Su quotidiani e settimanali nazionali sono spesso uscite notizie corredate da dati statistici particolarmente allarmanti. Sono quindi scattate in diverse località le prime contromisure, alcuni sindaci hanno imposto la lontananza dalle scuole, altri, per stimolarne la chiusura, uno sgravio dalle tasse per gli esercenti senza le slot machines. Ad Alto Reno Terme un’interrogazione dei rappresentanti di “Una Nuova Idea” potrebbe portare a qualche novità.
“I consiglieri comunali Tiberio Rabboni, Elisa Mellini, Alberto Zolli, interpellano il Sindaco per sapere quali iniziative intende assumere per contrastare il rischio di dipendenze dal gioco d’azzardo e dare attuazione anche nel territorio di Alto Reno Terme alla legge regionale “Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”;
Premesso che il rapporto pubblicato online dal gruppo L’Espresso (http://lab.gruppoespresso.it/finegil/2017/italia-delle-slot/) evidenzia che nel Comune di Alto Reno Terme nell’anno 2016 sono stati spesi per il gioco delle slot machine circa 4,4 milioni di euro, ovvero 632 euro procapite per cittadino residente, neonati compresi, che le giocate rispetto all’anno precedente sono aumentate del 15%, che gli apparecchi installati sono 66, vale a dire 9,5 apparecchi ogni mille abitanti; che questi dati, pur più bassi di quelli medi provinciali, sono tra i più alti della valle, non possono essere in alcun modo sottovalutati, dal momento che la teorica spesa procapite per cittadino residente, rivela l’esistenza di una ampia area di persone che spendono abitualmente cifre rilevanti per il gioco d’azzardo, con evidenti forme di dipendenza e con tendenza all’aumento annuale delle giocate;
Premesso inoltre che la Regione Emilia-Romagna:
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si è dotata di una legge che persegue l’obiettivo di “diffondere, nei confronti dei minori, la cultura dell’utilizzo responsabile del denaro attraverso attività di educazione, informazione, divulgazione e sensibilizzazione, nonché di rafforzare la cultura del gioco misurato, responsabile e consapevole, il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco”;
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che allo scopo ha messo in campo una campagna di contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo che ha come punti qualificanti il coinvolgimento degli esercizi commerciali, l’attivazione del circuito regionale “SlotFreeER”, la collaborazione con gli Enti locali, le istituzioni scolastiche, le Ausl e le associazioni di volontariato, il finanziamento annuale tramite bando di un certo numero di progetti degli Enti Locali, il finanziamento di corsi obbligatori di formazione per il personale delle sale da gioco, corsi di formazione per il personale sociale e sociosanitario dei Comuni e per gli agenti delle Polizie locali allo scopo di informare sui rischi del gioco d’azzardo e sui percorsi di cura, in modo da favorire se possibile il riconoscimento precoce del problema e orientare il cittadino verso i servizi di cura;
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nel giugno 2017 ha approvato una delibera che vieta l’apertura e l’esercizio delle sale gioco e delle sale scommesse entro una distanza di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto. L’attuazione della delibera regionale e’ demandata al Comune che deve provvedere ad individuare i luoghi sensibili sul proprio territorio entro sei mesi dalla pubblicazione della delibera sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna e deve individuare le sale giochi e le sale scommesse e tutti gli esercizi autorizzati che ospitano apparecchi per il gioco d’azzardo lecito situati a meno di 500 metri. Sulla base di questa analisi, il Comune comunicherà ai titolari delle sale gioco e delle sale scommesse ricadenti nel divieto di esercizio l’adozione nei successivi sei mesi dei relativi provvedimenti di chiusura e ai titolari degli altri esercizi con apparecchi per il gioco d’azzardo che si trovano a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, il divieto di installazione di nuovi apparecchi e il divieto di rinnovo dei contratti tra esercente e concessionario alla loro scadenza;
Interpelliamo il Sindaco per sapere:
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se ha avviato, e concluso entro il termine dei sei mesi fissati dalla delibera regionale, la ricognizione sugli esercizi che nel territorio comunale e limitrofo ospitano giochi d’azzardo leciti a meno di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazione giovanile e luoghi di culto;
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se il Comune intende aderire al circuito regionale “SlotFreeER”;
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se il Comune intende darsi, in collaborazione con la Regione, l’Ausl, le istituzioni scolastiche e le Associazioni di volontariato per il contrasto alle dipendenze, un progetto di attività volte all’educazione, all’informazione e alla sensibilizzazione dei minori e di altre fasce di popolazione a rischio;
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se l’Amministrazione intende far partecipare i dipendenti comunali, maggiormente a contatto con questo tipo di problematiche, a specifici momenti formativi dedicati ai rischi del gioco d’azzardo, per favorirne il riconoscimento precoce, informare, responsabilizzare ed eventualmente orientare il cittadino verso i servizi di cura.”
Tiberio Rabboni , Elisa Mellini, Alberto Zolli