Testo e foto di Pasqualina Tedesco
Casa Calistri, frazione dell’ex comune di Granaglione a circa 800 mt di altezza, collocata in una stretta gola della Valle del Randaragna, oggi, in un’atmosfera dai caldi colori autunnali, ha vissuto una giornata intensa e piena di ricordi per la borgata e per la sua Proloco “Il Quinto di Casa Calistri”. Una giornata ricca di sentimenti e di emozioni dedicata a una persona del luogo, Adelindo Lazzeroni, classe 1962, scomparso prematuramente nel 2008.
Nella chiesa parrocchiale di San Pellegrino, il Parroco Don Michele Veronesi ha celebrato la S.Messa in sua memoria con l’accompagnamento del Maestro Gianni Landroni.
La Proloco Il Quinto di Casa Calistri, nata come Circolo Ricreativo Culturale Randaragna nel lontano 1977 e guidata attualmente dalla Presidente Rosella Lazzeroni, ha voluto intitolare una targa all’interno dei locali, in memoria di una persona nativa di questo luogo e che ha operato notevolmente a favore della comunità e in particolare nello sviluppo delle attività della stessa Proloco.
Adelindo, consigliere comunale per ben due mandati nel Comune di Granaglione dal 1994 al 2002, è stato ricordato dal parroco tramite testimonianze varie e dal Sindaco Giuseppe Nanni che l’ha descritto come una persona semplice e umile, sempre disponibile al servizio delle istituzioni e della sua gente, che si è dedicato in ogni circostanza al suo luogo di origine senza nessuna riserva per ogni iniziativa volta al miglioramento e alla rivalutazione di questa aspra montagna. Il sogno di Adelindo, non realizzato, era poter recuperare il Molino del Nazareno, uno dei più conosciuti nella Valle del Randaragna e non a caso la targa ne riporta l’immagine.
Era presente anche Igor Taruffi, Consigliere Regionale, nonché parente dello scomparso.
Parole di gratitudine sono state dette dalla famiglia per questo gesto generoso della Proloco. Adelindo Lazzeroni è stato ricordato anche dai ragazzi dell’allora Circolo degli anni’80, tra cui Luca che, dopo il racconto di tanti ricordi dell’adolescenza passata qui, ha dichiarato “E’ anche grazie a lui se siamo diventati gli uomini e le donne di oggi e che torniamo ancora qui a Casa Calistri, alle nostre origini per apprezzare e valorizzare i nostri luoghi e tutto il lavoro manuale ed educativo verso noi giovani fatto dalle persone come lui”.
Ricordare Adelindo oggi con una targa, a dieci anni dalla sua scomparsa, ha avuto un significato importante per la gente del “Quinto” che ritiene il suo operato come una grande eredità regalata alla gente del Randaragna ed un esempio da seguire tanto che ancora oggi sembra ancora di sentirlo parlare in mezzo a loro, come è dimostrato da alcune sue frasi riportate sulla locandina del pranzo offerto per l’occasione: “Animo.. Animo”, “Ordine e pulizia” che evidenziano la vivacità e la potenzialità trascinatrice di Adelindo. La targa non resterà solo una targa, ma un messaggio d’amore per la montagna .