Il commento dei rappresentanti della lista “Una Nuova Idea” sull’esito dell’incontro tenutosi al Kursaal nei giorni scorsi:
“Il nuovo palazzetto, che l’amministrazione comunale di Alto Reno Terme intende costruire sopra il campo da calcio “Albergati”, è un’opera che avrà un notevole impatto sulla nostra comunità.
Chiariamo subito che non siamo contrari a prescindere a questa opera pubblica, anzi. Siamo convinti che una opportuna gestione della struttura e una adeguata programmazione di eventi sportivi, musicali, culturali e meeting, consentirebbe un utilizzo frequente del palazzetto. Utilizzo che, visto l’importante investimento pubblico, riteniamo debba andare ben oltre il rappresentare uno spazio in più, comunque necessario, per le attività quotidiane delle tante società sportive presenti sul nostro territorio.
Il primo dubbio che ci sorge è proprio legato a questo aspetto: non abbiamo notizie sul come l’amministrazione intenda gestire la nuova struttura, un elemento, a nostro parere, non eludibile nè trascurabile.
L’altra grande criticità è legata all’area su cui sorgerà il palazzetto.
Costruirlo sopra il campo Albergati, senza prevedere nessuna riqualificazione delle strutture sportive adiacenti di via Lungoreno, ormai fatiscenti, è una scelta che non ci convince per diversi fattori. Siamo infatti convinti che un’opera di questa portata abbia senso se realizzata in un contesto di riqualificazione generale dell’area sportiva, pensiamo in particolare alla palestra di via Lungoreno, ai due campi da tennis all’aperto, a quello coperto ed al campetto di basket esterno.
Va poi sottolineato che sull’area vige un vincolo idrogeologico, essendo considerata zona ad alto rischio di inondazione, vincolo che ha obbligato a rivedere diversi aspetti del progetto con un marcato innalzamento dei costi, dai 2.000.000 di euro previsti ad almeno 2.500.000. La messa in sicurezza dell’area prevede, ad esempio, la costruzione di una nuova strada di accesso al palazzetto dal parcheggio di via I° maggio, sotto piazza Smeraldi.
Inoltre la diversa disposizione della struttura, che dovrà obbligatoriamente essere costruita “a monte”, cioè più lontana possibile dal fiume, causerà una riduzione dei posti a sedere sugli spalti per un totale di 400 posti, lanciando così seri dubbi sulla possibilità di organizzare eventi sportivi con un richiamo di pubblico maggiore di quelli che possono essere organizzati ad oggi.
Va anche detto che la rinuncia al campo da calcio, al di là degli aspetti affettivi e storici, priverà il “Porretta Calcio” di una struttura fondamentale, sovraccaricando così i campi dell’area al di là del fiume, che hanno bisogno quanto prima di nuovi spogliatoi. Un intervento che, con la costruzione del palazzetto, non sarà più rimandabile.
Il finanziamento dell’opera godrà di di un contributo regionale di 500.000 euro ottenuti tramite bando attraverso il “progetto di fattibilità tecnica ed economica” originario, grazie ad una premialità legata alla nascita di nuovi comuni tramite fusione; il resto dovrà essere finanziato attraverso l’assunzione di un mutuo. Sul contributo regionale però pende una spada di Damocle non indifferente: i lavori dovranno terminare entro il 31-12-2020, una data che pare davvero troppo ravvicinata.
Per tutti questi motivi riteniamo che un nuovo palazzetto dello sport possa rappresentare sì un’opera strategica, a patto che prima dell’approvazione del progetto definitivo si discuta delle criticità qui citate per tentare di risolverle. Viceversa il rischio di costruire una “cattedrale nel deserto” appare sempre più concreto. “
Alberto Zolli – Elisa Mellini – Francesco Palmieri