Dice la letteratura: “Ogni persona reagisce in modo diverso e i tempi di elaborazione del lutto sono molto soggettivi e variano in base alle risorse personali e psicologiche della persona e dell’ambiente relazionale e affettivo che la circonda”.
Molte persone sentono che “accettare” la morte della persona che ami è uguale a dimenticare, a mettere da parte. La morte, esattamente, significa emozione forte e costante che accompagna la quotidianità “difficile da gestire”, è sentimento di colpa, per non aver fatto qualcosa in più, o in modo diverso, è paura di rimanere da soli. Tanti però, pur provando a mettere in atto strategie e risorse, non riescono a superare il lutto e sentono permanere in loro disagi di natura psicologica e non solo.
Importante, e direi determinante, è ricevere un sostegno terapeutico quando si affrontano situazioni e momenti complicati e dolorosi.
Il lutto, dopo la scomparsa della persona più importante della mia vita, fa parte della mia esperienza di vita più traumatica e dolorosa e mette a dura prova i miei giorni presenti e futuri. Una parte di me non mi permette di credere che questa morte è avvenuta davvero e ho ancora la convinzione dell’impossibilità a sopravvivere senza Bruno, il mio unico figlio .
Ho così deciso di utilizzare IL TEATRO, destinato da sempre all’intrattenimento del popolo, per iniziare a fare qualcosa per me stessa, per cercare di migliorare il mio pesante stato di tristezza e per trovare il coraggio per le mie scelte. Sottolineo, fortemente, l’utilità delle tecniche del teatro sociale, a scopo terapeutico; ha strumenti artistici consolidati anche per aiutare le persone a esprimere emozioni, a poter dare una forma al dolore, al vuoto, alla disperazione, alla rabbia e a tutte le tante emozioni legate ad una perdita.
Esprimere “con dignità” il mio dolore è faticoso, ma fondamentale per andare avanti. Il teatro mi viene in aiuto, mi consente di manifestare uno stato psico-magico di trasformazione e mi permette innanzitutto di dare significato e senso alle mie sofferenze, trasportando fuori di me le emozioni distruttive, dando spazio a qualcosa di profondamente meraviglioso, come nei sogni.
Faccio parte di un gruppo di amici: “Compagnia delle Tele” di Porretta Terme (BO), che mi ha accolta con affetto e comprensione sin dai primi momenti di tragedia che mi ha improvvisamente colpita, dopo la morte di mio figlio avvenuta il 10 gennaio 2017.
Quest’anno la nostra compagnia di teatro ha appena concluso le rappresentazioni de “Il gattopardo” al Teatro “Testoni” di Porretta Terme e anche al Castello della Rocchetta Mattei. Si continua questa settimana con “La lupa” venerdì 25 e sabato 26 maggio ancora al Teatro “Testoni” di Porretta Terme alle ore 21.
Altri due copioni sono già in fase di prova : “Cosi è (se vi pare)” in programma per giugno, sempre nel medesimo teatro, per concludere a luglio con “La bella e la bestia” al Castello della Rocchetta Mattei. Il tutto sotto l’attenta conduzione e regia di Giovanni Fochi.
Invito tutti a seguirci e a partecipare agli eventi in programma con prevendita biglietti presso: “L’Arcobaleno” di Porretta Terme e Vergato.
Per maggiori informazioni: Rina 328.8203381
Mabel Zarate