“Covili visionario resistente” è il titolo della mostra che si terrà dal 19 maggio al 15 agosto ad Alto Reno Terme dedicata a Gino Covili a 100 anni dalla nascita. L’esposizione è un invito per il visitatore a mettersi in cammino con Covili nei luoghi della Linea Gotica, che lo hanno visto partigiano, esperienza che ha segnato in maniera decisiva la sua esistenza di uomo e di artista. Il percorso prosegue nei campi dove Gino, giovane padre di famiglia, ha faticato come bracciante e che poi Covili, il pittore, ha rappresentato nei suoi quadri.
La mostra si sviluppa, dunque, in diversi luoghi: da Porretta Terme a Castelluccio e poi, ancora, sui luoghi del ricordo come Cà di Berna, Biagioni e Ronchidoso. Ognuna di queste località avrà un suo racconto da proporre, una sua storia da sviluppare. La parte centrale della mostra è allestita nelle sale di Castello Manservisi, a Castelluccio di Porretta. Sono le trentanove opere che compongono, al completo, il Racconto Partigiano dipinto da Covili a cavallo degli anni ’70 dopo, cioè, aver elaborato a pieno quello che la lotta di Liberazione aveva rappresentato per lui, giovane manovale aspirante pittore di Pavullo, per la sua generazione e per il futuro del nostro Paese.
Da Castelluccio si scende a Porretta Terme, dove Covili si esprime in altre forme di Resistenza. La prima tappa è all’Hotel Helvetia dove sono esposti tredici quadri che rappresentano la massima espressione del Covili interprete e custode della civiltà contadina. Sempre a Porretta si arriva allo studio di Luciano Marchi, fotografo dell’Appennino e della sua gente, e in questo senso alter ego di Covili nel rappresentare, dal mirino della sua reflex, uno stesso mondo e uno stesso paesaggio. Qui si trovano i quadri de Gli Esclusi e delle Donne Perdute.
Ultima tappa di Porretta, nella filiale della Banca di Credito Cooperativo dell’Alto Reno. Solo tre quadri e una scultura, che non solo rappresentano la straordinaria conclusione del percorso di questa mostra, ma sono anche e soprattutto il lascito di Gino Covili per il futuro.
Sulla montagna bisogna salire per andare a intercettare le installazioni permanenti realizzate, all’aperto, in tre luoghi simbolo del territorio. Sono grandi riproduzioni di opere fondamentali di Gino Covili, ognuna arricchita dalle parole di un altro maestro di queste terre qual è Francesco Guccini. Si comincia a Biagioni, dove trova posto il “Fucilato”, quadro centrale del Racconto Partigiano. Si prosegue fino a Cà di Berna per vedere la riproduzione de “La borgata abbandonata”, uno dei grandi paesaggi di Gino Covili. Si conclude a Ronchidoso per trovare in “Cresce la Resistenza” una delle opere che meglio raccontano la visione di Covili per quel periodo della sua vita.
Incontri, momenti, suggestioni. Alla fine, il Cammino Covili avrà portato i visitatori alla visione di oltre sessanta opere, insieme a esperienze multimediali, momenti di partecipazione attiva e paesaggi da ricordare.
La mostra si sviluppa, dunque, in diversi luoghi: da Porretta Terme a Castelluccio e poi, ancora, sui luoghi del ricordo come Cà di Berna, Biagioni e Ronchidoso. Ognuna di queste località avrà un suo racconto da proporre, una sua storia da sviluppare. La parte centrale della mostra è allestita nelle sale di Castello Manservisi, a Castelluccio di Porretta. Sono le trentanove opere che compongono, al completo, il Racconto Partigiano dipinto da Covili a cavallo degli anni ’70 dopo, cioè, aver elaborato a pieno quello che la lotta di Liberazione aveva rappresentato per lui, giovane manovale aspirante pittore di Pavullo, per la sua generazione e per il futuro del nostro Paese.
Da Castelluccio si scende a Porretta Terme, dove Covili si esprime in altre forme di Resistenza. La prima tappa è all’Hotel Helvetia dove sono esposti tredici quadri che rappresentano la massima espressione del Covili interprete e custode della civiltà contadina. Sempre a Porretta si arriva allo studio di Luciano Marchi, fotografo dell’Appennino e della sua gente, e in questo senso alter ego di Covili nel rappresentare, dal mirino della sua reflex, uno stesso mondo e uno stesso paesaggio. Qui si trovano i quadri de Gli Esclusi e delle Donne Perdute.
Ultima tappa di Porretta, nella filiale della Banca di Credito Cooperativo dell’Alto Reno. Solo tre quadri e una scultura, che non solo rappresentano la straordinaria conclusione del percorso di questa mostra, ma sono anche e soprattutto il lascito di Gino Covili per il futuro.
Sulla montagna bisogna salire per andare a intercettare le installazioni permanenti realizzate, all’aperto, in tre luoghi simbolo del territorio. Sono grandi riproduzioni di opere fondamentali di Gino Covili, ognuna arricchita dalle parole di un altro maestro di queste terre qual è Francesco Guccini. Si comincia a Biagioni, dove trova posto il “Fucilato”, quadro centrale del Racconto Partigiano. Si prosegue fino a Cà di Berna per vedere la riproduzione de “La borgata abbandonata”, uno dei grandi paesaggi di Gino Covili. Si conclude a Ronchidoso per trovare in “Cresce la Resistenza” una delle opere che meglio raccontano la visione di Covili per quel periodo della sua vita.
Incontri, momenti, suggestioni. Alla fine, il Cammino Covili avrà portato i visitatori alla visione di oltre sessanta opere, insieme a esperienze multimediali, momenti di partecipazione attiva e paesaggi da ricordare.
La mostra si inaugura sabato 19 maggio alle 16 all’Hotel Helvetia, Piazza Vittorio Veneto 11 a Porretta Terme. Successivamente ci si sposterà allo Studio Foto Ottica Marchi e alla Filiale BCC Alto Reno. In programma anche il concerto itinerante “Wind Band” del Liceo Musicale “Carlo Sigonio” di Modena.
Dalle 18.30 ci si sposta al Castello Manservisi (via Alessandro Manservisi 3) a Castelluccio di Porretta Terme con l’inaugurazione della sezione dedicata al “Racconto Partigiano” e degli elaborati degli studenti che hanno partecipato al “Concorso Scuole”.
Dopo il saluto dei promotori, il concerto dell’Orchestra del Liceo Musicale “Carlo Sigonio” di Modena.
Informazioni
Segreteria tel. 338 9250232
Web: www.covili.com