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ALTO RENO TERME – Orizzonti Comuni: “Io c’entro”

SINTESI DEL LABORATORIO E SCENARI POSSIBILI
Entrando nel merito del lavoro dei tavoli e quindi del tema della riqualificazione degli spazi
pubblici del centro antico, gli spunti di riflessioni e le sollecitazioni non sono state poche.
Tutti contributi apprezzabili da parti di cittadini che non possono andare dispersi, meritevoli di considerazione e risposte
In questo senso come Associazione riteniamo, non solo di avere il ruolo di promuovere
questi momenti di ascolto della cittadinanza ma anche quello di tener conto del risultato
del Laboratorio e di valorizzarlo.
Sentiamo quindi di assumerci l’onere e la responsabilità di fare una proposta, .
Lo facciamo volentieri, fuori da schemi tecnici e disciplinari, sulla base di quelle che sono
le nostre competenze di cittadini, animati dallo spirito propositivo della cosiddetta
cittadinanza attiva che intendiamo promuovere.
Cercheremo dunque di costruire una proposta, di immaginare uno scenario a partire da
quanto è emerso dal laboratorio partecipato.
La dimensione delle proposte e delle suggestioni emerse, è talmente ampia ed impegnativa da far emergere come priorità assoluta la necessità, non rinviabile, di adottare UN PIANO
STRATEGICO: UN VERO E PROPRIO PROGETTO DI RIGENERAZIONE DEL NUCLEO ANTICO.
Piano strategico la cui realizzazione nel tempo, richiede di attivarsi per ricercare risorse
umane ed economiche, di investigare tutti i possibili canali di finanziamento privati e pubblici ai vari livelli: da quello europeo a quello locale passando per quello regionale.
Ciò che importa è avere in mente un DISEGNO COMPLESSIVO, AL QUALE RICONDURRE
TUTTE LE OPPORTUNITA’ E TUTTI GLI INTERVENTI.
Nello specifico per quanto riguarda la definizione del nucleo antico, quello che è emerso è che il perimetro di questo nucleo non può ricomprendere soltanto le tre piazze: della Liberta, Massarenti e Garibaldi; cosi come invece previsto nel Bando Pubblico – Concorso di idee promosso dall’Amministrazione comunale nel mese di giugno.
Il perimetro del nucleo antico, deve essere un perimetro ben più esteso che va dalle Terme
Alte, ai “giardini grandi”, fino ad arrivare a piazza Smeraldi passando per via Borgolungo-la
chiesa parrocchiale – il Rufus Thomas park da un lato, e per il parco fluviale dall’altro.
In riferimento alla mobilità è stato sottolineato come i diversi tipi di mobilità devono essere
posti tutti sullo stesso piano, in quanto aventi medesima importanza, stessa dignità: quella
pedonale, quella dei veicoli a motore, quella delle biciclette e così via.
Una mobilità ambientalmente sostenibile che consenta di migliorare le condizioni ambientali, di ridurre l’inquinamento acustico ed atmosferico e di sviluppare sistemi di mitigazione ambientale
Senza mai dimenticare che comunque, quando si parla di mobilità, non si può prescindere e quindi non pensare anche alla sicurezza delle persone in generale e dei pedoni in particolare, in rapporto con il movimento veicolare.
All’interno del nucleo antico il rapporto tra la mobilità pedonale e quella veicolare va improntato sulle modalità della “zona 30”, intesa non come un limite di velocità, bensì un modo di arredare gli spazi pubblici che, favorisca la mobilità lenta, che garantisca maggiore sicurezza agli spostamenti pedonali e che sia ambientalmente sostenibile.
Per quanto concerne l’arredo urbano, si è evidenziato un consenso sostanzialmente unanime, sul fatto che le parole d’ordine, quando si parla di arredo devono essere 3: migliorare, estendere e caratterizzare.
L’arredo urbano deve avere un’impronta, organizzata, armonica e di sistema: non si può pensare di sostituirne delle parti senza avere in mente, ancora una volta, quello che deve essere il disegno d’insieme di riqualificazione del centro antico.
Ecco che l’arredo urbano può diventare elemento caratterizzante di una rete di luoghi e
percorsi che unisce i punti identitari e significativi del centro antico.
Una rete che si caratterizza per un arredo unitario e coordinato che si ispira ad alcuni concetti chiave espressi in più occasioni dal laboratorio.
In tal senso il Piano Strategico di Rigenerazione del Nucleo Antico, dovrebbe svilupparsi lungo DUE LINEE DIRETTRICI: LE ACQUE E IL VERDE: due elementi squisitamente naturali da ricondurre ad elementi strutturali e fondativi del progetto di riordino e di riassetto
complessivo dell’arredo urbano.
I tavoli si sono espressi favorevolmente nel merito della proposta avanzata nell’ambito del
Laboratorio, individuando le acque come tema strettamente connesso all’offerta turistica e
termale della città di Porretta, connessa alla sua tradizione ed alla sua identità storica e
paesaggistica: le acque come elemento naturale e costitutivo del sistema termale.
Le suggestioni che ne possono derivare sono molteplici e non mancano esempi ma anche
strumenti avanzati di progettazione, secondo modelli e contenuti di intervento già promossi e divulgati dalla stessa Regione Emilia Romagna, derivati dalle molteplici e consolidate esperienze europee.
Questa impostazione può caratterizzare in maniera unitaria e diffusa tutti gli interveti relativi all’arredo urbano, andando a caratterizzare l’arredo urbano attorno alle tante declinazioni possibili dei temi delle acque e del verde.
Dunque il tema delle acque come elemento naturale di sistema diffuso caratterizzante
l’arredo urbano strettamente connesso al sistema del verde e sviluppato nei luoghi, nei
percorsi negli oggetti dell’arredo urbano.
Porretta “Città delle Acque”: su questa idea si deve fondare la riqualificazione e la
rigenerazione degli spazi del nucleo antico e non solo per motivi di attrattività ed identità, ma anche per motivi legati alla piacevolezza ed alla salubrità dei luoghi ed alla mitigazione delle criticità ambientali e di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Porretta “Città del Verde: questo tema, sviluppato in un sistema connesso di luoghi, di
percorsi e di oggetti di arredo urbano, può diventare il land mark distintivo di un centro
termale, elemento di attrazione, richiamo, qualità e comfort.
In sintesi: un processo di rigenerazione urbana che valorizza la presenza naturale dell’acqua e del verde all’interno del suo stesso nucleo antico.
Uno degli esiti possibili di questo Laboratorio potrebbe essere la presentazione e
l’approfondimento di tali esperienze innovative, in forma assolutamente non tecnica né
disciplinare e di diffusione della cultura, di dotazioni ecologiche ed ambientali, e di
adattamento ai cambiamenti climatici.
Sviluppando in particolare alcune tematiche:
– attrattività degli spazi pubblici, attrezzati e multifunzionali con elementi per l’ombra, arredi urbani e sedute affinché siano accoglienti e confortevoli.
– materiali ecologici e naturali per gli arredi urbani, per i suoli, per le pavimentazioni, per gli spazi pubblici per poter meglio mitigare il microclima urbano: verde pensile, verde verticale, legno,…
– alberi ed più in generale “verde urbano” come infrastruttura ambientale: per
l’ombreggiamento degli spazi aperti, per il miglioramento del comfort termico delle persone, per la mitigazione dell’inquinamento e per migliorare la vivibilità
– l’acqua , come elemento da un lato di mitigazione della temperatura ed aumento del comfort termico degli spazi urbani e dall’altro di qualificazione paesaggistico-naturale degli ambienti urbani. E ancora acqua come elemento strutturante di un PERCORSO NATURALE DEI 5 SENSI: acqua da bere e da odorare per le sue qualità termali, da ascoltare e guardare (Rio Maggiore e fiume Reno) nei giochi d’acqua delle fontane, da toccare e con cui giocare nelle piazze: cascate, vasche , fontane, acqua lungo i percorsi (via Mazzini), lame d’acqua d’arredo, zampilli e nebulizzazioni (nelle piazze); lo stesso Rio Maggiore potrebbe diventare un percorso nonché sede di piantumazione e di vegetazione laterale idonea alla fito-depurazione che può anche arredare coprendo le sponde e le tubature
– la gestione sostenibile delle acque: con soluzioni che coniughino la riduzione del deflusso
superficiale delle acque meteoriche e la creazione di spazi verdi multifunzionali.
Queste tematiche potrebbe essere sviluppate secondo modalità ed elementi già selezionati e presentati dalla stessa Regione Emilia-Romagna, in recenti iniziative di formazione
professionale e work-shop che perché no, potrebbero essere riproposti a Porretta.
Un’idea di rigenerazione urbana attraverso la natura che potrebbero essere oggetto di una
prossima attività di progettazione partecipata.
Per concludere quindi: l’idea della rigenerazione urbana come, da un lato, punto di arrivo di
questo Laboratorio Partecipato e dall’altro, perché no, come punto di partenza del prossimo.
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