Il comunicato del Comitato in difesa dell’Ospedale “Costa” di Porretta Terme:
“Sono passati 7 lunghi anni.
7 anni di battaglie, decine e decine di manifestazioni, oltre 11.000 firme raccolte, ricorsi, digiuni, risoluzioni, interrogazioni, convocazioni al Ministero della Salute, tutto questo per il punto nascite di PORRETTA la cui chiusura, avvenuta appunto 7 anni fa, ha privato il nostro Appennino di un reparto di Ostetricia, ma soprattutto di un LUOGO DOVE NASCERE in tranquillità e sicurezza.
foto bolognatoday
Nonostante le tante promesse ad oggi da parte della Regione Emilia Romagna non è ancora arrivato nessun impegno concreto che dimostri che si stia lavorando per la riapertura.
Supponiamo che il ritardo dipenda dal difficile e drammatico momento che stiamo attraversando, ma d’altronde sappiamo che il COVID non verrà completamente sconfitto nel breve periodo, quindi noi crediamo che si debba continuare a lavorare affinché servizi sanitari come quello del punto nascite possano essere nuovamente ripristinati.
Lo scorso agosto l’attuale Assessore alle politiche sociali Donini aveva anticipato che si sarebbe lavorato a un progetto di fattibilità sulla ristrutturazione di un piano dell’ospedale, per consentire la riapertura del punto nascita, comprensivo di due sale parto e una sala operatoria dedicata e posti di degenza, come prescrive la normativa vigente.
Noi cittadini della montagna vogliamo sperare che l’impegno per la riapertura del punto nascite, preso all’ inizio di questo mandato da parte della Giunta regionale , sia presto realtà’.
Investire sulla Sanità oggi non è più una opzione, ma un obbligo e il Covid è qui a ricordarcelo ogni giorno.
E’ in gioco il nostro futuro.”
Emanuela Cioni
Presidente del Comitato in difesa dell’ospedale di Porretta.
Emanuela Cioni e un “dimostrante” in occasione della manifestazione di protesta davanti alla Regione
Prima di protestare, bisognerebbe informarsi nei dettagli. Avete 500 nascite all’anno ?
E’ un argomento nuovo, non ne abbiamo mai parlato in questi 7 anni….