Ieri sera il Teatro “Testoni” ha deciso di uscire dai suoi “confini” murari con l’opera lirica per la prima volta dopo sei anni.
E non l’ha fatto alla chetichella, ma a testa alta e di gran carriera.
Nessuno probabilmente si aspettava un trionfo di pubblico di questo livello.
Oltre 300 persone hanno affollato l’arena del “Rufus Thomas Park” per assistere al VI appuntamento de “Invito all’opera” organizzato dall’Associazione Santa Maria Maddalena con il sostegno del comune di Alto Reno Terme.
Quest’anno il titolo andato in scena è stato l’immortale capolavoro di Pietro Mascagni, la “Cavalleria Rusticana”, opera in atto unico per soli, coro e orchestra.
Una produzione a firma “La Corelli”, che più volte ha realizzato con questo cast di professionisti e con l’accompagnamento dell’ensemble TempoPrimo riscuotendo sempre grandi successi.
Il progetto scenico e la regia erano del già noto al territorio Lorenzo Giossi che, nonostante problematiche all’impianto luci (esterne a lui) ha saputo realizzare uno spettacolo di alto livello, semplice nei movimenti di scena, ma determinati, chiari, Limpidi a volte anche marmorei.
La guida musicale di Lorenzo Bizzarri ha saputo proporre una “Cavalleria” in perfetto equilibrio tra l’intimità a grandi momenti di intensità.
Ha guidato un ensemble orchestrale magistralmente preparato, grazie anche alla costante attività artistica, alla supervisione e direzione del Maestro Jacopo Rivani, direttore artistico e musicale dell’orchestra La Corelli, di cui gli elementi del gruppo “TempoPrimo” rivestono le prime parti.
Bizzarri ha quindi portato al pubblico una “Cavalleria” di alta classe.
Il cast dei cantanti, anch’essi scelti dal direttore artistico, non ha deluso sotto nessun punto di vista. A parte il Baritono locale, Giacomo Contro, erano tutti visi nuovi per il nostro territorio:
Il soprano Giorgia Paci, seppure il breve ruolo di Lola non le permettesse di sfoggiare al meglio le proprie capacità vocali ha fatto perfettamente comprendere al pubblico il proprio talento e la propria conoscenza tecnica, con un timbro limpido, chiaro e supportato anche dalle proprie capacità sceniche.
Il Mezzosoprano Elisa Gentili, nel ruolo di Mamma Lucia ha saputo interpretare una perfetta madre siciliana: marmorea, glaciale e “padrona/padrina” della situazione, ma anche totalmente distaccata dai guai del figlio. Personaggio sfaccettato e ben interpretato.
Il Baritono Giacomo Contro, nei panni di Compar Alfio, ha rivestito un personaggio quasi rossiniano nel suo ingresso, ma che, con la presa di coscienza dei fatti scenici, si trasforma totalmente in un personaggio oscuro e carico d’odio (perfettamente giustificato).
Il tenore Davide Piaggio ha interpretato un grande Compare Turiddu, totalmente fuori dai soliti canoni (questo grazie all’idea registica di Giossi). Un personaggio dichiaratamente malvagio ed egoista, causa di tutti i guai e problemi di questa storia.
Ed è a ciò che si aggancia la resa scenica e vocale del soprano Laura Palma.
Santuzza è totalmente schiacciata dal peso (e dalla cattiveria) delle azioni di compare Turiddu. È lei che nella totale disperazione (e ingenuità) si tradirà dicendo la verità dei fatti ad Alfio. Palma ha saputo interpretare un ruolo devastato dall’amore, dal tradimento e dal giudizio incessante della popolazione locale.
Ma la vera sorpresa è stato il Coro. Probabilmente il vero protagonista dell’opera.
Il Coro in questa composizione canta per circa metà del minutaggio totale, per cui sia scenicamente che musicalmente non potevamo che aspettarci la perfezione.
E così è stato.
Il coro Euridice ha saputo passare da momenti di alta liricità a passaggi di vera intimità e limpidezza.
Anche scenicamente il coro è stato protagonista. Seppur il mastodontico numero di coristi (quasi quaranta) non permettesse grandi movimenti scenici il coro è diventato anch’esso parte della scenografia minimale di Giossi. Come un prolungamento alla scenografia architettonica.
Merito di ciò è stato sicuramente il suo maestro preparatore, il Maestro Pier Paolo Scattolin. Che ha saputo usare Tutta la sua immensa e pluridecennale conoscenza ed esperienza per portare un coro già di chiara fama per la musica sacra antica e contemporanea in un repertorio che non sempre ha masticato, ma che invece ieri sera (8 agosto nda.) sembrasse avere nella propria dieta da sempre.
(Un plauso anche al corista ultra ottantenne che ha partecipato con i colleghi coristi con una vivacità da ventenne, arrivarci così!)
L’organizzazione del Testoni, capitanata dall’associazione Santa Maria Maddalena, e supportata magistralmente dal comune di Alto Reno Terme, in particolare dall’assessore alla cultura nonché vicesindaco Elena Gaggioli, ha segnato un vero giro di boa per la vita culturale di questo paese.
Insieme ad eventi come Il Soul Festival, Al Festival del Cinema, al Festival Barocco di Vox Vitae, sale prepotentemente e definitivamente sul podio delle associazioni che sanno realizzare eventi di qualità e di successo, non solo di qualità appunto, ma anche di pubblico.
E come sempre non possiamo che augurarci un proseguimento di questo progetto e di tutte le attività di questa associazione.
Ad Majora.