Ieri si è svolta la cerimonia di intitolazione di una autoambulanza della Pubblica Assistenza di Granaglione al Dott. Antonio “Tonino” Rubbi alla presenza di S.E. l’Arcivescovo Metropolita di Bologna Matteo Maria Zuppi e di tante Autorità politiche e civili nonché di numerosissimo pubblico
Antonio Rubbi
Chiamato da Reno News a presentare un ricordo del Dott. Rubbi essendone stato l’ultimo Collaboratore, non vorrei scadere nel banale e già detto. Per questo tratteggerò la sua figura in linea generale affrontando il merito stretto del significato della sua azione cristiana orientata al soddisfacimento dei bisogni della Comunità.
La domanda che oggi mi pongo e Vi pongo è dunque la seguente:
quanto manca a questo lembo di terra appenninica e, più in senso lato, a questa nostra società una figura quale quella di Antonio Rubbi?
Mi spiego meglio: Antonio Rubbi, come ben sa chi lo ha conosciuto in vita, rappresenta a tutto tondo quella figura idealtipica di laicato devoto ed impegnato che oggi tanto manca a fare da collante ai bisogni sociali.
Come ben asseriva il Presidente della Croce Rossa di Bologna proprio ieri, il Dott. Rubbi aveva avuto la capacità di unire addirittura due associazioni (la Croce Rosse e la Pubblica Assistenza) quale forse unico esempio cui sono state dedicate ambulanze e mezzi di entrambe le istituzioni. Perché Antonio Rubbi non faceva distinzioni di censo, di colore, di alcuna natura quando aiutava e si dedicava ai bisogni. Sapeva che occorreva “fare” e….faceva.
Faceva, si impegnava sino a sacrificare, e con lui i numerosi assistenti che nel suo lungo servizio lo hanno accompagnato, la dimensione della vita intima e privata…e questo sacrificio ha portato segni, molti, svariati…questa ambulanza ne è esempio ideale come lo sono i contributi giunti all’Istituto Comprensivo e, in special modo, alla scuola primaria di Alto Reno Terme, frutti questi giunti assai dopo la sua dipartita terrena ma maturati nel segno del suo nome ed in quello dei suoi Amici, senza contare le miriadi di contribuzioni da lui raccolte nell’arco di 40 anni per un numero ormai indefinibile di Istituzioni bolognesi e del forese.
In una terra, la nostra, dove per avere ciò che è lecito occorre chiedere due volte, la mancanza di “Tonino” si farà sentire in quanto seppure una sua celebre frase era “il cimitero è pieno di persone indispensabili” viviamo in tempi immaturi, senza memoria e senza capacità di tramandare le Opere.
Il tutto e subito impera ed i bisogni sono intesi quasi esclusivamente in una ottica personale e “chiusa”.
Ha ben asserito S.E. Mons. Zuppi che “se si dona gratuitamente si riceverà il doppio” commentando il Libro dei Re e la parabola evangelica lette durante la Funzione.
Quella stessa gratuità di cui vorremmo si facesse parte attiva la politica e quel laicato borghese oggi perso negli interessi meramente materiali che tanto lo distraggono dal fare il bene in modo disinteressato.
Ieri molte persone erano presenti. Se in ognuno di loro germogliasse un piccolo Tonino Rubbi l’Alto Reno cesserebbe di essere afflitto da tanti problemi che oggi lo limitano in maniera imbarazzante.
Enrico Bittoto