanza della borsa, e alla fine lui accettò. Allora gli passai lo strano barattolino contenente il liquido, per pochissimo tempo gli si illuminò la bocca di verde, subito dopo, per vedere se l’intruglio aveva funzionato, il vicino corse in casa si provò la febbre egli era passata! Il giorno dopo chiamò la guardia medica per farsi fare un tampone e indovinate un po’… era guarito! Eravamo tutti e due molto felici per la grande scoperta, Era da non crederci, avevamo finalmente trovato la cura per il Coronavirus!
Ormai era sera, dopo aver mangiato io andai a dormire, e Leonardo tornò nella capanna di legno in giardino, ma non si mise subito a dormire, anzi iniziò a rovistare tra tutti gli oggetti che c’erano nella piccola casetta. Tirava fuori: forbici, cacciaviti, corde, e persino pezzi di legno di scarto, quando vide un decespugliatore. Subito mille idee gli andarono in testa, e allora si mise a costruire. Il mattino dopo corse in casa con uno strano oggetto, sembrava avere un serbatoio, un’elica presa dal decespugliatore, e un manico tutto storto. Appena lo vidi pensai:
“Speriamo che mio babbo non cerchi il suo decespugliatore!”
Poi, mi venne subito un’idea geniale:
“Perché non usare quello strano oggetto per distribuire la cura a tutte le persone?”
Appena lo dissi a Leonardo lui esultò dalla gioia, non stava più nella pelle. E per rendere l’oggetto ancor più interessante Leonardo costruì altre due ali uguali a quelle della sua “macchina volante”, solo più piccole e gliele attaccò sopra. Lo strano oggetto avrebbe dovuto alzarsi in volo, con l’elica del decespugliatore avrebbe dovuto distribuire sotto forma di pioggia la cura. Il giorno dopo, di mattina presto, ci alzammo molto velocemente per provare lo strano arnese inventato da Leonardo, andammo subito in giardino e lui tirò in aria l’oggetto che con stupore di tutti rimase là, in alto a fluttuare e a muoversi in cerchio. Dopo il test andato a buon fine, ci mettemmo a rovesciare la cura dentro al serbatoio, Leonardo salì in piedi sullo scivolo e lanciò nuovamente in aria lo strano oggetto che partì come una scheggia verso destra a distribuire la cura a tutti.
La Giuria dell’edizione del 2019
3 mesi dopo
Leonardo, aveva avvistato lo strano oggetto che tornava indietro, allora salì di nuovo sullo scivolo e lo afferrò. Il serbatoio era ormai vuoto. Ce l’avevamo fatta, avevamo distribuito la cura per il Coronavirus a tutto il mondo! E pensare che all’inizio non volevo neanche fare entrare Leonardo in casa! Ma ora era finito tutto. Leonardo disse:
“Non c’è più motivo che io resti qui! Il mio lavoro è finito, ti ho aiutato, e ora vorrei tornare a casa!”
Io non gli risposi, dopo il grande aiuto che mi aveva dato voleva tornare nella sua epoca? Beh in fondo erano passati ormai tre mesi da quando era arrivato, era giusto che potesse tornarsene a casa sua. Il giorno successivo non era dei migliori, anzi pioveva a dirotto come il giorno in cui era stato colpito dal fulmine, quindi Leonardo decise di rimettere a posto la sua “macchina volante”. In poco tempo era già pronto per ripartire, la macchina era sistemata, io lo salutai e lui iniziò a volare nel cielo con la sua strana invenzione. Si era alzato in volo da qualche secondo quando lo colpì nuovamente un fulmine e sparì nel nulla.
Mi svegliai dal magnifico sogno. Mi trovavo in salotto, sul divano forse avevo fatto un pisolino un po’ troppo lungo pensai, e invece no… accesi la TV, la notizia del giorno era:
“FINE EPIDEMIA CORONAVIRUS”
Non riuscivo a crederci, mi persi ad ascoltare il giornalista che parlava dell’inaspettata notizia, quando proprio dietro di lui, sullo sfondo vidi un’ombra, quella figura mi sembrava di conoscerla! Quando la guardai meglio capii subito: era Leonardo con i soliti abiti “sbruciacchiati!”, mi stava salutando da dietro il giornalista! Ero così felice di rivederlo! In quel momento capii che tutti i sogni possono diventare realtà, anche i più strani come questo.
Queste le opere premiate dalla Critica a cui va del materiale didattico e che pubblicheremo in un secondo momento:
- “Creazione di dadi” di SARA LUCCHI classe 2^ Primaria Montessori – Ponte della Venturina;
- “L’Elfo Matematico” di ANDREA MARASTI classe 2^ Primaria Montessori – Ponte della Venturina;
- “Prendi” di ALEX GUGLIELMI classe 4^ Primaria Montessori – Ponte della Venturina
- “Il mare” di CARMEN TASI classe 5^ Primaria Montessori – Ponte della Venturina;
- “Quarantena” di EMILY BASSI classe 5^ Primaria – Casola- Berzantina