ALTO RENO TERME: Covid e servizi ambulatoriali presso l’Ospedale “Costa”

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Ospedale “Costa” di Porretta Terme

 

Comunicato del “Comitato in Difesa dell’Ospedale Costa”

Il Covid 19, oltre alle problematiche create dalla pandemia per la gestione dei casi specifici, ha messo in difficoltà l’accesso alle prestazioni ambulatoriali ospedaliere e territoriali ordinarie soprattutto per gli anziani, le persone disabili e tutti coloro che presentano elevata fragilità in merito alle condizioni di salute. E’ anche il caso dell’Ospedale Costa, di Alto Reno Terme, e dell’Appennino Bolognese.

La Presidente del Comitato Permanente per l’Ospedale Costa, nonché presidente nazionale del CISADEP, Emanuela Cioni, in una sua comunicazione alla Dott. Sandra Mondini, Direttore del Distretto Appennino Bolognese con sede ad Alto Reno Terme, segnalava che nelle ultime settimane molti cittadini hanno lamentato il disservizio creatosi per l’inattività delle attività ambulatoriali e di altra tipologia a causa del Covid nella zona.

Emanuela Cioni

Queste prestazioni sono necessarie ed importantissime per coloro che, non colpiti da Covid, ne hanno urgente bisogno per la cura di tutte le patologie acute e croniche correlate, ed è assurda l’organizzazione attuale che vede soprattutto le persone anziane e fragili con patologie anche gravi costrette a spostarsi negli ambulatori della città di Bologna sobbarcandosi ulteriori spese e disagi non indifferenti.

Inoltre, l’orario di visita ai degenti nell’Ospedale Costa, dalle 12.30 alle 14.00, consentito ad un solo familiare, appare alquanto restrittivo: considerato il fatto che l’AUSL abbia preso tutte le precauzioni del caso per il controllo della pandemia, è comunque importante per il degente che si trova a vivere la fragilità di tale situazione il conforto della famiglia.

Sandra Mondini

 

Nella risposta pervenuta, la Dott.ssa Mondini, condividendo l’assurda disposizione che i cittadini dell’Appennino Bolognese per espletare le prestazioni relative siano costretti a recarsi a Bologna, in una organizzazione post lockdown tendente a smaltire le liste d’attesa ottimizzando i punti di erogazione dei servizi, mettendo in rete tutte le date possibili indipendentemente dalla residenza, cosa che è reciproca in quanto anche dalla città sono costretti a recarsi sull’Appennino, cosa che comporta spostamenti molto scomodi. Rendendosi conto della cosa, c’è l’impegno a sottoporre la questione alla Direzione Aziendale, in cui si sottolineeranno le peculiarità del Distretto dell’Appennino Bolognese che permetterebbero un’autosufficienza territoriale per gran parte degli ambiti specialistici. In merito all’orario di visita ai degenti dell’Ospedale Costa si è ancora costretti a ricorrere ad orari contingentati in quanto l’emergenza non è finita.

Comunque, da parte della Presidente Cioni e del Comitato, si auspica, visto che ci sono le premesse, una pronta risposta alla problematica rappresentata, in quanto l’inattività delle prestazioni professionali ambulatoriali e non costringe i cittadini dell’Appennino a eseguire esami e visite a Bologna, generando un costo esoso per gli spostamenti e soprattutto un grande disagio soprattutto per chi, come le persone anziane che tra l’altro sono a rischio Covid maggiore, hanno patologie che non gli permettono sempre spostamenti dai luoghi di residenza.

 

 

 

 

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